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Europa League o campionato? Stramaccioni ha già scelto...

di Guglielmo Cannavale

L'Inter si presenta a Baku con voglia di vincere ma soprattutto con la testa al derby. Inutile negarlo, contro il Neftchi scenderà in campo di fatto l'Inter B. Certo, non saranno tutte seconde linee, giocheranno anche alcuni titolari. Ma Stramaccioni pensa soprattutto al derby di domenica, con l'obiettivo di far rifiatare tanti titolari. Per questo Zanetti, Milito, Samuel e Cassano non sono partiti per l'Azerbaijan. Una scelta che quindi appare chiara, oltre a tutte le possibili parole: l'Inter punta sul campionato in modo deciso, netto.

Già contro il Rubin avevano riposato molti titolari dal primo minuto, per poi entrare a partita in corso cercando di salvare il risultato. Alla fine l'Inter aveva ottenuto un punto, ora ne cerca altri contro il Neftchi. Perché nonostante i tanti giovani, da Coutinho a Livaja, e le seconde linee, da Silvestre a Mudingayi, l'Inter vuole vincere. Sempre. Con qualsiasi formazione scenda in campo. Sarà anche l'occasione utile per vedere in campo proprio questi giocatori, tra chi è in rampa di lancio e chi in cerca di riscatto. Però la scelta Stramaccioni l'ha fatta, e può essere anche una scelta giusta. Prima di tutto perché l'Inter è in grado di battere il Neftchi anche con questa formazione, anche se sarà una partita più sofferta del previsto, dove ci sarà da lottare. Ma soprattutto perché ora è giusto concentrarsi sul derby.

Giù la maschera, l'Inter non si nasconde. Per giocatori come Milito, Cassano e Samuel sarebbe stato impossibile giocare giovedì e poi di nuovo domenica al massimo della forma. In campionato poi l'Inter si ritrova a meno quattro dalla Juve e dal Napoli, la partenza è incoraggiante e il terzo posto va confermato con le unghie e con i denti. Certamente poi va fatto il possibile per continuare il cammino anche in Europa League. La linea di Stramaccioni è chiara: possibilmente vincere, ma col minimo sforzo. Di uomini e di energie. Perché il derby è troppo importante, per tutti. Dai giocatori all'allenatore, dal presidente ai tifosi. Finché dura, meglio tenere gli occhi chiusi e continuare a sognare. Con la speranza che quando ci sarà (se ci sarà) un brusco risveglio, ci sia ancora un'Europa League con cui potersi consolare. Ma, per ora, senza troppo impegno. Il derby chiama, l'Inter risponde. Ne varrà la pena? Ai posteri l'ardua sentenza, domenica sera si saprà…


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