Il 'caso' Samardzic sconfinerebbe nell'edilizia acrobatica...
Sette palle di Mozart, dunque salisburghesi, finite in buca (più altre 2 cestinate ed una ritenuta non conforme...) sembravano il giusto tributo ad un trend nerazzurro mai rinnegato, se non di recente per uno degli inni ("Amala") e solo per compiacere volontà altrui: l'inclinazione alla pazzia. Con sommo, differito rosicamento dell'ex despota salentino, il quale ora - ambendo ad una prossima rentrée in pompa magna - starà magari già gufando un collega livornese: e non si tratterebbe affatto di Mazzarri... Dicevo di quella "pazzia" - anche se nella versione friendly austriaca - che è insita nella natura interista. Ma che dico: addirittura trasposta nel suo stesso statuto fondativo. Infatti, all'alba del secolo scorso, quando mai s'era registrata (tranne il caso del Torino 1906, fondato anche con dissidenti bianconeri) una società di football venuta alla luce per iniziativa di un gruppo di dissidenti di un club cittadino, per giunta in parte svizzeri? Elvetici "neutrali"? De 'sta cippa (scusate la franchezza)! Ecco allora la Beneamata Eva nata da una costola dell'Adamo rossonero. Solo che poi quegli antichi avi furono esonerati all'unisono dal giardino dell'Eden, pare - senza essere blasfemo, soltanto ironico - per un affronto di natura ortofrutticola...
Vicenda che potrebbe essere in qualche modo accostata ad uno dei grattacapi attuali del sindaco milanese Sala, giusto per via della faccenda degli stadi nuovi dei 2 club metropolitani, finora indotti a costruirli fuori città. Ma queste sono tutt'altre storie, già ampiamente raccontate anche se ancora senza un lieto fine. Senonché, per tornare all'evocata schizofrenia della Beneamata, la Gazzetta odierna (sabato 12) ha ritenuto fosse cosa buona e giusta aprire la prima pagina con un titolone che i nerazzurri non avrebbero onestamente meritato: "PAZZA INTER" solo perché alla mercé di "bomber in saldo e dietrofront" che avrebbero originato "una folle estate sul mercato". Allorché, invece, se c'è qualcuno - specificamente nella trattativa per Samardzic - che si è abbandonato in corsa ad atteggiamenti schizofrenici, non può che essere ricondotto al clan del giocatore serbo-tedesco: costituito ora dal di lui padre - che ha appena liquidato la precedente procuratrice Pimenta - e da 3 non meglio precisati guardaspalle (stavo per scrivere, erroneamente, collaboratori...).
Ebbene, di sicuro edotti dell'estrazione professionale di Samardzic senior - costruttore edile di successo nella Berlino che conta - l'unico appunto che si potrebbe muovere ai dirigenti nerazzurri sarebbe quello, pur tra il serio ed il faceto, di non aver saputo preventivare la presenza anche del vice presidente Javier Zanetti nella riunione decisiva per le firme sul contratto. Se non altro per (tentare di) affrontare ad armi pari il nuovo "minaccioso" entourage del talento serbo-tedesco. Tutti gli appassionati di buona memoria, ma soprattutto quelli di cultura interista, conoscono senz'altro il nobile mestiere (muratore) praticato dal compianto padre di Pupi ed i trascorsi giovanili dello stesso Javier nel ramo edile assieme al genitore. Ed allora al sottoscritto piace pensare che, se convocato, Zanetti - a colpi ideali di cazzuola ed appianatoio/frattazzo - avrebbe forse saputo usare i "giusti argomenti" per rispedire al mittente le spudorate tattiche ricattatorie del palazzinaro berlinese e di tutto il resto del clan Samardzic.
In aggiunta, stante le origini nordestine del bisnonno di Javier (nativo della pordenonese Sacile), lo scrivente ritiene doveroso citare quegli arnesi nella stessa lingua di quelle terre: "cazóła e fratòn", che renderebbero ancora meglio l'evocato effetto contundente... Strumenti dunque decisivi per fronteggiare le spericolate manovre di "edilizia acrobatica" messe in atto dalla famiglia Samardzic ad un passo dalla firma. E se, con eventuale evidenza, a Berlino non ci dovesse dunque essere un giudice, ad Appiano c'è invece (o, se del caso, ci sarebbe stato) il giusto "appianatore" (da cui il toponimo ed il nome di uno degli arnesi in oggetto...) di simili controversie paraedili: Javier Zanetti... Sul fatto poi del suffisso "Gentile" di quel toponimo - da ricondurre eventualmente al carattere di Pupi - il sottoscritto avrebbe invece dei dubbi di circostanza... Non foss'altro perché memore di quella volta (maggio 1997: finale di ritorno di Coppa UEFA) in cui un certo Hodgson fece imbestialire a tal punto Zanetti - per averlo sostituito in prossimità dei funesti rigori - da riuscire a scompigliargli financo la capigliatura... Caso rivelatosi più unico che raro, ma da non azzardarsi a reiterare.
E così avrei detto tutto se non prendere atto dell'aggiornamento che ripristinerebbe lo spartito musicale di partenza: quello del MOZART salisburghese. Pare infatti che il padre di Samardzic abbia "confermato ai giornalisti serbi (nda) di MOZZART Sport che le contrattazioni stanno andando per il verso giusto" (cit.). Ironia della sorte: dalle palle di Wolfgang Amadeus al ballon d'essai di Mladen Samardzic. Chissà come si dirà MALINTESO in serbo!?
Orlando Pan