Il buono, la brutta e il cattivo
Meglio chiarirlo subito: due degli aggettivi (il primo ed il terzo) del titolo da film sono riferiti alla squadra arbitrale: ché la terna appartiene ormai al periodo oscurantista in vigore prima dell'introduzione della VAR... Ma questo incipit non è un modo furbo (argomenterebbe Pioli...) per coprire le brutture nerazzurre viste ieri sera - almeno fino all'80° - su cui si tornerà brevemente dopo. Dunque, a proposito della Video assistenza arbitrale: se non fosse stato per l'OFR imposto dal "buono", il varista Atwell, quel "cattivo" dell'arbitro inglese Oliver - che aveva estratto a sproposito ("ad minchiam", avrebbe apostrofato l'insuperato Professor Scoglio) il cartellino rosso in faccia a Barella - col cavolo che sarebbe tornato sui suoi passi. Compromettendo forse del tutto l'esito dell'esordio stagionale dei nerazzurri in Champions League. In ogni caso, del fischietto inglese non ha proprio convinto il metro di giudizio sui falli e sulle scorrettezze di gioco o, meglio, la gestione dei cartellini: come scrivono quelli bravi. Tipo i redattori del Corsport che sono arrivati persino al punto di auspicarne l'accantonamento: "Perchè insistere con questo arbitro?" Toh, sul più bello che ha appena terminato il "separated waste lessons" (un corso di lezioni per imparare a fare la differenziata...), pare appositamente curato da un docente d'eccezione, anche se forse "abusivo" (per via del titolo...): tal Buffon, mica l'"omologo" confindustriale Bonomi... In effetti, però, su un aspetto verrebbe da appoggiare in toto l'auspicio del Corsport: "Sentenza" (Lee Van Cleef) - il "cattivo" nella pellicola originaria di Sergio Leone - lo si ricordava con un viso più smunto ed incavato. Oliver, al contrario - "con quella faccia un po' così" (cit.), di sicuro tondeggiante e rubiconda - sembrava uno che si era appena tracannato un paio di pinte di birra al pub... Si fa per scherzare, Michael!
Venendo finalmente alle dolenti note nerazzurre, stamane 2 delle 3 testate sportive nostrane hanno fatto quasi a gara sul risalto dimensionale da conferire all'aggettivo "Brutta" nei rispettivi titoli di apertura sulla squadra milanese. D'altronde è stata quella la diffusa percezione che ha dato l'Inter a tutta l'utenza nerazzurra. Certo, il pareggio strappato alla fine è più che lenitivo e fa classifica. Giova pure ricordare che si è riusciti a fare meglio dei 2 precedenti esordi in Champions: sconfitte interne contro il Real Madrid nell'edizione 2021-22 (0-1) e contro il Bayern l'anno scorso (0-2). Ma ora non si cerchino colpevoli sommari, solo soluzioni ponderate. E, per non farla lunga, si potrebbe opinare - anzi, è già stato detto - che i casi siano solo due. O, come recita il proverbio del troppo che storpia, il massiccio turnover adottato da Inzaghi non ha affatto pagato oppure è stato fatto troppo presto. Nel senso che almeno 2/3 titolari dei 4 nuovi proposti erano quasi del tutto digiuni di gare di così alto livello (Carlos Augusto, Asllani ed Arnautovic, non Pavard). Poi la plaza de toros di San Sebastian e l'incontenibile furia basca hanno fatto il resto. Poco male: bisogna essere lungimiranti e pensare subito al campionato con Andreazzoli, nuovo tecnico empolese, che "promette" di rompere le uova nel paniere nerazzurro.
Per la coppa ci sarà tempo, col calendario che viene comunque in soccorso dell'Inter. Vista la davvero sfortunata sconfitta casalinga del Benfica - rivale diretto dei nerazzurri per il primato nel girone - arrivano ora a fagiolo 2 turni interni consecutivi, prima contro gli stessi portoghesi e subito dopo contro gli austriaci del Salisburgo: 2 occasioni propizie per dare una (definitiva?) sistemata alla classifica del girone.
Orlando Pan