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Io sto con Moratti!

di Pasquale Guaglianone

Tutti addosso a Moratti! Tutti chi? Fatemi capire. Io sono fuori dal coro. A me, che vivo le vicende italiane, con più serenità e soprattutto maggior riflessione, vivendo buona parte dell'anno a Buenos Aires, mi risulta difficile capire tutto questo malumore, questo accanimento verso un presidente che ha fatto dell'Inter una parte importante della sua vita di uomo. E, come tutte quelle cose che ci appartengono, sono care e a loro vogliamo bene. L'Inter va male? Bene, lo vediamo tutti, ma perchè accanirsi, scagliarsi, talvolta con aspro senso di rabbia, verso un uomo e quindi una società, che non ha poteri forti mediatici attorno a sè! Avete mai pensato a questo, o talvolta risulta superficiale codesta comprensione? Cari amici dell'Inter, godetevi i successi, che quest'uomo ha saputo darvi, frutto della sua passione, della sua anima nerazzurra. Certo ha fatto anche degli errori. Ma chi non ne fa. C'è qualcuno di voi che nelle cose della propria vita ha fatto sempre il giusto?

Ci definiscono simpaticamente perdenti: che notizia! A me piace essere un perdente che negli ultimi 6 anni ha vinto: 5 scudetti, 1 Champions, 1 Campionato del mondo di Club; 4 Supercoppa di Lega, 4 coppe Italia. Lasciamo stare, credetemi. O pensate che dobbiamo sempre essere vincenti? Tutto è migliorabile nella vita, fidatevi. Il calcio come ogni cosa del quotidiano vive di una sua ciclicità, a questa regola non sfugge niente. Noi abbiamo vinto! E vogliamo ritornare a farlo, appena sarà possibile Il calcio oggi, ha una sua dimensione diversa da un recente o remoto passato. Oggi anche una squadra brasiliana può mettere sul piatto offerte milionarie, i russi spopolano, gli arabi arrivano nei club d'Europa, versano i petroldollari, arriveranno i cinesi fra poco e gli indiani. E dunque, cosa accade alle nostre società che ancora oggi si dimenano fra vecchi problemi e stadi angusti e tetri?

E fa uno strano effetto vedere che nella città in cui vivo, appunto Buenos Aires, di stadi ce ne sono a decine. Lasciamo stare in pace quest'uomo, non assediamolo sotto i portici di Galleria Vittorio Emanuele, ogni santo giorno, chiedendo sempre le stesse cose. Massimo Moratti è un uomo semplice, diverso da tanti altri; lui non ha media che lo difendano o lo proteggano, a lui come a tanti altri invece succede "no le gusta subir al escenario" come dicono in Argentina. Non gli piace salire sul palcoscenico quotidiano. Il suo palcoscenico è la sua Inter, per la quale, penso, sta dando tutto se stesso conivolgendo in questo grande progetto d'amore, nel ricordo del suo papà Angelo, la sua famiglia.

Appare così un uomo debole, che può essere attaccato perchè non ha corazze mediatiche di giornali. E tutto questo fa notizia, e fa vendere giornali. Perchè tutti lo attaccano e nessuno lo difende. No, cari amici, non è giusto, non è leale. Non si può criticare? Dirà qualcuno, Certo che sì, è legittimo, la critica costruttiva è più che legittima, è quella gratuita che non condivido: che l'Inter vada male, o che non siano stati presi apposti accorgimenti all'indomani della vittoria di Madrid, è cosa risaputa. Bene, si è sbagliato. Cos'altro? Acquisti inefficaci, negli ultimi anni? Può darsi, ma aspettiamo ancora un pò, vediamo cosa diranno i caldi della primavera, vediamo a maggio cosa avrà fatto l'Inter. Moratti, è un uomo adesso dispiaciuto, un vecchio adagio diceva: non c'è uomo senza dispiaceri e se ce n'è uno, non è un uomo. Saprà risorgere questa Iner fidatevi, abbiate pazienza. Moratti saprà ancora dare, in fondo, "a buon cavalier non manca lancia". Ma non accodiamoci come vagoni a quello che dice il popolo. Nella vita è importante essere locomotive. Moratti ama l'Inter, questa è la nostra garanzia che prima o poi tornerà a essere di gradimento per tutto il popolo nerazzurro. In fondo questo amore per l'Inter è una virtù. Quid est virtute amabilius?

Che cosa c'è di più desiderabile della virtù? Diceva il buon Cicerone. Uno che di dispute e tormenti ne ha certo avuti.


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