Altro che casting. Gli attori siamo noi
Con la storia dei casting e degli attori, quasi quasi ci si dimenticava che l’unica cosa che sarebbe andata davvero in scena, sarebbe stata la partita contro il Crotone.
C’era la possibilità concreta che diventasse una tragedia od addirittura che diventasse una commedia tragicomica. E fino a cinque minuti dalla fine, in effetti, non sapevamo di quale morte sarebbero morti i nostri eroi.
Fino a cinque dal termine, c’era poco da rallegrarsi e la battuta classica per cui l’assassino sarebbe stato il maggiordomo faceva ridere pochissimi, forse solo i sostenitori della seconda squadra di Torino.
Ma, si sa, con l’Inter nessun finale è scontato e, come nel più classico dei thriller americani, a pochi minuti dal termine, il colpo che risolve tutti.
Palla a Perisic – che Dio lo benedica – quaranta metri di campo, punta del difendente e palla nell’angolo lontano.
Lì ci siamo sciolti un po’ tutti. Certo, con la paura in fondo in fondo di beccare il pareggio, ma il grosso poteva dirsi fatto.
Lì, ogni cosa che mezzora prima pareva brutta, è parsa di colpo meravigliosa. E’ parsa mostruosa la partita di Icardi, sono parse al miele le parole di Vecchi, è parsa una scelta universalmente riconosciuta ed avallata quella di Pioli, persino i minuti di Ranocchia hanno fatto atteggiare molti come esperti di allenamento della fase difensiva, del tipo “Ve l’avevo detto che non era poi così male”.
D’un tratto, quelli dell’Inter – da attori scarsini – sono parsi gli eroi della debolezza umana che, però, nel finale della commedia, vincono, in un modo o nell’altro raggiungono la meta e poi vissero tutti felici e contenti.
Ma il calcio, purtroppo e grazie a Dio, non è come nei film. Il calcio è volontà ferrea, allenamento duro – mentale, tecnico e fisico – sangue sputato nei campi e nelle palestre, unità d’intenti. E così bisogna fare, fino all’ultimo secondo. Non esistono gli stuntman, è tutto tremendamente vero. E’ vero che Ranocchia è partito titolare per la seconda partita di fila, è vero che Nagatomo gioca ancora con noi, è vero che il Crotone ce l’aveva quasi fatta. Ma è vera pure la cavalcata di Perisic, è vero questo Brozovic, è vero questo Icardi.
Dai dati concreti bisogna rimettersi in carreggiata. Appoggiando – badate bene – totalmente Pioli, come se fosse Mou o Herrera. Non avrà il fascino di George Clooney il buon Stefano e neppure le braccia di Rocky Balboa, ma è Italiano, è serio, è stato scelto per risalire e fa bene il suo lavoro.
Anche Allegri ripartiva da un esonero, pure Montella a Genova aveva fatto maluccio.
Appoggiamolo. Aiutiamolo veramente come non è stato fatto con lo Zio Frankie. Vogliamo essere primi attori. Dei figuranti ne abbiamo le palle piene.
#Amala
Giancarlo De Cata