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Ibrahimovic e i saldi fuori stagione

di Alessandro Cavasinni

Prima o poi qualcuno ci sveglierà e ci griderà che siamo su Scherzi a parte. Intanto, per il momento, l'incubo continua.

Restare attoniti senza dire nulla non è possibile, così come non è possibile prendere a insultare i colpevoli: ancora una volta la legge non è uguale per tutti. In questo caso, la Giustizia sportiva non è uguale per tutti. E, francamente, ne abbiamo piene le scatole.

Non mi va di rinvangare lo sputo per terra di Walter Samuel tramutato ad hoc in uno sputo in faccia a un avversario juventino. Non mi va di rinverdire i fasti della prova tv valida quasi esclusivamente per i colori nerazzurri. Non mi va. Però è sotto gli occhi di tutti che lo sconto di una giornata per Zlatan Ibrahimovic ha in sé un qualcosa tra l'orrido e il penoso.

Punto primo. Quello dello svedese è un pugno e non una manata, checché se ne dica. La manata si dà, come dice la parola stessa, con l'arto aperto; Ibra ha colpito Marco Rossi con l'arto chiuso a pungo. Ergo, è un pugno. Eppure già ci aveva pensato lo stesso arbitro Brighi, tanto vituperato dai milanisti, ad addolcire la pillola col suo referto in cui parlava appunto di 'manata'.
Punto secondo. Vorrei che qualcuno più fornito di me mi desse il decalogo degli atti violenti e le loro rispettive gravità. Mi serve, perché non comprendo come mai un pugno al volto valga 4 giornate di squalifica, mentre uno al costato 3 (che poi diventano magicamente 2).
Punto terzo. Finiamola di pensar male. Ma come si può credere che lo sconto di una giornata sia stato fatto per dare un colpo al cerchio e uno alla botte? Come possiamo solo lontanamente credere che la corte federale abbia voluto salvare capre e cavoli, riducendo la squalifica, ma al contempo non attirare su di sé eccessiva attenzione lasciando giocare allo svedese il derby? Dài, non scherziamo.
Punto quarto. Che nessuno provi a far passare questa decisione come un favore all'Inter. Ma favore di che? Certo, Ibra non giocherà il derby, ma questo era scontato per chiunque avesse visto il fallo del rossonero e fosse fornito di encefalo. Colpa sua. Il favore, semmai, è tutto per Allegri, che potrà contare sullo svedesone per la trasferta dura di Firenze. L'Inter, contro il Napoli, giocò senza Eto'o, che doveva scontare la terza delle tre giornate di squalifica dopo la testata a Cesar del Chievo. Eppure Eto'o, che sbagliò a reagire, fu insultato e colpito dallo sloveno prima con un pugno alla nuca e in seguito con un calcetto da dietro. Rossi, al contrario, a Ibra non ha fatto assolutamente nulla per scatenare la sua ira.

E in attesa che qualcuno ci desti dal pisolino, svelandoci la partecipazione a Scherzi a parte, noi restiamo qui, con Ibra, in un negozio che, evidentemente, ha deciso per lui (e solo per lui) di applicare saldi fuori stagione.
Venghino, venghino, signore e signori!
 


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