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Un'Inter squilibrata viene punita in contropiede

di Alberto Casavecchia

L’Inter viene sconfitta dall’Udinese una partita che, in fin dei conti, non l’aveva vista sfigurare, specie nel primo tempo. I nerazzurri, nella ripresa, hanno pagato dazio al contropiede bianconero, l’arma migliore della squadra di Guidolin, che ha punito Ranieri e i suoi con Isla. A poco sono serviti il passaggio al 4-3-3 e il forcing finale con Samuel in avanti. L’Inter, escludendo il rigore poi fallito da Pazzini, arrivato grazie a un pallone lungo, non è riuscita a essere quasi mai pericolosa nella ripesa.

Nel primo tempo, i nerazzurri hanno ben aggredito l’Udinese, sin dai primi minuti. Ranieri ha schierato la sua squadra con un 4-4-2 lineare, con Faraoni esterno alto di destra e Alvarez esterno di sinistra, Thiago Motta e Cambiasso nel mezzo, con Zanetti che partiva arretrato, nella posizione di terzino destro. I nerazzurri hanno pressato alto i bianconeri che sono stati costretti alla difensiva e all’azione di rimessa. L’Inter è stata brava a tenere il comando delle operazioni, con un buon possesso palla, ma tante volte lento, un possesso palla che ha consentito all’Udinese di rientrare e serrare le fila. Solo quando Thiago Motta è riuscito ad accelerare e a scambiare nello stretto con le punte (Milito ha giocato un passo più indietro, facendo da spola per i centrocampisti), la squadra si è  resa pericolosa. Buona anche la prova dell’esordiente Faraoni, spesse volte libero sulla destra, abile a sfruttare la posizione avanzata di Armero, ma poche volte rifornito nello spazio e in profondità. Il ragazzo ha dimostrato di avere una buona gamba e un buon piede con cui crossare.

Nella ripresa Claudio Ranieri ha cambiato Alvarez con Nagatomo. Una scelta francamente strana, visto che erano i nerazzurri ad avere il pallino del gioco, anche se l’argentino non era stato di certo uno dei migliori. Il cambio ha perciò dato un input difensivo alla squadra che si abbassava dietro e non riusciva a costruire manovre interessanti. L’Udinese usciva gradualmente dal suo guscio: Guidolin ha inserito Floro Flores per Torje e i bianconeri si rendevano man mano più pericolosi. L’Inter è stata punita in ripartenza: un’Inter sbilanciata, quella vista nel gol di Isla, un gol che metteva a nudo tutte le difficoltà nerazzurre in difesa, con Chivu palesemente fuori posizione. Ranieri cercava di cambiare in corsa, ricorrendo a un 4-3-3 grazie all’inserimento di Zarate per un buon Faraoni. L’Inter, grazie anche alla forza della disperazione e alla forza di nervi, ha provato (con Samuel attaccante) a rendersi pericolosa, ma l’Udinese era ben messa dietro e solo un invenzione poteva aprire la scatola difensiva bianconera, rimasta poi intatta, a fine gara.

 


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