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Inter, tra pazzia e cuore

di Barbara Pirovano

Le vittorie sofferte sono le più belle. Si sa. Ma quella dell’Inter contro il Bayern Monaco, non è stata solo una vittoria: è stata un’impresa, una prova di carattere, un miracolo calcistico che gli dei di questo sport hanno voluto. Sì, perchè soprattutto dopo questa gara, siamo sempre più convinti che ci sia una giustizia, ci siano delle regole non scritte da rispettare, altrimenti tutto questo non sarebbe potuto accadere. Non passare il turno a causa dei due errori decisivi ma insoliti di Julio Cesar e a causa dell’ennesimo rimpallo sfortunato della difesa nerazzurra che ha portato al secondo gol dei tedeschi, sarebbe stata una beffa troppo grande da sopportare, un’ingiustizia che ci saremmo trascinati sulle spalle per molto tempo.

La serata, però, alla fine ha sorriso ai nerazzurri, ma tanta è stata la sofferenza: gara da denti stretti, da attimi di terrore e poi di gioia incontenibile, di sospiri e di urla, di improperi e di dolci riscatti, come quello di Goran Pandev, che nel momento forse più difficile vissuto in nerazzurro, trova il gol decisivo e prova la soddisfazione di essere uno dei protagonisti assoluti di questa impresa. In fondo si sa, il calcio è strano, ci stupisce, ci lascia senza fiato, così come questa pazza Inter, che quest’anno più che mai, non conosce mezze misure e vive sempre i 90 minuti all’estremo, come se fosse in bilico su un filo di seta sottilissimo. Basta un soffio per precipitare nell’abisso più profondo ma allo stesso tempo basta un attimo, un lampo di Sneijder, una giocata fulminante di Eto’o o una zampata di Pandev , come quelle di questa sera, per non cadere, per continuare a stare in piedi, per rimanere in Europa. Tutti l’hanno voluto fortemente, ostinatamente, coraggiosamente: sul 2 a 1, quando il risultato ci era avverso, è uscita la vera Inter, testarda e coraggiosa, che ha lottato su ogni pallone, che ci ha creduto e non ha mai mollato. Prova di carattere, istinto, forza e grande intelligenza tattica e non. Qui sono necessari e dovuti i complimenti a Leonardo, che ha saputo gestire bene la vigilia di una partita così delicata e che ha saputo motivare un gruppo con il quale è ormai in totale sintonia. Indomabile in panchina durante i 90 minuti, mister Leonardo non ha mai smesso di richiamare e dare indicazioni ai suoi ragazzi e nel corso della gara ha azzeccato tutti i cambi, con l’intuizione determinante nel finale, decidendo di lasciare Pandev in campo fino alla fine.

Quella che si è vista questa sera è l’Inter vincente, è l’Inter d’Europa; si può dire con assoluta certezza che questa squadra ha finalmente conquistato la cosiddetta “mentalità europea” e ha fatto di questa competizione uno dei suo habitat naturali, quelli spesso osannati da un’altra squadra di Milano. In questo momento, nel presente, “Inter” significa Europa, significa unica squadra italiana ancora in corsa in Champions League, dove prendono vita le notti più belle e affascinanti che esistano. E’ l’Inter delle grandi imprese, che entra nella storia, quella che stiamo vedendo e vivendo ogni giorno: nessuna italiana aveva mai vinto prima all’Allianz Arena e solo l’Ajax, proprio di Van Gaal, nella stagione ’95-’96, si era qualificata al turno successivo dopo aver perso la prima partita in casa.

E’ un Inter da sogno che vince grazie ai suoi campioni: non ci sono più parole per descrivere la grandezza di Samuel Eto’o, assoluto trascinatore della squadra nerazzurra. Un gol e due assist anche questa sera, il suo talento fa rabbrividire. Ottima anche la prova di Sneijder: come sempre, è dai suoi piedi che passa la maggior parte dei palloni. Imposta, dirige, serve i compagni, raddoppia le marcature, segna. Wesley è un capolavoro di tecnica e fantasia. Fenomenale è anche il giovane Andrea Ranocchia quando svetta in mezzo all’area, non si fa spaventare dal Gomez e Muller, si riscatta dopo qualche tocco impreciso, anticipa l’avversario: questa sera è ufficialmente nato un altro campione.

Il popolo nerazzurro, gonfio di orgoglio e di ammirazione per la prestazione di tutti i propri giocatori, deve quindi essere soddisfatto e fiducioso dopo questa ennesima, splendida serata. Non sapremo come finirà la stagione, non sapremo se e cosa vinceremo ma una cosa è certa: l’Inter sarà lì, pronta a giocarsi ogni possibilità, ancora una volta su tutti e tre i fronti. Questa vittoria lascia spiragli di speranza anche per il campionato, dove la rimonta sarà altrettanto difficile. Venerdì, dopo il pareggio con il Brescia, inconsciamente ho pensato: “Come faremo a vincere lo scudetto? Come faremo a recuperare i punti di distacco?” Credetemi, dopo questa sera, la mia amata Inter mi ha fatto capire che un modo esiste; oltre alla testa, all’attenzione, alla tattica, alla concentrazione, dobbiamo mettere sempre in campo qualcosa che solo noi possiamo vantare di avere: il nostro infinito e immenso cuore nerazzurro.


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