A Istanbul possono succedere cose davvero 'efferate'
Per un post sulla lunga vigilia della finale di Istanbul poteva venire in mente un incipit dai contenuti più crudi, se non proprio macabri, di quello che tira in ballo la soppressione - nel senso più letterale del termine - di un giornalista inviso ad un certo regime? Certo che no! Ebbene, Istanbul sembra proprio accreditarsi come piazza ideale dove "fare a pezzi" (cit.) qualcuno o - in subordine pallonaro - distruggere qualcosa, come capiterà ai sogni di vittoria di una delle 2 finaliste della Champions League. Resterebbe solo da opinare se l'allusione sia più congrua verso l'eventuale rinnovo di certi ordini impartibili a "solerti funzionari" del locale consolato saudita (circa un "nuovo soggetto" di cui far sparire brutalmente le tracce...) o piuttosto verso il (triplo) traguardo di gloria in CL di Pep Guardiola, a rischio di frantumazione ad opera della Beneamata. Ma quest'ultimo pericolo lo corre - ovviamente a parti invertite ed in percentuali discrezionali - anche Simone Inzaghi per mano del City.
Risulta poi abbastanza facile prevedere che appassionati e tifosi nerazzurri propenderanno per la 2a chiave evocativa, quella "cruenta" solo dal lato agonistico e a danno esclusivo degli inglesi... Anche perché il rappresentante diplomatico nerazzurro, il mite Javier Zanetti, è reduce da una recente visita all'ONU dove, tra le altre cose, gli sarà stato probabilmente ribadito chi quel consesso ritenga essere il mandante del macabro omicidio ad Istanbul del giornalista Jamal Khashoggi, critico verso il regime saudita... Chiedo venia per un incipit così singolare che potrebbe aver fatto rivoltare le budella a qualche lettore eventualmente suggestionabile. Era "giusto" un modo originale per testimoniare almeno un paio di cosette: che i baùscia, mediamente, non vivono certo sulla luna; anzi, di quel satellite terrestre hanno una concezione pallonara tutta loro (per info, citofonare a Lautaro e Romelu, ma si prega di astenersi almeno fino a tutto il 10 giugno...); e che, soprattutto, appassionati e tifosi nerazzurri sono per lo più uomini di mondo. Tranne forse un po' meno quelli che dopo il 2005 - anno dell'abolizione, di fatto, della leva obbligatoria - non hanno più potuto fare il militare a Cuneo...
Chiudo la parentesi del buon umore - anche se con venature inopinatamente horror - precisando che se avessi voluto evocare un fatto dagli esiti altrettanto sinistri, avrei potuto tirar fuori un argomento diverso. Tipo questo: rimanendo stavolta nel perimetro calcistico, avrei potuto ricordare - l'ho già fatto sommessamente in un post precedente - che proprio sabato 10 giugno ricorreranno esattamente 62 anni da un "macabro" 9-1 della Juve sull'Inter. Uno score inferto senza alcun pudore (con 6 gol di Omar Sivori che, all'epoca, doveva "per forza" vincere il Pallone d'oro...) ai ragazzini nerazzurri della formazione De Martino (l'attuale primavera), mandati in campo per protesta da Angelo Moratti ed Helenio Herrera. La famosa "provocazione interista" fu la chiara ritorsione per una gara contro i bianconeri fatta rigiocare a fine campionato dopo che in un primo momento la CAF, come da regolamento, aveva assegnato la vittoria a tavolino all'Inter per 'invasione di campo' del pubblico torinese nella prima partita... Giova altresì ricordare che all'epoca Umberto Agnelli figurava nella doppia veste di presidente della Juve nonché della stessa Federcalcio. Un conflitto di interessi così stomachevole che avrebbe fatto arrossire dall'imbarazzo il contemporaneo e solo "beginner" Silvio B., per quanto in condivisione con alcuni ministri di peso (in tutti i sensi...) del nuovo esecutivo...
Venendo finalmente ai fatti di campo, sorprende subito un particolare rilievo statistico. Ossia che quelli del Manchester City abbiano già sperimentato più di una volta sulla propria pelle - almeno negli ultimi 10/11 anni - che il SABATO non sarebbe proprio un giorno propizio per giocarci una finale: tipo quella prossima di Champions... Per dire, il 14 maggio 2022 avevano già perso la FA Cup ad opera del Liverpool; il 30 luglio dello stesso anno avevano aggiunto la sconfitta nel Community Shield (la Supercoppa inglese) sempre contro i Reds; così come lo stesso esito negativo era stato conseguito - andando ancora a ritroso - anche nel sabato della finale della stessa Supercoppa inglese 2021, sfuggita il 7 agosto per mano del Leicester o, peggio, nell'identico giorno della finale di CL 2020-21 persa contro il Chelsea il 29 maggio. Facendo poi un bel salto all'indietro, si arriva a quella clamorosa sconfitta maturata dal City di Mancini contro il Wigan nella finale di FA Cup di sabato 11 maggio 2013. Bella forza, obietterá qualcuno: il 7° giorno della settimana inglese (il sabato) - solo il 6° per tutti gli altri popoli occidentali... - è da sempre il giorno principale di disputa delle gare della Premier League e delle finali domestiche. Ed anche l'UEFA - già a partire dalle coppe 2009-2010 si è "allineata" alla scelta di mettere in calendario al sabato almeno la finale della Champions League (do you remember anything?), spostandola dallo "storico" mercoledì (con l'unica eccezione dell'edizione 2019-20, in piena pandemia, giocata di domenica).
Sulle tradizioni domestiche degli inglesi gli almanacchi sembrano però narrare una storia diversa. Nel senso che, ad esempio, in casa Manchester City, le uniche coppe nazionali vinte negli ultimi anni ruggenti si sono disputate di domenica: tipo il Community Shield del 4/8/19 o quello dell'anno precedente giocato domenica 5 agosto 2018. Per non dire, sempre nello stesso arco temporale preso in esame, delle ben 6 vittorie domenicali della Coppa di Lega (la EFL Cup,) nelle edizioni del 2013-14, del 2015-16 e nelle 4 consecutive dal 2017-18 al 2020-21. Con solo un paio di eccezioni: la FA Cup vinta dal City sabato 18/5/2019 e quella maturata 2 giorni fa nel derby contro lo United. "Compensate", però, da ben 3 eliminazioni consecutive patite - in semifinale e sempre di sabato - nelle edizioni del 2019-20 (dall'Arsenal), del 2020-21 (dal Chelsea) e del 2021-22 (dal Liverpool). RIEPILOGANDO, nelle finali giocate di sabato gli Sky-blues, negli ultimi 11 anni, c'hanno finora rimesso: una Champions League (2020-21), 2 FA Cup (2021-22 e 2012-13), altrettanti Community Shield (2021 e 2022) ed uscendo vincitori solo nelle predette FA Cup 2018-19 e 2022-23. Insomma il City, di sabato, sta sotto per 5-2. Nel periodo considerato, ad essere precisi in termini di sconfitte in finale, occorrerebbe integrarne un'ultima maturata, però, domenica 10/8/2014 contro l'Arsenal nel Community Shield.
Certo, non basterà appellarsi a questa serie di riscontri para-astrologici per paventare una sconfitta inglese pure il prossimo sabato 10 giugno: sarebbe pura dabbenaggine se non esercizio cabalistico un tanto al kg. Ma intanto ogni appiglio può essere utile e, se anche tutto ciò fosse mai configurabile come un reato beh, ci sarebbe sempre la scappatoia del patteggiamento. Ché, quando capita di condividere anche solo il calpestìo dello stesso suolo peninsulare con cattivi maestri altrui, tutto diventa permesso fino all'orrido confine con la semimpunità...
Orlando Pan