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Napoli-Inter - Nerazzurri come un pugile incassa ma resta vigile: Spalletti...

di Matteo Serra

Dopo il derby, l'Inter di Spalletti è chiamata ad una nuova prova di maturità: il Napoli di Sarri. La partita è delle più ostiche, sia perché gli Azzurri giocano come nessuno in questo campionato e sia perché il San Paolo ha dimostrato, negli anni passati, di saper essere molto poco ospitale per i nerazzurri. Spalletti, che recupera Joao Mario per la panchina, conferma in toto l'11 titolare schierato nel derby: Borja Valero trequartista con Vecino e Gagliardini mediani, Nagatomo terzino sinistro. Il Napoli invece, nonostante sia reduce dalla partita di Champinos League contro il Manchester City, parte con i migliori: davanti ci sono i tre terribili Mertens, Callejone e Insigne, il centrocampo è affidato a Jorginho, Hamsik ed Allan. 

PRIMO TEMPO - Giocare contro il Napoli è molto difficile perché è molto semplice sbagliare la strategia difensiva: decidere di aspettarli bassi può creare presto un tiro al bersaglio che diventa in un lampo una strage; andare invece a prenderli alti rischia di concedere spazi che diventano oceani per le ripartenze offensive dei napoletani. Spalletti, che ha studiato la partita nei minimi dettagli, decide di difendersi con quella che è l'arma principale del Napoli: il possesso palla. Handanovic, ma anche Skriniar, Miranda e i due mediani provano a razionare ogni singolo pallone, cercando di difendersi evitando di regalare la palla gli avversari. Quando sono i padroni di casa ad avere il possesso, Borja Valero guida con Perisic e Candreva un pressing molto che vuole togliere ossigeno al Napoli, anche se la squadra di Sarri non si spaventa mai e ha qualità per uscire con il palleggio anche dalla più scomoda delle situazioni. Come prevedibile è il Napoli ad essere padrona del possesso, ma l'Inter è vigile per riparitre. Skriniar e Miranda, ma anche Nagatomo e D'Ambrosio mettono in scena un'ottima prestazione a livello difensivo, riuscendo sempre ad essere vicini per intercettare i triangoli stretti e veloci che il Napoli sa creare come nessuno. Borja Valero in fase di non possesso si abbassa molto, andando a dare una mano a Candreva e D'Ambrosio sulla corsia di destra, quella dove Ghoulam, Hamsik e Insigne creano i maggiori pericoli; quando invece imposta l'azione, Nagatomo si alza obbligando Callejon a tenerlo comunque d'occhio, anche se il giapponese a livello offensivo non crea niente. Quando i 4 sbagliano qualcosa (o è troppa la qualità del Napoli, come nel colpo di testa di Insigne imbeccato da Hamsik) è Handanovic a metterci una pezza. In una occasione l'Inter, proprio grazie ad una buona gestione del pallone, risce e servire Borja Valero alle spalle di Jorginho e puntare frontalmente la linea difensiva del Napoli: Spalletti nel post gara ha detto di essere dispiacuto di non aver sfruttato meglio quelle ripartenze, perché quando si può fare male al Napoli non bisogna fare sconti. 

SECONDO TEMPO - La ripresa parte senza cambi e con lo stesso copione. La pressione del Napoli è molto alta, anche se Gagliardini e Vecino fanno sempre buona guardia. Perisic prova ad accelerare, ma la sua partita resta prettamente difensiva, accentrandosi spesso per fare anche lui densità in mezzo al campo. Anche Icardi si abbassa molto, tenendo la squadra stretta il più possibile. Nella ripresa le prime grandi occasioni ce le ha proprio l'Inter e grazie a Vecino, che come nel derby si rende protagonista di alcuni strappi da giocatore di Premier League: in uno riesce ad arrivare a saltare Reina e a calciare in porta, anche se i suoi compagni non lo hanno seguito e Albiol può liberare l'area dal pericolo. Al 25' Spalletti toglie Borja per Joao Mario mentre Sarri fa rifiatare Hamsik con Zielinski. Bella mossa dell'allenatore partenopeo, che poi con il successivo ingresso di Rog per Allan inserisce forze fresche che riescono a contenere le ripartenze di Perisic e compagni, che come al solito arrivano a fine partita ancora con le energie per fare male. L'Inter infatti dà la sensazione di agire come un pugile sul ring: incassa colpi, ha la consapevolezza che non può passare una serata tranquilla e per questo si è attrezzata a dovere. Non risparmia però colpi che facciano capire all'avversario che la partita è viva ancora e che l'attenzione deve rimanere alta. L'Inter nel finale sembra essere alle corde, ma Handanovic la tiene in piedi parando prima su Zielinski e poi sulla carambola Miranda-Mertens, nella prima volta che il belga era scappato via a Skirniar, che altrimenti lo ha quasi totalmente annullato. Nel finale entra Cancelo, ma ancora è troppo poco per farsi una idea concreta su quella che possa essere il suo apporto all'Inter. Alla fine i nerazzurri strappano un pareggio su uno dei campi più complicati della Serie A, dove spesso era già nei primi minuti capitolata. Come ha detto Spalletti, parlare di quelle che sono le ambizioni concrete della squadra è inutile a questo punto della stagione, ma la grande prova difensiva della squadra, fatta di carattere e attenzione, conferma la frase dell'allenatore dell'Inter, che aveva annunciato come per tutti gli avversari sarà sempre difficile giocare contro i nerazzurri. 


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