Genoa-Inter, minuto 72: Doveri punisce Barella due volte senza motivo. Ma il vero 'cinema' è altro
"Non hai fatto niente? Hai fatto il cinema". Questa la spiegazione di Daniele Doveri a Nicolò Barella, dopo avergli estratto davanti alla faccia un cartellino giallo durante Genoa-Inter, come documentato dalla RefCam. Una rapida ricostruzione:minuto 72, il centrocampista riceve un pallone scomodo al limite dell'area rossoblu, poi è bravo a controllarlo con la coscia e a gestirlo nel modo migliore. Ma nel momento in cui l'Inter pregusta un'azione pericolosa, il direttore di gara ferma tutto assecondando le richieste dei padroni che reclamano per un presunto controllo con il braccio del giocatore. Resosi conto della decisione, Barella inizia a correre lontano dal 'luogo del delitto' per non farsi vedere né ascoltare da Doveri, che però lo raggiunge e lo ammonisce. A richiesta di spiegazione da parte del centrocampista sardo, il direttore di gara della sezione di Roma replica "Hai fatto cinema" e a nulla vale l'intervento di Lautaro Martinez che da capitano va a prendere le difese del compagno di squadra ("Se n'è andato via per i c... suoi").
Un episodio che in linea di massima non influenza lo sviluppo della partita, anche se nega ai nerazzurri un'azione offenssiva potenzialmente importante sul risultato di 1-2. Quello che lascia perplessi è il comportamento di Doveri, che sbaglia innanzitutto intervenendo per un fallo di mano rivelatosi inesistente e, da protocollo, avrebbe potuto attendere lo sviluppo della giocata nel caso fosse diventata realmente pericolosa. Invece, spegnendo un potenziale incendio sul nascere, non lascia spazio a repliche.
In secondo luogo, rispetto a quello che si vede solitamente sui campi di Serie A, la reazione di Barella è si plateale ma non merita un cartellino giallo perché non va dritto verso l'arbitro né esprime un giudizio irriguardoso. In parole semplici, il giocatore si è limitato a mordersi la lingua allontanandosi il più velocemente possibile proprio per non indispettire Doveri. Che, senza una reale motivazione, lo punisce proprio per questa uscita di scena a suo dire cinematografica. E qui il direttore di gara pecca di eccessiva permalosità, come se nella sua testa avesse già visto il film della protesta e l'avesse voluta prevenire. Ammonizione a prescindere, insomma, senza una reale motivazione e giustificata con una spiegazione che non regge. Quanto basta per scatenare le reazioni incredule sia di Barella sia di Lautaro, che oltre alla beffa di un fischio contrario si ritrovano con una sanzione ingiusta. E che nel prosieguo della stagione, dal punto di vista disciplinare (seconda sanzione), potrebbe pesare.