Napoli-Inter - Insigne si accentra e lascia campo a Mario Rui. Lautaro e Dzeko costretti a fare tutto da soli
Superato il 'trauma' del derby perso in rimonta contro il Milan con il 2-0 sulla Roma e l'accesso alle semifinali di Coppa Italia (all'orizzonte altro doppio confronto contro i cugini), l'Inter di Inzaghi vuole e deve tornare a fare la voce grossa pure in campionato in una seconda affascinante sfida scudetto al Maradona contro il Napoli, reduce da 4 successi di fila. Il tecnico nerazzurro è squalificato e al suo posto in panchina c'è il vice Farris: nel consueto 3-5-2 della Beneamata, terzetto difensivo davanti ad Handanovic con Skriniar, De Vrij e Dimarco a sostituire lo squalificato (e infortunato) Bastoni. A centrocampo confermata la linea dei titolarissimi con Dumfries e Perisic rispettivamente sulle corsie di destra e di sinistra, Barella, Brozovic e Calhanoglu in mezzo. Il tandem d'attacco è formato da Dzeko e Lautaro, con Sanchez e Caicedo armi a partita in corso. Spalletti nel suo 4-2-3-1 ritrova Koulibaly al centro della difesa a fianco di Rrahmani. Mediana come al solito composta da Lobotka e Fabian Ruiz, davanti Osimhen unica punta, supportato da Politano, Zielinski ed Insigne.
Fase di studio nei primissimi minuti, ma il Napoli al 5' si rende pericolosissimo sfruttando la spinta dei suoi terzini, azione che vale il rigore per gli azzurri dopo il controllo al VAR dell'arbitro Doveri: a sinistra la palla viaggia da Mario Rui a Zielinski che ha scambiato la posizione con Insigne, sul rasoterra a uscire del polacco calcia di prima Di Lorenzo con pallone che finisce di poco a lato, Osimhen aveva fatto sfilare ma l'intervento di De Vrij è falloso, dal dischetto lo stesso Insigne batte con un destro potente e preciso Handanovic nonostante lo sloveno avesse intuito l'angolo. Ogni tentativo di reazione nerazzurro viene disinnescato dalle marcature attente accompagnate dal pressing frenetico dei giocatori del Napoli, che però al 26' perde Politano per infortunio ed è costretto a giocarsi il primo cambio: in campo va Elmas che si sistema a destra nella stessa posizione del 21 azzurro. Dall'ennesima incursione di Di Lorenzo, altra palla gol per Osimhen il cui destro finisce sull'esterno della rete: la squadra di Inzaghi difende in maniera passiva e sbadata, come al 29' con Skriniar che sul campanile in area sbaglia i tempi del disimpegno e concede a Insigne una nuova chance in sforbiciata, mentre i padroni di casa giocano con una marcia in più. Il capitano del Napoli continua a pungere sulla sinistra approfittando della mancata copertura di Barella e Dumfries, mentre accentrandosi lascia campo alla volate di Mario Rui, sull'altro fronte l'Inter è lenta e senza idee: da una parte Osimhen svaria su tutto il fronte d'attacco agendo di sponda e mantenendo la squadra alta, dall'altra Dzeko e Lautaro vengono costantemente stretti nella morsa della difesa partenopea e non trovano mai l'intesa con i compagni.
Stessi ventidue in campo nella ripresa, diversa invece la predisposizione tattica con cui l'Inter riacciuffa subito il pari al 47': sulla rimessa laterale di Dumfries, Lautaro si posiziona quasi da ala destra e cerca Dzeko con il cross in area, il bosniaco non trova il pallone in un primo tentativo di stacco, poi è fortunato nel flipper con Di Lorenzo che gli serve l'assist per l'1-1. I due attaccanti nerazzurri fanno anche stavolta tutto da soli (Perisic è tenuto a bada per tutta la partita dallo stesso Di Lorenzo, mentre Calhanoglu e Barella non trovano mai il varco contro la diga Fabian Ruiz-Lobotka), sul fronte opposto la risposta è affidata alle sgroppate di Osimhen, ma il nigeriano sulla sua strada trova prima l'ottima chiusura in ripiegamento di Dumfries, poi il piede di Handanovic sull'azione nata da un'incomprensione fra Brozovic e Barella. Lo sloveno chiude la porta anche ad Elmas al 70' quando il Napoli prova ad allargare la retroguardia nerazzurra con le giocate dei suoi esterni, in ritardo Perisic che è ingannato dal tocco di De Vrij e non segue l'albanese. I ritmi calano nettamente soprattutto nel gioco dei partenopei, così al 74' Spalletti ricarica le batterie in mediana con l'ingresso di Anguissa (al rientro dopo la Coppa d'Africa) al posto di Fabian Ruiz, mentre l'Inter guadagna campo e possesso senza tuttavia trovare sbocchi alla manovra d'attacco. I primi due cambi nei nerazzurri arrivano solo all'84' con Sanchez e Vidal a rilevare Lautaro e Calhanoglu, quindi nel Napoli entrano Juan Jesus, Ounas e Mertens per Insigne, Zielinski e Osimhen (gli azzurri passano al 3-5-2 con Fabian Rui e Di Lorenzo esterni). Il finale è tutto dell'Inter, che nel recupero per i calci piazzati tenta anche la mossa D'Ambrosio al posto di Dimarco. Sanchez prova ad accendersi giocando però isolato e spreca la battuta di due corner. Si chiude con il 52% di possesso palla in favore dell'Inter, 13 conclusioni del Napoli di cui 4 impegnano Handanovic, contro gli 8 tiri dell'Inter di cui 2 soli verso lo specchio, uno porta al gol mentre l'altro è un colpo di testa debole e centrale dello stesso Dzeko. Numeri che sottolineano le difficoltà della squadra di Inzaghi di costruire occasioni da rete contro un avversario in forma e ben messo in campo da Spalletti. Condizione fisica e mentale evidentemente non al top, probabilmente anche a causa delle sfide ravvicinate contro le grandi. Dal campionato il mirino si sposta sulla Champions, con il rientro a San Siro mercoledì sera contro il Liverpool. Inzaghi dovrà riuscire a tirare fuori la vera Inter.