.

E' l'Inter-subbuteo il vero problema

di Fabio Costantino

Adesso comincio seriamente a preoccuparmi, soprattutto perché manca poco più di un mese al Mondiale per Club e a questo trofeo io tengo particolarmente. E non credo di essere l'unico, tra tifosi e società stessa. Ieri allo stadio ho visto una brutta partita, 'impreziosita' da altri due infortuni pesanti e da un malore all'intervallo che ha privato la squadra di Sneijder, l'unico in grado di sfruttare i calci piazzati in una valle di lacrime tattica. Già, perché mettendo da parte la moria sanitaria, che in pratica ci sta privando, in questo momento, di tutto il centrocampo, del miglior terzino destro al mondo (almeno fino allo scorso giugno...) e di un pilastro della difesa (povero Samuel, mi sa che c'è poco da essere ottimisti), a non permettermi sonni tranquilli è l'assoluta latitanza di gioco, unita a un carattere che sembra lontano anni luce da quello visto fino alla sera di Madrid. Non riesco proprio a capacitarmene, è vero che senza le pedine principali è difficile giocare a scacchi, ma durante la settimana Benitez non ha di certo lavorato con i giocatori la cui assenza era scontata. Cos'hanno fatto ad Appiano Gentile per poi presentarsi così contro il Brescia? Stesso discorso per la trasferta di Londra, dove l'Inter non ha fatto di certo una figura migliore. Muntari a parte, i giocatori scesi in campo al White Hart Lane erano gli stessi di quelli che hanno iniziato contro il Brescia, con variazioni tattiche obbligate dall'infortunio del ghanese e con un Milito in più.

In pratica, mi chiedo, davvero non si poteva fare qualcosa di meglio con il materiale umano a disposizione? Non mi riferisco al carattere, di cui si è visto un briciolo solo nel secondo tempo, ma all'impostazione di gioco. Rafa può fare scuola a tanti allenatori da questo punto di vista, ma allora perché ostinarsi con un 4-2-3-1 quando non hai un centrocampo all'altezza di questo nome? Piuttosto sarebbe meglio cercare di dare maggiore equilibrio alla squadra puntando su giocatori di ruolo come Obi o Nwankwo, per quanto inesperti. Ma almeno il loro mestiere lo conoscono e non devono improvvisarsi mediani come il povero Sneijder. Il quale paga (anche fisicamete) uno sforso al quale non è abituato, cadendo in prestazioni non del suo livello. Contro il Brescia ho visto sull'erba (scivolosa) di San Siro una squadra di subbuteo: pedine ferme al loro posto in attesa che qualcuno gli facesse arrivare il pallone. Questo non è gioco. E nessuno osi definire il possesso di palla stucchevole e inutile una scelta in Barcellona style, perché non produce alcunché di costruttivo. Preferisco palla lunga e contropiede, a questo punto.

Non ci siamo, dunque. Le attenuanti non mancano, ma limitarsi a queste sarebbe da perdenti. L'inverno scorso ricordo una vittoria straordinaria contro il Siena, con Stevanovic a fare il terzino, Samuel a fare l'attaccante e Arnautovic a fare casino. Il tutto, sotto una pioggia che ha reso quella partita ancora più epica. Quel giorno (finì 4-3 con gol di Samuel nel recupero) l'Inter disputò un brutto match, ma lo vinse grazie al carattere e alla fortuna, che contro il Brescia si sono visti solo a tratti. E' soprattutto la forza di volontà a fare la differenza, perché emerge nelle situazioni più difficoltose. Alla fine, se Milito avesse segnato il 2-1 nel recupero l'Inter avrebbe vinto senza merito e il risultato avrebbe mascherato limiti fin troppo palesi. Meglio così, dunque, perché l'ennesimo passo falso aiuterà tutti, e sottolineo tutti, a concentrarsi sulla migliore risoluzione dei problemi, sugli aspetti su cui è necessario lavorare e migliorare. Magari adesso Benitez, considerando le precarie condizioni di alcuni suoi big (e non mi riferisco a quelli ai box), darà fiducia a qualche ragazzino come Obi, Santon e Nwankwo. Perché sono proprio energia, freschezza e voglia di mettersi in mostra che mancano a questa squadra. Tutti ingredienti che ai sopra citati (aggiungerei anche Coutinho e Biabiany) non fanno certo difetto. Personalmente preferisco vedere in campo loro che sbagliano un passaggio o un tiro, ma corrono e non mollano mai, piuttosto che un gruppo di pedine da subbuteo.


Altre notizie