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Strama pesca il jolly e fa saltare il muro cesenate

di Fabio Costantino

Il bianconero stimola la creatività. Deve pensarla così evidentemente Stramaccioni, che come contro l’Udinese propone l’albero di Natale con due trequartisti alle spalle dell’unica punta. Difesa abbottonata nel 5-3-2 di Beretta, che punta tutto sul contropiede e lo fa dando fiducia a Iaquinta e Mutu. Il pallino del gioco è ovviamente nerazzurro, con Sneijder e Alvarez che si muovono tanto e gestiscono numerosi palloni ma non si limitano a cercare Pazzini, bensì attendono gli inserimenti dei centrocampisti per creare scompiglio nella linea difensiva romagnola. Sulla corsia di sinistra dell’Inter si notano i maggiori scompensi difensivi: Ceccarelli gode di troppa libertà, ma dietro paga dazio consentendo a Nagatomo, Obi e a volte Alvarez di andare verso il fondo e crossare pericolosamente (non a caso, Beretta allarga sulla destra Benalouane per tamponare). Sull’altra sponda Maicon perde qualche duello di troppo, ma sembra sempre in grado di sovrastare Comotto.

Contropiede, e poco altro, per il Cesena, che raramente raggiunge gli ultimi 16 metri, limitandosi a conclusioni da fuori area. Nella ripresa le squadra, inaspettatamente, si allungano, anche perché i nerazzurri salgono con maggiore incisività e lasciano qualche spazio di troppo dietro. Nasce così la rete di Ceccarelli, che continua a godere di tanta libertà e nella fattispecie ne approfitta. Sullo 0-1 e sull’1-1, l’Inter aumenta la pressione offensiva contando anche sull’ingresso di Milito al posto di Pazzini. Tatticamente, questa pressione si traduce in un centrocampo così posizionato: Cambiasso davanti alla difesa, Guarin sul centro-destra molto più avanzato e Obi che sul centro-sinistra dà manforte al Cuchu. La sostituzione Zarate-Alvarez avanza ulteriormente il baricentro nerazzurro, con l’ex laziale che fa la seconda punta più che il trequartista, mentre Sneijder, più largo a sinistra, tende ad agire un po’ ovunque.

Trovato il vantaggio, Stramaccioni restituisce ordine alla sua squadra e toglie Sneijder per inserire Poli. I nerazzurri passano a una sorta di 4-4-2, con Poli che si sposta a destra, Obi che si allarga a sinistra e la coppia centrale Guarin-Cambiasso in mezzo. Gli ingressi di Martinho, Lolli e Djokovic non alterano il modulo di Beretta e danno ai due baby l’opportunità di esordire a San Siro. In bocca al lupo.


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