I canyon delle piste azzurre ed altre 'gole profonde'...
Vabbé: nella fattispecie le questioni sarebbero state altre e ben più preminenti, per cui non si potrebbe proprio parlare di "gola profonda" alla Fabrizio Corona visto che per certe rivelazioni si stava facendo uso di immagini e audio fuori onda... Sul più bello che Antonio Ricci di "Striscia" stava per assumere i panni televisivi di guastatore (Fedele Confalonieri lo ha apostrofato con un sostantivo diverso...) - replicando lo stillicidio quotidiano dell'ex paparazzo fatto di rivelazioni più o meno veritiere sull'ennesimo scandalo all'italiana - la malmessa carovana della Serie A ha ripreso la sua mesta marcia, appena dopo essere passata solo in parte indenne attraverso un paio di canyon segnati sulle piste della nostra Nazionale. Ma con i lettori/ascoltatori - almeno quelli più accorti e diffidenti - fortemente combattuti da un atroce dilemma: a quale giornata era arrivato il campionato prima della sosta? Domanda più che lecita per coloro che erano reduci prima dall'aver ascoltato da una giornalista il servizio sull'Inter nel TG di Sportmediaset di venerdì 20 in cui si argomentava - con una nonchalance inaudita ed inaccettabile - che "(...) Lautaro ha infilato 10 gol in ALTRETTANTE partite di Serie A più 1 in Champions contro la Real Sociedad". Ma non erano solo 8 le giornate disputate? E poi ulteriormente fuorviati dall'aver letto in una news - apparsa ieri (sabato) alle 11:31 sul sito "L'Interista" - che recitava come "Il big match DELL'UNDICESIMA giornata di campionato di Serie A fra Milan e Juventus sarà una grande occasione per... l'Inter". Si vuole escludere in partenza il fatto che i 2 giornalisti in questione - di cui si omettono le generalità - siano parenti, visto il "comune", ma errato presupposto di calendario. Povero campionato, già vilipeso di suo: ci mancavano solo i/le giornalisti/e incapaci di contare (bene) almeno fino ad 8!
Sta di fatto che non può essere un caso che, in occasione dell'ultima sosta per le nazionali - come è successo altre volte in passato - solo la voce isolata di un tecnico fuori dagli schemi come Zdenek Zeman sia intervenuta per ricordare a tutti quanto sia malconcia la credibilità della giustizia sportiva nostrana. Le regole esisterebbero anche, ferree e rigorose, in particolare sul tema delle scommesse illegali (la squalifica minima sarebbe di 3 anni), ma sono già state (o stanno per essere) bellamente mortificate dai soliti scontifici istituzizemanonali troppo inclini a patteggiamenti, perdonismi assortiti, appelli a patologie più o meno di comodo, inopportune rivisitazioni sociologiche e quant'altro possa fuoriuscire dalle bocche e dal pensoso perimetro dei garantisti on fire... A corollario, ci mancava solo il periodico conato bianconero del goriziano Fabio Capello che - anziché tenersi tutto dentro e pur di giustificare il mesto lavorìo delle rotative bianconere per far loro stampare (e vendere?) qualche copia in più del locale bollettino - ha ammorbato un'aria già pesante coi miasmi sul numero fasullo dei 38 scudetti juventini. Come peggio non avrebbe saputo fare nemmeno quel senese radiato dal calcio, ma ancora invitato in certi network nazionali...
Venendo finalmente a Torino-Inter, mi piace pensare che Ivan Juric, da fiero patriota croato, si fosse convinto che l'assenza "forzata" nelle fila nerazzurre del connazionale Marcelo Brozovic - autore del doppio 1-0 interista della stagione scorsa - e la compresenza, invece, tra i granata di Vlašić come unico rappresentante di quella etnia slava fossero sufficienti stavolta per sfangarla ed incamerare almeno un pareggio che potesse contribuire a puntellarne la panchina. Ma il suo presidente Cairo, dopo 2 cocenti sconfitte con 5 reti subite senza segnarne manco una, potrebbe ora rivelarsi meno Urbano del solito... Eppoi, alla fine, Vlašić è pure svenuto!
Quanto ai nerazzurri, la faccio breve perché la Champions incombe e per fortuna che nel frattempo - da quella doppia finale di Coppa UEFA del 1994 - gli austriaci del Salisburgo sono passati dallo sponsor dell'epoca del locale Casinò (da cui il nome Casino Salzburg) a quello attuale del colosso Red Bull. Altrimenti qualche buontempone nostrano à la Maurizio Petra (fonte di Fabrizio Corona) - tirando magari in ballo altri nomi legati a certi tavoli evocati dalla suddetta casa da gioco... - potrebbe essere tentato di rimestare ancora nel torbido, ritrattando ulteriormente quanto appena rimangiatosi.
I nerazzurri, anche se con quasi un'ora di ritardo, hanno assolto al compito che tocca sempre ad una squadra del blasone dell'Inter. Checché ne racconti infatti una certa narrazione a cui piace cavalcare per lo più l'etichetta della trasferta storicamente ostica, lo stesso storytelling dovrebbe altrettanto ricordare come il campo granata, unitamente a quello della Samp e dell'Udinese, occupa sempre il podio delle sfide esterne in cui i nerazzurri hanno conseguito, in percentuale, il maggior numero di vittorie in campionato. Pertanto quei 5 punti sperperati contro le 2 squadre emiliane dell'attuale Serie A continueranno a sanguinare ancora per un po'...
In chiusura, mi permetto di dare un suggerimento ironico ad esclusivo beneficio dei 2 giornalisti citati sopra: se hanno fissato in memoria - direttamente o meno - il numero 10, li invito spassionatamente a registrare nelle loro rubriche o agende telefoniche che quella cifra può essere ricondotta, al momento, solo al totale dei gol nerazzurri nelle finora 4 trasferte di campionato: dato verificato e certificato in tutte le classifiche del globo terracqueo...
Orlando Pan