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And the "Sinner" is.... Borussia Dortmund

di Redazione FcInterNews.it

Appassionati e tifosi nerazzurri sono tutti in fervida attesa di gustarsi da Lisbona una convincente prestazione della cosiddetta Inter-2, confidando che, contro il Benfica, soprattutto Frattesi smentisca di essere solo una riserva nerazzurra e non, invece, un vero titolare aggiunto: come proditoriamente insinuato da una testata sportiva meneghina "in virtù" della cifra spesa per lui sul mercato. Nel frattempo, ieri sera non ci si poteva non gustare - con una sana punta di sadismo - lo spettacolo offerto da San Siro, ove il tripudiante muro schwarzgelbe (giallonero) dei tifosi del Borussia Dortmund aveva di fatto riempito il 3° anello della Curva Nord normalmente occupata dai colori nerazzurri. E lo si può anche confessare subito: il disastro domestico dei rossoneri che compromette - salvo improbabili miracoli - il loro cammino in Champions non è ascrivibile al derelitto Pioli o al suo staff di preparatori atletici, bensì è stata tutta colpa, per quanto indirettamente, della presenza sugli spalti di Jannik Sinner... Infatti, qualcuno della Gazzetta deve aver confuso l'agognato primo SLAM in carriera del tennista sudtirolese - di comprovate simpatie rossonere - con il rumore della porta europea che la Champions sta per sbattere in faccia ai rossoneri: il cui suono onomatopeico (ma non solo), mutuato dai fumetti, è il notorio SLAM... Non si spiegherebbe altrimenti "l'autogufata" in questo senso che ha trovato spazio nella prima pagina della rosea giusto ieri, nel giorno del redde rationem europeo dei rossoneri. Poveri dirimpettai: non basterà ora rimettere in discussione la ragion di Stato che domenica scorsa - dopo Milan-Fiorentina - aveva momentaneamente zittito i detrattori di Pioli; si ritroveranno vieppiù mortificati da una squadra a rischio disfacimento stante una pandemia irrefrenabile di infortuni e, nella migliore delle ipotesi, forse pure destinata a palcoscenici da cadetteria europea; per giunta perculati dalle lungaggini della firma di uno scavezzacollo svedese spacciato per Mister Wolf ed infine, nonostante tutto, ancora sovraeccitati per il debutto in massima Serie del "prodigioso" Camarda, già elevato a nuovo tamburino della banda d'Affori.

Ecco, giusto a proposito del debutto della giovane promessa rossonera - originaria, appunto, del quartiere milanese di Affori (guarda caso appartenente al Municipio 9, come il suo numero di maglia...) - ricordava Alberto Cerruti su Calciomercato.com, lo scorso 25 novembre, come Camarda sia diventato "con quindici anni e otto mesi, il più giovane esordiente di sempre in serie A, togliendo tra l’altro il primato rossonero a Paolo Maldini, che ne aveva sedici e mezzo quando Liedholm lo fece debuttare a Udine il 20 gennaio 1985". Solo a pronunciare quel mese e quell'anno, vengono davvero i brividi: in tutti i sensi. Con la mente che non può che correre ad un indimenticato evento meteorologico che ebbe il suo clou priorio a decorrere da una settimana prima (esattamente dal 13 gennaio...). Beh, sarebbe allora cosa buona e giusta che i malanni assortiti dei rossoneri (nonché certi esordi... ) restassero circoscritti nel perimetro di Milanello, senza quindi il pericolo di esportarli altrove. Evocando magari altri tremendi trascorsi, stavolta collettivi, come fu quel suddetto evento nevoso del 1985, la cosiddetta nevicata del secolo.

E adesso quelli del partito del PO, ossia gli iscritti al Pioli Out (copyright by Pietro Mazzara, Milan news, 27.11) potranno pure far esondare sulla Milano rossonera le loro fondate riserve su tecnico e staff di Via Aldo Rossi: ché il Seveso e fiumi intubati cittadini, ormai, non "bastano" più...

Orlando Pan


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