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Napoli-Inter - Gli azzurri sfruttano l'uomo in più, Anguissa l'arma segreta. Inzaghi rinuncia tardi al piano partita

di Daniele Alfieri

I campioni d'Italia contro i finalisti di Champions League. Chiuso il discorso euroderby e con l'obbligo di non pensare a Istanbul, l'Inter sfida il Napoli al Maradona, a meno tre giorni dalla finalissima di Coppa Italia contro la Fiorentina. Calendario sempre fitto, a cui Inzaghi risponde con il solito turnover. Nel 3-5-2 nerazzurro, difesa con D'Ambrosio, De Vrij e Bastoni schierati davanti a Onana. A centrocampo Bellanova, Barella, AsllaniGagliardini Gosens formano la linea dei cinque. In attacco tocca al tandem Lukaku-Correa. Spalletti manda in campo i suoi con il 4-3-3 classico. In mediana giocano AnguissaLobotka e Zielinski, in avanti il tridente è composto da Elmas, Osimhen e Kvaratskhelia.

Partenza aggressiva del Napoli che pressa a tutto campo e gioca su ritmi alti nella metà campo dell'Inter, i nerazzurri difendono come un unico blocco compatto e chiudono ogni varco. Osimhen attacca la profondità, Anguissa fa da pendolo tra il centrocampo e l'attacco, così al 17' sul pallone servitogli in verticale da Rrahmani il camerunese angola troppo e per poco non trova lo specchio di Onana. Asllani è il metronomo dell'Inter, Barella agisce da collante con le due punte, Lukaku fornisce sempre l'appoggio centrale mentre Bellanova appostato sulla destra attende i palloni che gli permettono di andare al cross dal fondo. Sull'altro fronte Kvaraskhelia a sinistra ingaggia il duello con il 12 venendo raddoppiato da D'Ambrosio, quindi prova la soluzione personale palla al piede accentrandosi, ma trova spesso davanti a sé il muro giallo dei difensori interisti. Difficoltà pure a destra per Elmas che può contare sul supporto di Di Lorenzo, ma anche da quel lato il traffico è sempre intenso, con Gosens, Gagliardini e Bastoni in triplice battuta. Al 41' ennesimo errore in uscita di Barella sul pressing napoletano e ingenuità di Gagliardini che atterra Anguissa rimediando il secondo giallo. Per l'Inter c'è da giocare più di un tempo in inferiorità numerica, il Napoli abbassa la soglia dell'attenzione in mediana e a ridosso dell'intervallo per poco non si lascia sorprendere sull'asse Barella-Lukaku, con il belga che calcia sull'esterno della rete.

Napoli prorompente in avvio di ripresa, l'Inter nonostante l'uomo in meno mantiene lo stesso undici, con Correa impegnato in fase difensiva sul centrosinistra e Lukaku unico terminale offensivo. Al 57' un primo doppio cambio per Inzaghi: in campo Acerbi e Brozovic, fuori Bastoni e Barella. Il Napoli incrementa il volume di uomini in attacco con le sortite anche di Kim, l'Inter si abbassa chiudendosi nella propria trequarti e poi prova a far male al Napoli in contropiede puntando sulle corse di Lukaku e Bellanova. Ma il Napoli come vuole Spalletti non dà tregua: al 67' Anguissa, dopo le prime due chance nel primo tempo, assalta ancora l'area e, imbeccato da Kvaratskhelia dopo essere sfuggito alla marcatura di Correa, corregge la mira e manda il Napoli avanti. Dopo il vantaggio, entrano tra vari slot RaspadoriSimeone e Juan Jesus nel Napoli al posto di Elmas, Osimhen e Kim, nell'Inter DumfriesDimarco e Lautaro per Bellanova, Correa e Gosens. I cambi rivitalizzano la squadra di Inzaghi che alza il baricentro e affonda a sinistra con Dimarco, l'esterno in pressing ruba palla a Raspadori e va al cross immediato verso Lukaku che approfitta della dormita di Juan Jesus e timbra l'1-1. Spalletti gioca le carte Gaetano e Politano richiamando in panchina Zielinski e Kvaratskhelia, ma a regalare il nuovo vantaggio al Napoli è il capitano Di Lorenzo, che a 5' dal termine sorprende il blocco difensivo nerazzurro attaccando la trequarti centralmente e piazzando il mancino a giro sotto l'incrocio. Nel finale, Inter tutta in avanti alla ricerca del pareggio. Dumfries prova a imitare Dimarco, ma è frettoloso nel cross in area per Lukaku, il Napoli riparte in contropiede e al fotofinish la chiude sul 3-1 con il primo gol in Serie A di Gaetano. Dominio degli azzurri che sfruttano la superiorità numerica con il 71% del possesso palla e 22 conclusioni di cui 9 nello specchio di Onana. Inzaghi rinuncia tardi al piano partita costringendo Correa al compito difensivo e sostitutendolo solo dopo il primo gol siglato da Anguissa, l'arma segreta di Spalletti.


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