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Mancini impone il 4-2-3-1. Bonazzoli fa un figurone

di Alessandro Cavasinni

Buon test per l'Inter a Marrakech contro il Paris Saint-Germain. Alla fine hanno la meglio i parigini, grazie a un gol a inizio ripresa di Cabaye, ma il test probante riguarda soprattutto il primo tempo, con in campo due squadre molto più simili a quelle titolari nonostante le numerose assenze dall'una e dall'altra parte.

Nella prima frazione, Mancini si oppone al 4-1-4-1 di Blanc con un 4-2-3-1 piuttosto chiaro. In difesa agiscono D'Ambrosio, Ranocchia, Andreolli e Juan Jesus nell'inedito (ma nemmeno tanto) ruolo di terzino sinistro; a metà campo Kuzmanovic e M'Vila sono i due mediani, scudieri dei tre trequartisti Bonazzoli (a destra), Kovacic (centrale) ed Hernanes (a sinistra). Icardi è il centravanti.

Indicazioni positive sia a livello globale, che di singoli. In particolar modo, si può apprezzare la fluidità di manovra e il più ampio ventaglio di soluzioni a disposizione dei portatori di palla. Molto bene Bonazzoli, bravissimo sia a proteggere palla, sia a rientrare col mancino da destra. Il baby attaccante, inoltre, sa farsi valere anche in fase di ripiegamento. Meno a suo agio Hernanes, palesemente fuori ruolo lì alto a sinistra. Buona la sintonia in mezzo tra M'Vila (che lavora più di presenza) e Kuz (abile anche negli inserimenti e prezioso a tuttocampo).

Il tecnico marchigiano ribalta tutto nella ripresa, inserendo giovani e qualche dimenticato/infortunato. Si passa dal 4-2-3-1 al 4-1-4-1 (Donkor, Vidic, Andreolli e Dodò in difesa; Krhin mediano; Jonathan e Obi interni; Mbaye e Camara larghi; Puscas prima punta), per poi tornare ancora al 4-2-3-1 (Krhin-Palazzi in mediana, Mbaye alto a destra; Obi alto a sinistra; Camara dietro Puscas).

Con due esterni veri, quelli chiesti da Mancini, questa squadra potrebbe avere un più che discreto potenziale. Da registrare soprattutto i movimenti difensivi, probabilmente i codici più complicati da recepire per una squadra che gioca a tre da tempo.


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