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Un'Inter normale tatticamente doma l'Empoli. Perisic largo è la chiave, da rivedere la fase di gestione

di Gianluca Scudieri

Si conclude con una vittoria la stagione a San Siro dell’Inter e conquistano la matematica certezza di concludere al quarto posto il campionato 2015-16. 

Sorprende nuovamente Roberto Mancini che schiera Felipe Melo in mediana insieme a Geoffrey Kondogbia al posto di Gary Medel e ripropone Marcelo Brozovic largo a destra nel tridente di trequartisti totalmente slavo alle spalle di Mauro Icardi. Di contro l’Empoli recupera Tonelli al centro della difesa per utilizzare il consueto 4-3-1-2 in cui Saponara agisce dietro alla coppia Pucciarelli-Maccarone. Si evince subito dalle prime battute come, per avere più densità in mezzo al campo quello schierato da Mancini è un 4-4-2 classico in cui Jovetic gioca in linea con Icardi, mentre Perisic e Brozovic, come con la Croazia, giocano larghi in una linea a 4 pronti a spingere fino a trasformare l’Inter in un 4-2-4. Peculiare anche l’atteggiamento dell’Empoli: pressing molto alto comandato da Saponara che è il primo ad uscire su Kondogbia o Melo, in base a chi ha il pallone fra i piedi. La gara si mette in discesa al 12° grazie all’azione preferita dagli interpreti offensivi: ripartenza veloce condotta da Perisic sull’out di sinistra e pallone in mezzo arretrato per Icardi che sfruttando il mal posizionamento della difesa toscana insacca alle spalle di un impotente Pelagotti. Con un gol realizzato così presto nella gara, il tema tattico generatosi vede l’Inter che aspetta senza problemi gli azzurri nella propria metà campo per recuperare palla e ripartire in velocità per far male ad una squadra allora scoperta. Gli unici problemi, come già osservato, continuano a provenire dalla pressione di Saponara sul primo portatore di palla. Il pareggio, però, è frutto di un errore di marcatura all’interno dell’area di rigore: Maccarone si allarga verso il lato corto dell’area di rigore per consentire a Pucciarelli, complice l’errata marcatura di Juan, riesce a tagliare sul primo palo e insaccare alle spalle di Handanovic. Il gol sveglia l’Inter che nuovamente grazie ad una transizione offensiva condotta da Icardi trova il raddoppio con il pronto tap-in di Perisic.

La ripresa inizia con gli stessi undici, ma con un copione diverso rispetto a quello vissuto dopo il vantaggio: l’Inter che invece di aspettare prova a gestire il possesso del pallone per evitare di farsi schiacciare eccessivamente, senza però, disdegnare le ripartenze veloci, specialmente sulla sinistra dove Perisic fa il bello e il cattivo tempo. Il primo cambio dei nerazzurri arriva poco dopo l’ora di gioco con Eder che subentra a Jovetic: tatticamente non cambia nulla. Ad incidere sul modulo nerazzurro è l’infortunio muscolare di Icardi che costringe Mancini ad inserire Biabiany spostando Eder come terminale offensivo e Brozovic nelle vesti di trequartista. La gara prosegue su ritmi blandi e per evitare di subire nuovamente il pressing dell’Empoli Brozovic scala nella posizione di mezzala destra per tornare al 4-3-3 in cui il tridente è formato da Perisic-Eder-Biabiany. Così facendo l’Inter soffre relativamente poco il serrate finale dell’Empoli grazie alla parità numerica a centrocampo, di cui invece ha approfittato nei minuti centrali del primo tempo la squadra di Giampaolo.

L’Inter sembra aver trovato i giusti automatismi con il 4-2-3-1 e deve ripartire da qui la prossima stagione. Da migliorare sicuramente la fase di gestione del vantaggio, anche se c’è l’attenuante del clima festoso che può aver deconcentrato la squadra dopo il vantaggio. 


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