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Sampdoria-Inter - Lukaku catalizzatore non basta, Barella ce l'ha con Gosens. Inzaghi le prova tutte con i cambi

di Daniele Alfieri

Mentre il Napoli scappa a più 16 e il Milan risale a meno 2, l'Inter ha l'ultima parola sulla 22esima giornata di Serie A nel posticipo di Marassi contro la Samp. Inzaghi effettua qualche modifica al solito undici dei nerazzurri, schierati nel consueto 3-5-2: in difesa davanti a Onana tocca a De Vrij con ai lati Skriniar e Acerbi. A centrocampo Darmian sulla destra e Gosens sulla sinistra, in mezzo confermati Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan. In attacco si rivede dal 1' la LuLa con il rientro di Lukaku al fianco di Lautaro. Partono dalla panchina Brozovic, Dimarco e Dzeko. Scelte quasi obbligate per Stankovic, alle prese con l'emergenza in difesa: nel 3-4-1-2 della sua Samp, l'ex Murillo forma la retroguardia insieme a Nuytinck e Amione. Zanoli, Cuisance, Winks Augello sulla linea dei centrocampisti, in avanti Djuricic gioca alle spalle del tandem Gabbiadini-Lammers.

Bastano 85 secondi a Lukaku per bussare alla porta della Samp: Mkhitaryan, Calhanoglu e Barella saltano lo schermo della Samp con il palleggio, dal 23 palla per Big Rom che protegge e si gira impegnando subito nella doppia parata in corner Audero. I padroni di casa guadagnano metri affidandosi alle sponde di Lammers, che tiene botta nel duello fisico con Skriniar, mentre Augello costringe agli straordinari in difesa Darmian. Sul ribaltamento di fronte Lukaku, posizionato sempre a destra rispetto a Lautaro e spesso preso in cura da Nuytinck, chiama palla spalle alla porta e poi cambia lato con la sventagliata a innescare Gosens. Le due squadre, che in fase di non possesso attivano il pressing a tutto campo, in attacco provano a risolvere il match anche con i tentativi da fuori: da una parte il destro di Calhanoglu si spegne sul fondo, dall'altra il mancino di Cuisance è centrale per Onana. Di stampo rugbistico l'azione che al 20' porta al tiro prima Lautaro che però cicca, poi Darmian il cui destro finisce alto, con Lukaku ancora a fare da perno a centro area proteggendo palla e invitando all'inserimento Barella e compagni. Skriniar da una parte e Acerbi dall'altra quando possono si sganciano per dare manforte alla manovra offensiva, che però sbatte contro il muro doriano una volta arrivata sulla trequarti. Al 33' bella trama degli uomini di Stankovic con Gabbiadini che si allarga a destra attirando nella trappola Gosens e Acerbi, l'esterno si dimentica di Zanoli che servito dal compagno mette in mezzo per il colpo di tacco di Lammers, facile per Onana. Sul finire del primo tempo scoppia la polemica in campo tra Lukaku e Barella: il 23 sbraccia e urla dopo l'ennesima giocata errata sulla sinistra di Gosens (cross verso il portiere con quattro giocatori nerazzurri ben appostati in area), Big Rom ripiega a centrocampo e poi a gioco fermo va in difesa del tedesco: "Basta, non si fa così".

Nella ripresa Inzaghi si gioca subito la carta Dimarco che subentra proprio a Gosens, invariato invece l'undici doriano. Proprio il neo entrato guida l'assalto dell'Inter sulla sinistra, la Samp è costretta a chiudersi ma non rinuncia a contrattaccare in contropiede e ad avviare il pressing già dalle parti di Onana. Al 58' arriva il primo cambio anche per Stankovic: in campo Sabiri, fuori Cuisance. L'Inter al 67' ne effettua tre: entrano Dumfries, Brozovic e Dzeko per Darmian, Barella e Lukaku, il 77 croato si sistema in cabina di regia con Calhanoglu e Mkhitaryan mezzali. Al 73' Stankovic richiama in panchina Djuricic e Gabbiadini per mandare in campo Rincon e Murru, con il venezuelano che si piazza in mediana e Sabiri che si alza dietro le due punte e in fase va in marcatura su Brozovic. Il più pericoloso nei nerazzurri è sempre Calhanoglu che da mezzala è più libero di muoversi sulla trequarti e va vicino ancora al gol con il destro da fuori servendosi della sponda di Dzeko. A 5' dal termine ultimi due cambi per i blucerchiati con gli ingressi di Paoletti e Quagliarella, escono Zanoli e Lammers. Nel finale l'Inter attacca a pieno organico con i soliti Skriniar e Acerbi che si sovrappongono sui rispettivi lati, al 90' dentro anche Carboni per Mkhitaryan, ma la Samp non altera la sua idea di gioco e continua a rendere dura la vita all'Inter mantenendo corta la distanza fra i reparti e non abbassando mai l'intensità del pressing a ridosso dei portatori di palla nerazzurri. All'ultimo assalto altra occasione per Lautaro creata dalla spinta di Dimarco, ma l'argentino anche stavolta si accartoccia sul più bello, prima del triplice fischio dell'arbitro Maresca che sancisce lo 0-0 del Ferraris. Si chiude con 25 tentativi in porta per l'Inter di cui 5 nello specchio di Audero, 65% di possesso palla, 600 passaggi con accuratezza del 90% e 7 corner, ma non basta, anche per la Samp ha corso 120,4 chilometri, 11 per ogni elemento in campo. Inzaghi nella ripresa prova a sovvertire le sorti del match con i cambi, ma la sua Inter sbatte sempre contro il muro doriano e i suoi stessi limiti in attacco. E anche Lukaku, nonostante l'impatto ottimo come catalizzatore della manovra offensiva, dimostra che da solo non può risolvere tutti i problemi.

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