C'è chi ha esaurito i pori e chi ha domato i tori...
Dopo la rumba parigina e la parziale rivincita di martedi sera, i rossoneri si credono ora tornati in corsa per gli ottavi di CL quando invece - come attuali terzi in classifica e calendario alla mano - possono ambire, al massimo, ad affrontare lo scoglio degli spareggi/playoff contro le seconde classificate dei gironi di Europa League: gufata del tutto personale, ovvio. In un raro impeto di onestà previsionale, la più funesta delle evenienze (leggasi eliminazione dalla CL) viene citata persino in una news notturna pubblicata da un sito rossonero. Potrebbe già avverarsi, di botto, al prossimo turno, il 5°, qualora i rossoneri dovessero perdere in casa col Borussia Dortmund e il PSG battere il Newcastle. Della serie: Champions, te saludi! Tutta questa loro ebbrezza improvvisa, in quanto quasi insperata, potrebbe quindi generare spiacevoli effetti collaterali fino ad idealizzare sconsiderate iniziative. Per dire, mi piace pensare che fuori dall'emporio rossonero - senza alcun senso del pudore (qualcuno, se del caso, avrebbe magari allertato la buoncostume?) - possano già appendere un cartello con su scritto: PORI ESAURITI. Con la sottostante traduzione in "ammmericano", con 3 "m": "Pores sold out". Sennò poi il porporato venuto da Philadelphia s'incazza e potrebbe pure minacciare di abbandonare il conclave milanista per decidere delle sorti terrene di Ibra: ché quelle "ultra" farebbero già parte del patrimonio genetico dell'umile scavezzacollo svedese... Fatto sta che, non essendo a disposizione nemmeno i più indicibili orifizi e dopo aver esaurito le escrescenze cutanee più antiestetiche da cui sprizzare ancora gioia - tipo, appunto, i pori... - la tifoseria, ma soprattutto l'apposito ipertrofico comparto mediatico della real casa (tale da indurre, mercoledì mattina, una a dir poco allucinata Gazzetta a titolare: "Milan, il Re sei tu". Ma de che?) hanno temporaneamente deposto l'ascia di guerra per fumarsi un calumet europeo di sola tregua. Ché pace (definitiva) parrebbe parola ancora troppa grossa. A tutt'oggi, infatti - checché ne cianci il tecnico rossonero - Pioli si configura ancora in modalità "pirla" più che come fenomeno della panchina, specie se dovesse accettare a cuor leggero il ruolo di tutore/badante/supervisore/spaventapasseri/portaveline societario/sommo "consigliori" che il porporato statunitense vorrebbe affidare allo scandinavo. In via Aldo Rossi potrebbero essere financo motivati a lanciare una nuova striscia quotidiana di cartoons col titolo "Ibra & Gerry": ché i cartoni animati di "Tom & Jerry" non se li fila più nessuno... Con la trasferta di campionato a Lecce che incombe, ogni ulteriore volo pindarico dei dirimpettai lascerebbe giusto il tempo che trova.
Di contro, sulla sponda - nonostante tutto - ancora sobria del Naviglio, non si vedeva l'ora di finire il lavoro europeo, come peraltro evocato dallo stesso Nicola Berti. Essere già entrati nel ristretto novero delle 6 squadre (oltre all'Inter, anche Bayern, Real, City, Lipsia e Real Sociedad) che hanno beneficiato - con 2 turni d'anticipo - del nullaosta per gli ottavi di finale di Champions League dà ancora più lustro alla qualificazione nerazzurra. Che si tratti dunque di puntare fiches sui tavoli verdi o di domare tori su terreni erbosi austriaci, i nerazzurri sono finora risultati sempre vincenti. Di sicuro, contro i "tori rossi" della Red Bull avrà giovato avere in dote "l'antidoto" per antonomasia, meglio, il domatore vincente nella figura dello stesso "el Toro" Martinez. Subentrato l'argentino, anche Thuram è sembrato essere redivivo come ha sottolineato il CorSport: peccato solo che Lautaro abbia cestinato l'occasione per il raddoppio. Ma cosa si vorrebbe (provare a) eccepire sul conto di un goleador che ha finora messo insieme ben 14 reti in 15 gare stagionali!? E che, oltretutto - nella classifica dei migliori marcatori delle 5 top leghe europee nell'anno solare 2023 - viene sopravanzato solo da quel marziano di Harry Kane con 32 gol complessivi, tra gli "ultimi" 17 in Premier (col Tottenham) ed i primi 15 in Bundesliga (al Bayern). Lautaro ne ha totalizzato "appena" 26, ma si trova in ottima compagnia: identico score "solare" anche per Haaland e Mbappé. Alla stessa quota ci sarebbe pure Santiago Gimenez, ma il messican-argentino gioca nell'Eredivisie olandese.
E adesso, per lasciare spazio all'ennesima "seccatura" delle nazionali prima del rush finale fino a San Silvestro, sotto allora con i frusinati di Eusebio Di Francesco. Allorché ci si dovrà anche preoccupare di tenere a bada un novello scavezzacollo di origini slave di soli 17 anni - autore di 2 gol ed 1 assist in appena 4 giorni - per quanto risulti solo in prestito ai ciociari dal Bayern. Costui, ironia della sorte, per quanto si chiami Arijon anziché Zlatan, di cognome fa proprio Ibrahimovic...
Orlando Pan