Chi l'ha visto
Nome: Mauro Matias
Cognome: Zarate
Nato a: Haedo (Buenos Aires)
Età: 24
Statura: 1,76
Corporatura: media
Squadra: Inter
Ultima apparizione: 3 minuti in Inter-Palermo, 1-02-2012
Ultima partita dal primo minuto: Siena-Inter, 27-11-2012
Mauro Zarate arrivò all'Inter nelle ultime ore di mercato. Era il colpo a sorpresa, il botto finale, la ciliegina sulla torta di un mercato che ha lasciato dei dubbi. Era l'uomo da cui ci si aspettava quel qualcosa in più per arrivare allo Scudetto. 1 gol e 939 minuti dopo, abbiamo scoperto che non è andata proprio così, forse l'abbiamo sempre sospettato. Le colpe per l'andamento negativo della stagione ovviamente non sono sue, ma le colpe per il suo rendimento, probabilmente sì. Mauro Zarate può essere considerato ora come il classico esempio di giocatore che arriva nella grande squadra e si ferma, non riuscendo a fare la differenza. Forse per il suo carattere deve essere la stella della squadra per poter brillare, altrimenti si deprime a essere un comprimario. All'Inter, ad ottobre, ha avuto il suo momento d'oro. Il gol contro il Cska a fine settembre era quello della svolta, ma una svolta che è durata poco. Qualche buona apparizione contro Lille e Atalanta, poi il vuoto.
Nel periodo nero di Milito, Ranieri sceglieva Pazzini con Zarate e uno tra Sneijder (prima dell'infortunio) e Alvarez. Maurito giocava all'inizio seconda punta, poi si è spostato ala nel 4-1-4-1. Un ruolo che l'ha portato ai margini del gioco prima, della squadra poi. Ranieri cambia e passa al 4-4-2 con Milito insieme a Pazzini. L'Inter ingrana e infila le sette vittorie, si sblocca anche il Principe e Zarate rimane sconsolato in panchina. L'ultima da titolare è a Siena più di due mesi fa. Poi solo qualche scampolo di gara in cui non lascia traccia. E pensare che con l'infortunio di Forlan era l'unica riserva, insieme a Castaignos, di Pazzini e Milito. Ma Ranieri non gli ha più dato fiducia se non a partita in corso. A gennaio, si è parlato anche di una cessione, che non si è concretizzato. Negli ultimi giorni si è parlato anche di un trasferimento in Russia, allo Zenit: ipotesi scartata dall'argentino. Con ogni probabilità, Zarate non sarà riscattato a 15 milioni e l'Inter pagherà 2,7 milioni per il prestito oneroso.
Difficile dire perché Zarate sia stato un flop. Le doti tecniche ci sono, la testa meno. Anche se Zarate all'Inter non ha mai creato 'casini' e sembra aver messo la testa a posto in campo. Coi tifosi nerazzurri non è mai nato un grande feeling, ma non ci sono neanche stati particolari problemi. A San Siro, all'ennesimo dribbling non riuscito, i tifosi rumoreggiavano non poco. Forse anche questo non gli ha dato fiducia e alla lunga l'ha spento. Anche se ci sono tifosi che vorrebbero ancora titolare. Ranieri non è mai riuscito a trovargli un ruolo adatto in campo: forse da seconda punta ha fatto meglio che partendo dall'esterno. Può ancora cambiare la sua storia in nerazzurro? Sembra difficile, anche perché ora Milito è rinato, Sneijder e Forlan sono tornati e Pazzini, nonostante la forma non perfetta, gioca. Zarate è destinato a diventare un caso e a rimanere sempre più ai margini dell'Inter. Contro la Roma ad esempio non era nemmeno in panchina per un'influenza (vera o presunta, non si sa). Anche contro il Novara molto probabilmente non sarà neanche in panchina. Ma manca ancora qualche mese alla fine della stagione e Zarate può ancora dire la sua. Basta uno spezzone, ma fatto con la mentalità giusta, a convincere Ranieri a dargli magari un'altra possibilità. A patto che non cammini sperduto per il campo come nelle ultime (rare) uscite. Zarate, un gallo che ha abbassato (troppo) la cresta. All'Inter non abbiamo mai visto il vero Zarate, quello dei primi anni (e dei grandi gol) alla Lazio. Probabilmente, non lo vedremo mai.