Perisic e Ljajic devastanti, Icardi a tutto campo. Si soffre sugli esterni, ma il 3-1 taglia le gambe ai rosanero
Mancini nella gara con il Palermo conferma ben sette undicesimi della squadra scesa in campo mercoledì contro la Juventus. Occasione importante per i nerazzurri che possono spedire il Milan a -4 e, contemporaneamente, accorciare sul quarto posto, occupato attualmente dalla Fiorentina. Tra i pali confermato Juan Pablo Carrizo, in virtù della sindrome influenzale che ha colpito Handanovic nelle scorse ore; in difesa torna titolare il duo sudamericano composto da Joao Miranda e Jeison Murillo, con Danilo D’Ambrosio e Yuto Nagatomo sulle fasce; in mediana spazio a Gary Medel e Geoffrey Kondogbia; Ivan Perisic, Rodrigo Palacio e Adem Ljajic sono i tre trequartisti alle spalle di Mauro Icardi, unica punta.
Contrariamente alle attese, il tecnico jesino schiera D’Ambrosio sulla corsia sinistra della retroguardia nerazzurra a fronteggiare Rispoli, mentre a Nagatomo viene concessa più libertà di spinta contro il giovane Pezzella. L’ex Toro però non è in una delle sue giornate migliori e dopo aver sbagliato più di un appoggio viene dirottato sulla propria corsia preferita, dove anche contro il classe ’97 rosanero non è sempre preciso e attento. In avanti, Palacio parte inizialmente alle spalle di Icardi, con Ljajic a destra e Perisic molto largo sulla corsia sinistra, ma già dopo pochi minuti il serbo lascia la propria posizione con l’intento di accentrarsi e giocare più palloni. L’intuito dell’ex Roma viene premiato già all’undicesimo, quando batte Sorrentino per l’1-0 dopo aver raccolto palla al limite dell’area e aver scaricato un destro a fil di palo. Anche Icardi beneficia della forma dei tre uomini offensivi alle sue spalle e gioca molti più palloni del solito uscendo spesso dall’area di rigore aprendo spazi invitanti per gli inserimenti di Palacio e compagni. Da un cross del Trenza per il bomber di Rosario, ottimo nel movimento a tagliare l’area sul primo palo, arriva il raddoppio nerazzurro. L’Inter potrebbe giocare sul velluto e in effetti lo fa: il Palermo è in evidente difficoltà soprattutto sulla fascia sinistra, grazie alla superiorità numerica nerazzurra portata da Perisic e Nagatomo, e il pressing dei minuti iniziali si spegne contro la diga dei quattro centrali schierati da Mancini. Poco prima del finire del primo tempo, però, su un fallo laterale, l’Inter si fa trovare scoperta e viene punita da Vazquez, che raccoglie un perfetto cross di Rispoli, lasciato colpevolmente solo dal terzino giapponese.
Complice anche la rete del 2-1, il Palermo di inizio ripresa è più determinato di quello visto nella prima frazione. I nerazzurri soffrono soprattutto la spinta dei due laterali, lasciati uno contro uno con i due terzini nerazzurri apparsi piuttosto sottotono e spesso raddoppiati dalla mezzala di ruolo, Chochev a sinistra e Hiljemark a destra. Anche Ljajic comprende il momento difficile della squadra e si abbassa in aiuto a Medel e Kondogbia. I rosanero accelerano ma prestano il fianco all’Inter che in contropiede sigla il 3-1: ottimo il movimento in profondità di Icardi che si allarga e dal limite dell’area lascia partire un cross perfetto per Perisic che, di testa in tuffo, insacca alle spalle di Sorrentino. Il doppio svantaggio è una vera e propria mazzata per i siciliani che si sbilanciano e potrebbero subire in più occasioni il 4-1 grazie al gran lavoro di Palacio e dell’ex Wolfsburg sugli esterni. La tranquillità del risultato permette a Mancini di gestire i suoi e sostituisce un ottimo Ljajic per Brozovic. Il croato, proprio come il serbo di inizio ripresa, si schiera alle spalle di Icardi, ma in fase di non possesso si abbassa fin quasi sulla stessa linea dei due mediani. Risponde Iachini inserendo Quaison e Djurdjevic per Chochev e Gilardino, lasciando invariato il 3-5-2. Poco più tardi è il turno di Biabiany per Palacio, di Balogh per Rispoli (e relativo passaggio al 3-4-3 con l’ungherese al centro dell’attacco e Hiljemark largo a destra a centrocampo) e di Felipe Melo per Medel. Al termine di 4’ di recupero, nei quali i nerazzurri avrebbero ancora l’occasione di realizzare il 4-1, Russo manda le due squadre negli spogliatoi.