Ranieri non sbaglia nulla: Inter attenta e determinata
Milan-Inter è la vittoria di Claudio Ranieri. Il tecnico romano le azzecca tutte mettendo in campo una squadra compatta, attenta e cinica nelle ripartenze. Tanta oculatezza nella fase di contenimento, limitazione efficace di Zlatan Ibrahimovic, quasi mai pericoloso e isolato dalla costruzione della manovra offensiva rossonera. Una grande gara quella dell’Inter, tutta cuore e soprattutto attenzione e precisione sul piano tattico.
Ranieri ha schierato i suoi uomini col 4-4-2 vincente delle ultime settimane, quello delle ultime vittorie, tenendo in panchina Wesley Sneijder, con Ricardo Alvarez sulla sinistra e in avanti la coppia formata da Diego Milito e da Giampaolo Pazzini. Allegri invece ha scelto la coppia Pato-Ibrahimovic, con Emanuelson alle loro spalle, con il successivo arretramento di Boateng sulla linea mediana, al posto dell’infortunato Aquilani, con Van Bommel e Nocerino compagni di reparto. Ranieri, nella prima fase di gioco, ha lasciato il possesso del pallone ai rossoneri, coprendo la sua difesa con delle linee serrate, un 4-4-2 teso a non soffrire sugli esterni.
In fase offensiva, il tecnico romano si è affidato alla ripartenza veloce, cercando di innescare Maicon da una parte e Nagatomo e Alvarez dall’altra. Nella seconda metà del primo tempo è stato il Milan ad avere il predominio del gioco, facendo densità nella metà campo nerazzurra, impedendo agli uomini di Ranieri di uscirne. Solo quando Alvarez si è spostato centralmente, abbandonando la posizione esterna e lasciando a Nagatomo la possibilità di spingere in uno contro uno su Abate, l’Inter si è resa pericolosa. Da un’azione del genere nasce l’occasionissima per l’argentino, sul cui sinistro ravvicinato è stato bravo Abbiati. In compenso si è assistito a un primo tempo in cui le squadre non hanno voluto rischiare l’errore fatale.
Nella ripresa il copione sembrava non cambiasse. Il Milan attaccava, l’Inter chiudeva e ripartiva in contropiede. Il gol partita di Milito arrivava su una ripartenza orchestrata alla grande da Zanetti che si è involato nello spazio sguarnito e ha servito Milito, bravo a infilare Abbiati dopo aver aggirato il controllo di Abate. L’Inter ha poi controllato le mosse del Milan e agito di conseguenza. Allegri ha cercato di osare, alzando il baricentro, con Robinho per Zambrotta e il passaggio al 4-3-3 con Emanuelson spostato in posizione di terzino sinistro. Ranieri ha risposto Chivu per Alvarez, con l’avanzamento di Nagatomo in mediana, sull’out di sinistra.
Il cambio Sneijder-Milito ha fatto sì che l’Inter si schierasse col 4-4-1-1, idea iniziale accantonata dopo, con l’olandese a fare da raccordo per Pazzini, unica punta col compito di mettere a terra i palloni lunghi e guadagnare falli. Allegri ha provato l’ultimo assalto con l’inserimento di Seedorf per Nocerino, con l’olandese posizionato sul centro sinistra con licenza di attaccare e provare la conclusione da fuori. Il cambio Pato- El Sharaawy serviva a dare freschezza al reparto d’attacco, col brasiliano chiuso al meglio, così come Ibrahimovic, dalla cerniera Lucio-Samuel. Forlan per Pazzini ha chiuso il giro della sostituzioni.