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Mancini cambia molto, ma non rinuncia al 4-2-3-1. Ottima la spinta di Biabiany, Murillo soffre Zapata

di Lorenzo Peronaci

Cambia ancora molto Roberto Mancini dopo la sconfitta di mercoledì scorso contro il Genoa. Sono ben quattro i cambi rispetto alla gara del ‘Ferraris’, con il ritorno di Stevan Jovetic e Jonathan Ludovic Biabiany nell’undici titolare. Davanti a Samir Handanovic si rivede Juan Jesus in posizione di terzino sinistro, con Yuto Nagatomo a destra e la coppia centrale composta da Joao Miranda e Jeison Murillo. In mediana terza gara consecutiva per Felipe Melo, ai cui lati agiscono Marcelo Brozovic e Geoffrey Kondogbia. In attacco, confermato Mauro Icardi al centro dell’attacco, con Biabiany largo a destra e Jovetic libero di svariare su tutto il fronte offensivo.

Ad inizio match si vede invece un atteggiamento diverso dei nerazzurri, con Biabiany che inizia sull’out sinistro e Brozovic a destra, in un 4-2-3-1 puro, con Stevan Jovetic alle spalle di Icardi. L’inizio della squadra di Roberto Mancini non è dei migliori. I problemi principali arrivano soprattutto in difesa, con Miranda e Murillo che faticano a contenere le incursioni di Thereau e la fisicità di Zapata. Dopo il vantaggio bianconero, il tecnico jesino inverte gli esterni offensivi. Biabiany non ingrana a sinistra e allora torna nella sua zona preferita, con Brozovic e Jovetic che, a turno, si allargano dalla parte di Wague. In partita fin da subito Mauro Icardi che, sulla scia delle ultime gare, esce spesso fuori dalla zona calda per dialogare con i compagni e, in particolare, con il montenegrino, la cui intesa sembra essere notevolmente migliorata rispetto a inizio stagione.

Nel corso del secondo tempo l’infortunio di Juan Jesus, autore di una buona prova sia di contenimento che di proposizione da terzino sinistro, costringe Mancini a spendere il primo cambio: dentro Ivan Perisic, con Biabiany che scala sulla linea dei difensori e Nagatomo che prende la posizione occupata in precedenza dal brasiliano. Il croato si sistema dapprima sulla corsia destra, salvo poi invertirsi con Brozovic tornando ad occupare la propria posizione preferita sull’out sinistro. Dopo il vantaggio di Jovetic, anche De Canio decide di cambiare qualcosa e inserisce sia Pasquale al posto di Edenilson, sia Matos per Felipe, passando dal 3-5-2 iniziale a un offensivo 4-3-3, con l’ex Fiorentina, Zapata e Thereau di punta. Mancini dà respiro a Icardi, che anche senza segnare risulta ormai importantissimo per il gioco nerazzurro, ed inserisce Eder passando anche al 4-1-4-1, arretrando Felipe Melo, a protezione della difesa, e Marcelo Brozovic, con Jojo dietro Eder. Nel finale di gara Biabiany deve arrendersi ad un trauma al ginocchio e fa spazio a D’Ambrosio, mentre De Canio gioca la carta Hallfredsson al posto di Bruno Fernandes. Proprio sui piedi dell’islandese cade un ottima palla gol che, terminata tra le braccia di Handanovic, dà il “la” alla ripartenza del definitivo 3-1 di Eder.


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