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WM si dispera: l'Inter regala un gol e spreca tanto. Taider nervoso e Kovacic non accende la luce

di Luca Pessina

Ieri l'Inter ha affrontato il Bologna al Dall'Ara, una partita importante perché con la sconfitta del Napoli il terzo posto era alla portata. Invece i nerazzurri raccimolano solo un punto, dopo un 1-1 che non soddisfa per occasioni create.

Mazzarri sceglie un 3-5-1-1 con una difesa inedita: Campagnaro al rientro, affiancato da Rolando e Juan. A centrocampo Taider vince il ballotaggio con Kovacic e affianca Cambiasso e Alvarez. Sugli esterni agiscono i titolarissimi Nagatomo e Jonathan. Davanti ancora Guarin al fianco di Palacio, per sfruttare la forza fisica del colombiano. 

Pioli opta per un 3-4-2-1 offensivo solo nella teoria, con la squadra aggressiva e pronta a ripartire. Davanti la qualità con Diamanti e Kone alle spalle di Cristaldo. 

La squadra di casa parte fortissimo, molto aggressiva sui portatori di palla nerazzurra, costringendo Taider (nervoso fin dalle prime battute) a commenttere un fallo da giallo. L'idea di Pioli è quella di rubar palla e ripartire in modo pericoloso, verticalizzando su Cristaldo e Kone (sfruttando il piede di Diamanti).  L'Inter col passare dei minuti guadagna campo, ma riesce ad agire solo sugli esterni, dove Taider è impreciso. La zona centrale del campo è sfruttata poco e Rolando è costretto a fare gioco, essendo Cambiasso ingabbiato dai rossoblu. 

Nel momento di massima pressione dell'Inter, sugli sviluppi di un corner, Taider gestisce male l'ennesimo pallone e fa ripartire il Bologna in contropiede. Gli uomini di Pioli, in superiorità numerica, arrivano in porta e Kone insacca solo davanti ad Handanovic. 

La reazione dell'Inter non si fa attendere e sugli sviluppi di una azione personale di Guarin, che scodella per Palacio, il Trenza sbaglia a tu per tu con Curci. 

Al ventiquattresimo minuto si fa male Ngatomo e Mazzarri è costretto ad effettuare il primo cambio, con Pereira che subentra, anche tatticamente, al posto del giapponese sull'out di sinistra. 

Da qui al termine dei prima 45 minuti è monologo Inter. Il Bologna si abbassa e riparte con meno convinzione. I nerazzurri però crossano spesso per un attaccante invisibile, o provano ardite soluzioni dalla distanza. Nel finale di tempo, arrivando sul fondo, ci sono 2 buone occasioni, con Palacio impreciso di testa e un flipper Pereira-Taider incredibile (i due non riescono a insaccare a  porta sguarnita).

La ripresa inizia con un solo cambio per il Bologna, con Cristaldo dolorante che lascia il posto a Rolando Bianchi, ma a livello tattico lo schieramento di Pioli rimane invariato. 
L'Inter riparte come aveva finito il primo tempo, in attacco e sfruttando gli esterni, da cui nasce anche il pareggio sul tiro dell'attivissimo Jonathan

Bianchi riesce solo a tratti a far salire la squadra, che comunque concede troppo in fase di ripartenza e scopre il fianco alle ripartenza nerazzurre, sempre letali. 

Mazzarri si accorge, quasi con colpevole ritardo, della serata nervosa di Taider e inserisce Kovacic da mezz'ala destra. Il croato dovrebbe dare maggiore fantasia alla manovra, soprattutto contro una squadra chiusa a difendere il pareggio. 

In realtà l'ex Dinamo Zagabria non trova la posizione ideale e vaga letteralmente per il campo senza incidere. 

Pioli deve sostituire Garics a destra con Crespo per problemi fisici, restando con il 3-4-2-1 ma difendendo di fatto a 5. Sempre dalle buone trame sugli esterni arrivano le occasioni più importanti per l'Inter (Guarin sbaglia un rigore in movimento sulla discesa di Jonathan). 

Alla fine entra Belfodil al posto di Campagnaro e si piazza a destra, dove Morleo ha problemi di crampi, ma la mossa non porta a vantaggi nella creazioni di occasioni (che arrivano piuttosto da calci da fermo negli ultimi secondi, con Juan che colpisce la traversa allo scadere).

Mazzarri perde altri due punti mportanti, pur giocando bene e creando tanto. Taider è a posteriori una scelta sbaglita, per nervosismo e qualità che è mancata in ogni giocata. Bene i tre dietro, nonostante fosse la prima volta che si trovavano a giocare assieme, con Rolando perfetto a gestire la linea per il fuorigioco. Le mosse dalla panchina (Pereira, Kovacic e Belfodil) non danno però una svolta alla gara. Pioli riesce e portare via un punto importante a suo modo, studiando la gara con aggressività e ripartenze. 


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