Che brutta figura la ex Lu-La!
Sul più bello che la vicenda dell'ennesimo giocatore juventino coinvolto in uno squallido caso giudiziario stava per assorbire i pensieri del sottoscritto attraverso un post dal titolo molto promettente (Pasta e Fagioli col "contorno" reo confesso...), 2 notizie di cronaca hanno presto dirottato altrove l'attenzione. Ed è meglio chiarirlo subito: non è un banale gioco di parole, visto che si tratta proprio di una mera questione di comportamento dell'uno (Lukaku) e di comporto dell'altro (Lautaro). Per ironia della sorte, è successo che nello stesso pomeriggio di mercoledì la ex Lu-La nerazzurra è tornata a far parlare di sé e non certo nel modo più edificante che ci si potesse augurare. Per quanto l'Inter, ad essere onesti, risulti protagonista adombrata soltanto nel caso del belga. Ha cominciato infatti Romelu dal ritiro della sua nazionale che, con una intervista fiume parsa più che altro una sorta di Spoon River di passioni pallonare (questo sì che è un gioco di parole linguistico...), ha rimestato nel torbido della fine della sua seconda militanza nerazzurra, prefigurando chissà quali verità nascoste nel perimetro di Appiano Gentile se non nell'HD di Viale della Liberazione. Un'omissione sacrificata sull'altare (momentaneo?) del quieto vivere. Salvo dunque mirabolanti rivelazioni prossime venture. Ma siccome sull'argomento si è già espresso esaurientemente il vice Direttore Mattia Zangari (nonché l'editorialista di un sito "concorrente", pur con annesso cambio in corsa del titolo...), non si vuole di certo annoiare tornandoci troppo sopra. Se non per un breve appunto. Non si vorrà mica cadere nella trappola di osservare Lukaku mentre magari esulta in modalità Ronaldo (il Fenomeno) rossonero, solo con un diverso posizionamento della mano portata sulla bocca anziché agli orecchi? Non gli si dia questa eventuale "soddisfazione di rivalsa" qualora la società decidesse di non intercedere presso la tifoseria nerazzurra più calda per provare a dissuaderla dalle sue annunciate iniziative sonore contro il neo romanista. Tutta quell'aria nei polmoni di tifosi ed appassionati che saranno a San Siro il prossimo 29 ottobre la si insuffli allora nei già acquistati e famosi fischietti, ma solo durante l'annuncio delle formazioni prima dell'inizio di Inter-Roma. Poi stop, stendendo dunque sul malcapitato un velo pietoso di indifferenza che ferisce e piaga più di qualsiasi corpo contundente... Una soluzione di "saggio" compromesso con quanto aveva auspicato lo stesso Gianfelice Facchetti solo qualche tempo fa.
Quanto alla vicenda della condanna in tribunale di Lautaro per indebito licenziamento dell'ex baby sitter, all'epoca ammalata di cancro, mi permetto solo di fare un paio di considerazioni, almeno sulla base di ciò che è stato reso di pubblico dominio, anche se con più di qualche punto oscuro o controverso. L'unica cosa che Lautaro non ha fatto - almeno da quello che se ne deduce e stante il raccontato esito avverso di ogni tentativo di conciliazione bonaria - è stata una causa legale di rivalsa sullo Studio di consulenza paghe. Giusto quello che avrebbe commesso l'errore clamoroso nel calcolo del corretto periodo di comporto nella retribuzione dell'ex baby sitter della famiglia Martinez, giovane dipendente malata terminale e purtroppo, nel frattempo, già defunta. Le vie legali adìte dagli eredi dell'appena 27enne ragazza argentina hanno poi generato una "stigmatizzazione" social da parte della consorte di Lautaro i cui contenuti non fanno altro che sommare squallore al disgusto per tutta la vicenda. L'immagine pubblica di Lautaro e del suo entourage familiare non ne uscirebbe certo immacolata...
P.S.: sulla vicenda di Lautaro - già sgradevole di suo - si sono innestate poi alcune considerazioni di Michele Criscitiello, proprietario di Sportitalia. Glissando sul fatto che le stesse mettano addirittura in dubbio l'emissione di una specifica sentenza contro Lautaro del Tribunale di Milano, sezione Lavoro - pertanto in contraddizione col contenuto del post su Instagram della stessa consorte del giocatore che, invece, la cita espressamente - punto il focus su un passaggio delle predette considerazioni di Criscitiello. Un riscontro che potrebbe apparire banale, ma che è invece perfettamente rivelatore dello "scarso rigore" (eufemismo!) giornalistico con cui i soggetti citati si sono approcciati al fatto di cronaca. Fatto salvo il caso che si possa trattare di un comunque grave errore di trascrizione della redattrice che ne ha raccolto le impressioni, non si può accettare che in una faccenda già delicata di suo si riesca a confondere(?) "il calcolo del periodo di coNForto" (così come risulterebbe dal virgolettato di Criscitiello riportato in un sito concorrente) col corretto periodo di coMPorto. Quale ne sia la fonte, rimane pur sempre un errore ingiustificabile.
Orlando Pan