Le tre reti nascono dal movimento delle punte
Non è stata una partita complessa dal punto di vista tattico quella che l’Inter ha vinto ieri sera contro il Mazembe allo Zayet Sports City di Abu Dhabi. Se lo schieramento dei congolesi ha visto un centrocampo solido a 4, a supporto dell’unica punta Kaluyituka, con Kasongo davanti alla difesa, quello nerazzurro ha un po’ sorpreso, perché non ha previsto sin dall’inizio la presenza di Stankovic, a dir poco scontata. Benitez ha scelto di rinunciare alla creatività optando per l’ordine. Lo spagnolo ha così schierato un 4-3-3 classico, con Thiago Motta, Cambiasso e Zanetti in mediana e il tridente Milito-Pandev-Eto’o davanti. Il macedone, talvolta, si è spostato al centro della zona offensiva ed è da un movimento del genere che è nato il vantaggio nerazzurro al 13’. L’idea di cambiare posizione con Milito ed Eto’o ha pagato anche nell’azione del secondo gol, che ha visto il camerunese accentrarsi per battere a rete. Dall’altra parte il pericolo è arrivato soprattutto sulle fasce, con Kabangu e Singuluma abili a cercare Kaluyituka, sempre ben contenuto da Cordoba e Lucio. Forte del doppio vantaggio, l’Inter ha scelto la strada del risparmio energetico e del contropiede, mettendo così due volte Milito davanti a Kidiabi.
Nella ripresa l’ingresso di Kanda per Kasongo dà vivacità alla manovra del Mazembe e la risposta di Benitez è il cambio Stankovic-Chivu. Il romeno infaatti stava soffrendo le iniziative di Kabangu e in quella zona il tecnico spagnolo fa retrocedere Zanetti, riportando l’Inter al classico 4-2-3-1. Tra contropiede sbagliati da una parte e azioni confuse ma pericolose dall’altra, il tempo trascorre senza episodi tatticamente influenti. Poi, al 69’, la sostituzione Biabiany-Milito riporta Eto’o al centro dell’attacco, senza tuttavia mutare l’interscambio tra le punte. Infatti, in occasione dell’ennesimo taglio centrale, Biabiany si trova solo davanti al portiere e firma, su assist illuminante di Stankovic, la a terza rete.
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