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Modulo promosso, ma in trasferta è un'altra Inter

di Domenico Fabbricini

Il cambio tattico di Stramaccioni con l'esordio del 3-5-1-1 porta subito i suoi frutti, sebbene la partita sia alquanto brutta e nosiosa nel primo tempo: il centrocampo dell'Inter risulta, banalmente, molto più folto e al contempo gli esterni, Pereira e Nagatomo, possono partecipare sia alla fase difensiva sia offensiva. Non è raro infatti vederli proiettarsi in avanti supportando la punta, Milito, e il trequartista di turno, prima Sneijder e poi Cassano. E non è un caso che il gol arrivi proprio da un cross di Nagatomo per Pereira, in sospetta posizione di fuorigioco. Il Chievo risponde con un 4-3-1-2 dove le mobilissime punte, Pellissier e Di Michele, cercano spesso di aggirare la difesa a tre dell'Inter, risultando pericolosi soprattutto quando i suddetti esterni non riescono a ripiegare per tempo. Nel primo tempo è il Chievo a creare più palle gol dell'Inter, nonostante a passare siano i nerazzurri. La manovra clivense si svolge prevalentemente sugli esterni, nel tentativo di superare il muro a centrocampo dei nerazzurri e la difesa compattata centralmente, con cross o verticalizzazioni per gli attaccanti.

Anche nella ripresa i ritmi restano bassi e la partita equilibrata. Tra i padroni di casa ora è Marco Rigoni a provare spesso e volentieri l'inserimento centrale e il tiro dalla distanza. Al 17' esce Di Michele per Samassa, non cambia nulla. Cambia invece l'Inter con Gargano al posto di Nagatomo: esterno va Zanetti con il nuovo entrato che va ad operare centralmente. E proprio in quella posizione alla mezz'ora Gargano regala all'accorrente Cassano l'assist del 2-0 che di fatto chiude il match. Stramaccioni mantiene praticamente invariato il 3-5-1-1 (elastico perché a volte Cassano va a fare il secondo attaccante) fino alla fine, e anche l'ingresso di Mudingayi per Cambiasso non muta l'assetto. Modulo promosso quindi, anche se finora l'Inter fuori casa le ha vinte tutte indipendetemente dallo schieramento tattico; vedremo se il mister intenderà riproporlo anche in futuro. E soprattutto se potrà bastare per sconfiggere la maledizione di San Siro.


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