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Wes imprescindibile. L'assetto difensivo preoccupa

di Alberto Casavecchia

Comincia male l’avventura in campionato dell’Inter targata Gian Piero Gasperini. I nerazzurri sono una squadra a due facce, pericolosi e letali in avanti, grazie alla grande tecnica dei vari Milito, che sembra essere tornato quello dei tempi buoni, sia per i gol segnati (2 ieri sera), sia per i suoi movimenti in grado di scardinare la difesa; di Forlán, bravo a costruire e a servire i compagni e a concludere a rete con freddezza, nonostante una condizione ancora non ottimale; di Sneijder, un calciatore imprescindibile per questa Inter. Per accorgesi di ciò, basta vedere i palloni che hanno smarcato Forlán, nell’azione del fallo di mano non ravvisato nei confronti di Migliaccio, e nell’occasione del gol dell’uruguagio del 4-3. L’Inter ha cominciato a imporre i suoi ritmi nel momento in cui l’olandese è entrato in campo al posto dell’inconcludente Zárate. I nerazzurri alleggeriscono la pressione di un Palermo indemoniato, entrato in campo con tanta voglia di sacrificio e di corsa, sfruttando al massimo gli ampi spazi lasciati a centrocampo dai nerazzurri.

La fase difensiva, allora, è quella che va sottoaccusa. Gasperini opta per il trio Lucio-Samuel-Zanetti, con Nagatomo e Jonathan esterni difensivi che partono qualche metro più avanti. Gli enormi vuoti lasciati dal centrocampo, che fa fatica a fare filtro e rientrare, favoriscono i rapidi attaccanti del Palermo che spesso e volentieri si trovano a puntare in uno contro uno i tre difensori interisti. Alle volte la difesa se la cava, ma solo per miracoli dei vari Zanetti e Samuel, alle volte si è costretti al fallo. Lucio è un pesce fuor d’acqua, lasciato solo in posizione più larga e risucchiato sull’esterno da Miccoli, che tende ad allargare la difesa nerazzurra con il suo movimento laterale. Emblematici in tal senso il primo e il secondo gol rosanero: errore di posizione nel primo, con i tre che non salgono allo stesso tempo. Nel secondo invece, la difesa si fa infilare alle spalle dai tagli dei centrocampisti siciliani che arrivano in porta, pronti a servire Hernandez che insacca il 2-2.

Gasperini ha provato a dare brio al centrocampo inserendo l’ottimo Obi per Nagatomo. Il nigeriano mostra grande abilità in velocità e soprattutto una costante spinta sull’esterno e Alvarez, che prende il posto di Cambiasso, nel tentativo di dare ordine e geometrie al centro, con Stankovic solito guerriero. Mangia (che sembra aver studiato tutti i difetti di questa Inter) ha dato vigore alla sua squadra inserendo il giovane Acquah per Della Rocca, Bertolo per Ilicic e Pinilla (autore di un gol incredibile) per dare muscoli e centimetri all’attacco.


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