I 'Gatti' di Vicolo Miracoli
Mi piace pensare che se il noto gruppo veronese in oggetto - affermatosi negli anni 70-80 per lo più nel cabaret - si è sciolto proprio nel 1985 nonostante quel duraturo ed epico evento nevoso, le imprese "diversamente miracolose" della banda agli ordini di Allegri - che gioca (sì, vabbé!) solo per fare un gol agli avversari per poi tornare tutti "indré" (che fa giusto rima con cabaret...) - non potranno, invece, durare ancora molto. Non foss'altro perché - oltre alla mediocrità di un centrocampo vieppiù depauperato da almeno un paio di privazioni per mano giudiziaria (Pogba e Fagioli) - c'è da ritenere che i membri del reparto arretrato ne possano avere piene le scatole di doversi sobbarcare anche il lavoro di altri compagni. Ossia assicurare, come da contratto, la quasi imperforabilità alla difesa (seconda solo a quella nerazzurra con 9 gol presi contro 7) ed al contempo garantire - al posto degli attaccanti deputati - un numero congruo di reti, risultate finora spesso decisive (2 volte e "mezza" Gatti, 1 Rugani e Bremer in compartecipazione contro il Cagliari, Cambiaso contro il Verona e la rete schioda-risultato di Danilo ad Empoli). E pensare che, proprio a riguardo delle punte bianconere, un ardito editorialista - giusto a commento di Juve-Napoli - è riuscito a scrivere, rimanendo serio, che "La Juventus ha l’attacco potenzialmente più forte della serie A, nemmeno Inzaghi ha 4 attaccanti complessivamente forti come quelli di Allegri. Eppure anche stavolta ha deciso un difensore". Ecco, il tentativo goffo del giornalista di salvarsi in calcio d'angolo con il richiamo finale alla realtà dei fatti è tremendamente in linea con le crude statistiche. Mi sono infatti preso la briga di paragonare lo score realizzativo dei 2 quartetti rivali nell'ultima stagione conclusa (2022-23) - dunque la più facile da confrontare - prescindendo pure dalla diversa militanza, all'epoca, di alcuni attaccanti in oggetto (leggansi Thuram al Borussia Moenchengladbach, Sanchez al Marsiglia, Arnautovic al Bologna e Milik inizialmente compagno "francese" del cileno nerazzurro). I 4 bianconeri (Vlahovic, Chiesa, Kean e Milik), nella stagione scorsa, avevano realizzato complessivamente appena 35 reti, contro le ben 72 dei 4 nerazzurri "virtuali": meno della metà! Dove alberghino quindi 'ste potenzialità finora inespresse dalle punte bianconere lo sa solo l'editorialista del quale, per carità di patria, si omettono le generalità. E sì che basterebbe documentarsi anche al minimo sindacale per non incorrere in simili castronerie.
Comunque sia, quelli della Continassa non potranno continuare ad inanellare vittorie col minimo scarto: già 7 in appena 15 giornate di campionato di cui ben 5 per 1-0; non potranno lasciare sempre all'avversario percentuali quasi indicibili di possesso palla ("il solito 66%"); non potranno giovarsi non di rado di gol decisivi nel tempo di recupero (già 2 volte, con Verona e Monza) o frutto di deviazioni fortunose (col Milan); non potranno continuare a beneficiare anche nel girone di ritorno di un regime di anticipi e posticipi televisivi sperequato dalla Lega Calcio: nel senso che alla fine di quello di andata i bianconeri avranno giocato ben 9 volte prima dell'Inter e solo 6 all'incontrario. Anche se fino alla 17esima giornata il divario era ancora più stomachevole perchè inchiodato sul 9 a 4 per i bianconeri...
Prima o dopo - considerato il "corto muso" tanto caro al lessico del tecnico livornese - i bianconeri dovranno per forza, dopo il Sassuolo, risbatterci il grugno da qualche parte: Reggio Emilia docet.
Nel frattempo - tanto per (s)gradire - la rosea ha ritenuto fosse opportuno dedicare, in settimana ben un triplete di aperture principali consecutive alla Juve (contro le "sole" 2 di lunedì e martedì riferite all'Inter): "Rabiot, Juve resto qui" (giovedì 7), "Juve, partita tripla" (venerdi 8) e "Allegri, c'è Gatti" (sabato 9). Ecco, se del caso, si vedrà solo dopo Genoa-Juve di venerdì prossimo se sussisterà il coraggio per continuare sulla stessa falsariga felina, titolando magari: "Allegri, non c'è trippa per Gatti"...
Orlando Pan