Circondati dagli squali
Fc Internazionale, meno spendi più guadagni. È il payoff della nuova campagna pubblicitaria estiva dell’Inter, relativa alle nuove offerte sui prodotti delle migliori marche della vetrina nerazzurra. Grandi campioni a prezzo modico, magari non freschissimi ma pur sempre affidabili. La vendita inizierà ufficialmente il 1° luglio, quando i clienti potranno visitare il negozio Inter e acquistare i giocatori messi in vendita, risparmiando sul prezzo originale per rinnovo locali. Già, perché visto che la società nerazzurra vuole ringiovanire la squadra, quale occasione migliore per soffiarle da sotto il naso i suoi elementi più popolari e portarli nelle proprie squadre regalandoli di conseguenza ai propri tifosi? Capisco che tra un anno, in pieno regime di Fair Play Finanziario, non si potrà più scherzare con i bilanci, ma da qui a svendere i giocatori ce ne passa, eccome.
Eppure, da quel che leggo sui giornali e ascolto in radio o in tv, sembra che chiunque abbia soldini da investire lo possa fare serenamente nello store interista, prendendo giocatori come Maicon, Sneijder, Julio Cesar e chi più ne ha più ne metta. Non vorrei sbagliarmi, ma noto con dispiacere che ogni volta che si parla di calciatori nerazzurri già li si vede altrove, con investimenti contenuti da parte degli acquirenti. Chiaramente è giusto fare attenzione al bilancio, ma questo non significa che Moratti stia per chiudere baracca e burattini e intenda regalare a prezzi in saldo i suoi campioni. Un grosso aiuto alla diffusione di questo concetto lo ha dato la società stessa, sostenendo che l’attenzione ai conti è un aspetto fondamentale della ‘nuova’ gestione e rinunciando, nelle ultime due estati, a campioni come Ibrahimovic e Balotelli, ‘sacrificati’ sull’altare del dio denaro. Prima si cede, poi si compra, sembra questo il nuovo motto dell’azienda di Corso Vittorio Emanuele, a quanto pare l’unica a rendersi conto che la musica è cambiata e che certi sprechi non saranno più ammessi in futuro.
Se getto l’occhio oltre confine, infatti, mi rendo conto che il potere d’acquisto di società spagnole e inglesi non è affatto cambiato, anzi. Si continua a spendere tanto e a incassare molto meno, quasi fosse la normalità. Ammetto che la tassazione è decisamente più favorevole all’estero rispetto all’Italia, ma questo non giustifica certe cifre che leggo sui giornali. Urge un intervento, monsieur Platini, per frenare questa tendenza autodistruttiva del calcio. Detto questo, ho notato anche che nessuno, e ribadisco nessuno, si permette di avanzare richieste per i campioni del Barcellona, del Real Madrid, del Manchester United, del Chelsea o del Manchester City. Quasi fosse una blasfemia. Invece, i giocatori dell’Inter sarebbero accessibili a tutti coloro che hanno denaro da investire, salvo poi proporre pochi spiccioli o scambi inaccettabili.
Inoltre, aggiungo che il problema si evidenzia anche quando è l'Inter a cercare un giocatore di un certo livello: subito si trova a dover competere con altre società pronte a farle la guerra a suon di milioni di euro per strapparle il talento di turno e sistematicamente perde la sfida di mercato, a vantaggio di chi non si cura di offrire cifre paradossali per il trend attuale. Anche gli sceicchi, per esempio, dovrebbero adeguarsi alle nuove norme, e non mi riferisco solo alla proposta economica pervenuta a Leonardo che sta destabilizzanto l'ambiente nerazzurro in queste ore e probabilmente porterà alla fine del rapporto con l'allenatore.
Cosa succede? L’Inter dovrebbe essere una di quelle società a cui nessuno oserebbe chiedere un giocatore senza avere la certezza di poter aprire il portafoglio. Invece non è così e fenomeni come Maicon e Sneijder, per esempio, vengono valutati ben al di sotto di quello che meriterebbero, da club ricchi e blasonati che fiutando l’odore del sangue (come gli squali) tentano il colpaccio a costi contenuti. Quasi fossimo davvero un supermercato destinato al rinnovo locali e costretto a svendere... Quindi, sarebbe giusto che Platini rendesse merito alla gestione nerazzurra, che tiene d’occhio il bilancio, bacchettando pubblicamente quelle squadre pronte a investire vagonate di milioni per lo pseudo-campione di turno, cercando poi di risparmiare quando si tratta di discutere con l’Inter. Il fatto di adeguarsi alle nuove regole non significa necessariamente che l’Inter sia disposta a regalare i suoi migliori giocatori, perciò è il momento di finirla con tale tendenza a cercare lo sconticino o il prezzo più basso.
Visto che i giocatori che cerchiamo noi (vedi Sanchez) sembra siano senza prezzo, perché non considerare allo stesso livello i nostri, ben più affermati? Altrimenti, suggerisco io, è il caso di abbassare la saracinesca e porre fine alla vendita, prima di dover esporre il cartello ‘sold out’.