Milito e Stankovic non bastano a portare i tre punti
I tre punti al Via Del Mare sarebbero serviti a presentarsi al meglio derby di domenica. Ma il crudele colpo di testa di Oliviera condanna i nerazzurri al pareggio e al quarto posto, giacché il Napoli sbanca Cagliari e supera i ragazzi di Benitez. L’Inter di Lecce è una squadra a due facce; statica e abulica nel primo tempo, gagliarda e sfortunata nella ripresa, con i cambi di Milito per Pandev e Stankovic per Biabiany che l’hanno reso più pericolosa, più intraprendente grazie al serbo e più profonda grazie all’argentino. Il primo tempo nerazzurro vede una squadra imballata, incapace di creare occasioni. Benitez schiera a sorpresa, rispetto alle attese della vigilia, il 4-2-3-1 con Biabiany sulla destra al posto di Milito. Coutinho, Pandev ed Eto’o, punta centrale, completano il pacchetto avanzato. Solito 4-3-1-2 per il Lecce con Oliveira a sostegno di Jeda e Di Michele. Il pericolo maggiore è portato da Pandev, con Biabiany bravo ad aggirare la difesa leccese e servire un pallone che il macedone riesce incredibilmente a sbagliare davanti a Rosati, bravo a parare. De Canio sistema il suo Lecce e l’Inter cala. I salentini prendono possesso del campo ma creano pochissimo. Santon e Biabiany non bucano le difese leccesi sulle fasce. Eto’o ha di fianco a sé due guardie del corpo ed è costretto ad abbassarsi tanto pur di avere palloni giocabili.
La musica cambia nel secondo tempo: Benitez inserisce Milito per l’impalpabile Pandev e la squadra diventa più profonda. Eto’o a sinistra punta Rispoli tante volte e arriva anche sul fondo. Il Principe è ispirato, meglio rispetto alla serata di sabato col Brescia e i difensori leccesi devono ricorrere alle maniere forti. L’argentino fa salire la squadra, si rende pericoloso e guadagna punizioni. Sfortunato quando riesce a girarsi in un fazzoletto ma il suo tiro a giro incontra il palo sinistro, con Rosati battuto. L’ingresso di Stankovic per Biabiany da verve e forza al centrocampo: il serbo si butta in avanti con inserimenti puntuali che fruttano calci di punizione pericolosi e una palla gol con lui stesso protagonista, sulla quale Rosati si supera. Trovato il gol l’Inter sbanda un po’: De Canio toglie Jeda e mette Oferè che manda in crisi la difesa nerazzurra: Chivu è mal piazzato sull’azione che genera al calcio d’angolo che porta Oliveira all’insperato pareggio leccese. De Canio chiude la sua squadra con gli innesti di Coppola al posto di Brivio e Piatti per Oliviera. Rafa tenta la mossa della disperazione con Mancini per Obi, ma il Lecce tiene i nerazzurri lontani dalla propria area di rigore e porta a casa un pareggio platinato.