Chivu, Muntari e Pandev: il tempo degli addii (necessari)
E' difficile commentare gli imminenti addii dei tre giocatori nerazzurri più discussi degli ultimi anni. Ognuno con storie diverse, ognuno con esperienze diverse, ma Chivu, Muntari e Pandev condividono lo stesso destino: non sono mai stati amati dal pubblico di San Siro. Eppure tutti e tre, chi più chi meno, sono stati campioni d'Europa. Chivu e Pandev hanno pure giocato la finale di Madrid dal primo minuto. Questo, però, non è bastato per incidere il loro nome nell'Olimpo dei campioni nerazzurri. E il 2012 sarà con ogni probabilità l'anno del loro addio all'Inter.
Tre storie diverse, dicevamo. Chivu arriva all'Inter dalla Roma e si presenta come un campione, come un jolly difensivo indispensabile. Al centro della difesa, il suo vero ruolo, non trova (quasi) mai spazio. Almeno non da titolare: solo in casi di emergenza. Con Mancini gioca anche da mediano, con Mourinho prevalentemente da terzino. Duttile e pure eroico, perché al primo anno nerazzurro gioca con gravi problemi alla spalla, mentre nel 2010 una testata rischia di compromettergli la carriera. Nonostante tutto, il feeling col grande pubblico nerazzurro non è mai sbocciato definitivamente. Anzi, il rapporto si è lentamente deteriorato. Nulla di personale, l'uomo Chivu non è mai stato messo in discussione. Il pubblico ha rumoreggiato spesso per le sue prestazioni altalenanti. Il ruolo di terzino sinistro non è il suo naturale, ma allora perché giocare per anni in un ruolo che non gli appartiene? Forse ora sarà meglio così, meglio per tutti. Il contratto di Chivu è in scadenza a giugno e ora sarà libero di trovarsi un'altra sistemazione. Una squadra che lo faccia giocare al centro della difesa. Magari lì riuscirà a far vedere quello che all'Inter ha mostrato solo a sprazzi.
Per Muntari molte più ombre che luci. Con il pubblico di San Siro Sulley ha avuto un rapporto molto più tormentato, fino ai fischi di questa stagione (nelle poche apparizioni). Anche lui se ne andrà sicuramente: il contratto scadrà a fine stagione. A meno che non venga ceduto a gennaio, saranno i i suoi ultimi sei mesi all'Inter. La maglia dell'Inter la indossa dal primo anno di Mourinho, stagione in cui ha giocato molto. Poi è stato un lento declino, fino al prestito al Sunderland. Anche in Premier non ha convinto, quindi il ritorno all'Inter. I nerazzurri cercano di liberarsene dall'estate, senza riuscirci. Ora ci sarà anche il momento del suo addio. Momento che malignamente i tifosi nerazzurri aspettano da tempo. Troppo brutte e svogliate le ultime prestazioni per essere vere.
Ha già lasciato l'Inter Goran Pandev. Il suo addio però non è definitivo. Il macedone è in prestito al Napoli e l'Inter lo paga comunque 1 milioni per questa stagione. A fine campionato si tireranno le somme: se gioca bene rimarrà, altrimenti tornerà all'Inter. In maglia nerazzurra avrebbe vita breve e sarà ceduto nonostante il contratto in scadenza nel 2014. Per Pandev all'Inter qualche lampo abbagliante e tantissime pause, troppe. Partenza boom, con grandi partite e gol magico nel derby. Poi lento declino con sussulti contro Barcellona e Bayern Monaco. Ma il declino è inesorabile e nell'anno Benitez/Leonardo non convince mai, tranne che in una partita: Bayern-Inter. All'Allianz Arena trova il gol più importante del 2011 dell'Inter. Poi in estate l'Inter se ne libera e lo presta al Napoli. All'ombra del Vesuvio tanta panchina e due gol alla Juve. Basterà per il riscatto? Vedremo davvero solo a giugno.
L'Inter con questi tre addii vuole risparmiare i 7 circa milioni lordi del contratto di Chivu (3,5 a stagione), i 4 di Muntari e i 6 di Pandev (al momento l'Inter paga un milione per il macedone). Tutti soldi risparmiati, tanti fischi in meno a San Siro. L'Inter ha bisogno di cambiamenti, di facce nuove. Anche per i giocatori stessi è meglio cambiare aria. Addii che fanno bene a tutti, che a volte sono necessari. Per il bilancio, per il futuro, per l'Inter.