"A fra', che te serve?"
Dopo una partita del genere, star qui ad imprecare per l'ennesimo 3-3 maturato in Champions - il 3° totale nelle ultime 2 campagne europee ed il 2° contro i lusitani... - potrebbe apparire esercizio quanto mai ridicolo. Non foss'altro che per una qualificazione agli ottavi già in tasca ai nerazzurri sin dal turno precedente, nonché per la consapevolezza di avere a disposizione un'ultima chance domestica. Quella di poter spezzare a San Siro le reni dei baschi della Real Sociedad onde giovarsene in ottica sorteggi col primato nel girone D. Ma potrebbe sembrare ancora più risibile - se non del tutto fuori luogo - associare ad un tale evento calcistico la frase dell'oggetto ("A Fra', che te serve?"), "diventata - dagli anni Ottanta in poi - un modo di dire per indicare il sistema di potere e di corruzione della Prima Repubblica e poi di Tangentopoli" (cit.). Per la doverosa spiegazione rimando a più avanti. Ma, intanto, come si faceva a non tirarla fuori - provando a toglierle le malsane incrostazioni storiche - visto che casca a pennello per supportare le giuste e rinnovate ambizioni nerazzurre di Davide Frattesi? Soprattutto in virtù di una prestazione a dir poco rimarchevole esibita dal neo interista in quel di Lisbona, ove è risultato il migliore in campo. Ché, come ha giustamente evidenziato lo stesso Direttore Costantino nelle sue pagelle, "Frattesi, persino nel grigiore generale di un primo tempo inguardabile, prova a fare la differenza" (...) poi, nella ripresa, firma una rete di pregevole fattura" con una volèe di sinistro che avrà suscitato la sicura ammirazione anche del concittadino Panatta. Il quale, in attività, avrà pur fatto un altro sport, ma di sicuro, di volèe, continuerà ad intendersene...
Ad ogni buon conto, si confida che i puristi delle citazioni siano per una volta clementi, visto che quella abbreviazione ("A Fra'") si riferirebbe qui al cognome di Davide (FRAttesi) e non - come nella versione originale - al nome di FRAnco Evangelisti. Ossia all'identità di quel dirigente sportivo - ma soprattutto politico della DC, dunque braccio operativo di cotanto Giulio Andreotti - che se la sentiva rivolgere tutte le volte che contattava al telefono il famoso imprenditore Gaetano Caltagirone, palazzinaro romano nonché proprietario di giornali (Il Gazzettino di Venezia, il Messaggero di Roma, il Mattino di Napoli, ecc.)... Traducendo quella domanda (in oggetto) con una prosa ancora più intelligibile, ci si chiede dunque cosa dovrebbe dimostrare ancora Frattesi per meritarsi una sua più stabile titolarità in nerazzurro anche in campionato? Il Barella della stagione corrente - lo si confessi candidamente nonostante un suo confortante recupero di brillantezza nelle ultime esibizioni - è ancora la versione sbiadita di quella prorompente, lucida ed efficace sotto porta dell'anno scorso a questo punto della stagione. Il suo score comparativo ad oggi, tutto compreso, non lascia adito a dubbi: l'anno passato, 5 gol in A con altrettanti assist più 1 rete anche in Champions contro un solo misero assist e nessun gol in quello in corso. Di conseguenza, è auspicabile che il buon Simone Inzaghi riesca ad instaurare un proficuo regime di ragionato turnover tra le 2 gemme del centrocampo nerazzurro. E se il tecnico piacentino non volesse/potesse proprio avventurarsi nell'alternanza dei 2 incursori di centrocampo, non avrebbe che da replicare anche in nerazzurro la stessa soluzione tattica adottata in nazionale da Luciano Spalletti. Ossia con Barella e Frattesi a giostrare, rispettivamente, sul lato sx e dx del regista di riferimento.
E se, volendo proprio dare credito ad una fonte spagnola, Mkhitaryan dovesse avere eventualmente qualcosa da eccepire sull'ampiezza temporale del suo rinnovo di contratto (sembrerebbe non gradire la proposta nerazzurra dell'1+1 preferendo l'opzione biennale), un'iniziale panchina dell'armeno a Napoli in favore di Frattesi potrebbe magari fare gioco alla causa nerazzurra. Vale a dire prendere due piccioni con una fava: non frustrare subito le aspettative e lo slancio europeo dell'ex Sassuolo e far magari capire a Mkhitaryan che aria tiri in società per aiutarlo dunque a ragionarci sopra. La sua agente Rafaela Pimenta saprà sicuramente consigliarlo per il meglio.
Orlando Pan