.

Mazzarri sorprende Corini, ma manca la finalizzazione. Il gioco c'è solo a tratti. Arbitri sempre di traverso

di Luca Pessina


Questa sera l’Inter chiudeva la diciannovesima giornata del campionato di Serie A, l’ultima del girone d’andata. A San Siro contro il Chievo i nerazzurri ottengono solo un pareggio per 1-1, reclamando per l'ennesima volta, a ragione, per gli episodi arbitrali.

Mazzarri schiera i suoi con i consueto 3-5-1-1. Rolando è preferito a Ranocchia in mezzo alla difesa, con Campagnaro e Juan ai lati. A centrocampo conferma importante per Kuzmanovic, alla terza da titolare nel 2014, con Cambiasso, Alvarez, Nagatomo e Jonathan a completare il reparto. Davanti Kovacic agisce alle spalle di Palacio, con Guarin squalificato e il Principe Milito in panchina. 

Corini sceglie un 5-3-2 abbastanza coperto. Davanti a Puggioni ci sono Sardo, Frey, Dainelli, Cesar e Dramé. In mezzo agiscono Bentivoglio, Radovanovic e Hetemaj. Davanti la coppia con l’ex rossonero Paloschi, preferito a Pellissier, e Thereau. 

Fin dalle prime battute si capisce che Alvarez è alto sulla destra nel ruolo di trequartista e anche Kovacic ha una posizione avanzata, creando un 3-4-3 mascherato. I nerazzurri provano a partire imponendo il proprio gioco, ma alla prima ripartenza i Chievo va in gol con Paloschi (Handanovic non sembra impeccabile). La reazione interista non si fa attendere, Kuz dà geometrie alla manovra e Alvarez-Jonathan spingono sull’out di destra mettendo in difficoltà Dramé. Su cross dalla destra Nagatomo insacca infatti il pareggio, e poco dopo gli viene annullato un gol regolarissimo sugli sviluppi di un calcio da fermo.  
L’Inerzia sembra un po’ svanire a metà tempo, ma l’Inter chiude avanti con Palacio che si divora il gol del vantaggio di testa, sempre su cross di Jonathan dalla destra. I nerazzzurri in particolare soffrono i contropiedi, con la squadra di Corini che si copre bene ed è abile a pressare alta i nerazzurri quando Handanovic non rilancia lungo. 

La ripresa inizia senza cambi. Gli uomini di Mazzarri macinano gioco, anche dall’out di sinistra, con Kovacic e Nagatomo particolarmente ispirati (il croato si accende a sprazzi, ma fa giocate che creano superiorità numerica). Al ventesimo Mazzarri prova a vincerla e mette Milito per Cambiasso, che era calato nella ripresa, passando a un 3-5-2 molto offensivo, con Alvarez e Kovacic da mezz’ali. Il Chievo si propone solo in contropiede e Juan è sempre impreciso, lasciando almeno due possibilità di offendere ai clivensi. 
L’Inter preme e fa gioco, ma si espone ad azioni di contropiede, anche 2 contro 2, che gli uomini di Corini sfruttano bene. Milito tiene occupata la difesa, ma non riesce a fare sponde decisive per i compagni (Palacio, Kovacic e Nagatomo non riescono a concludere). Corini inserisce Estigarribia per Paloschi, per sfruttare ancora di più la velocità in contropiede, con l’Inter che assedia la metà campo gialloblu. 
Mazzarri gioca le sue ultime carte inserendo Taider per un ottimo, ma stanchissimo, Kuzmanovic, e Botta al posto di Campagnaro. Il forcing finale porta solo a qualche cross abbastanza innocuo. C’è invece un rigore solare su Botta allo scadere, ma non viene ravvisato dall’arbitro. E così la gara finisce in pareggio. 

Mazzarri sorprende Corini con 2 trequartisti alle spalle dell’attaccante, fa possesso palla e segnerebbe anche più gol del Chievo. La squadra nella ripresa, quando si vincono le partite così ha però un calo fisico progressivo e di fatto non tira mai in porta, convertendo il possesso palla in azioni. D’altro canto le decisioni arbitrali stanno mettendo in ginocchio una squadra che, a tratti, ha mostrato voglia e buon gioco. Quando tutto gira contro...


 


Altre notizie