L'ennesimo 'favoritismo': i nerazzurri sono gli unici a poter scrivere 51 con lineetta o senza...
Adesso che in calendario le squadre con la 'M' sono pressoché finite - mancherebbe solo un derbuccio di ritorno da onorare - sarà il caso di cominciare a fare sul serio, dopo un "comodo" 5-1 in terra brianzola fotocopiato, paro paro, in testa alla classifica: ma senza segni di interpunzione... Mica si potrà sempre disporre, con tutta questa irrisoria facilità, di malcapitati avversari, trattati alla stregua di meri sparring partner ed ai quali - giusto per non infierire - si è pure risparmiato un passivo più pesante. C'è un limite a tutto. 'M' starebbe infatti per (squadra) materasso, morbida, molliccia, prima milanista (almeno per 5 volte filate...) ed ora monzese.
Mamma mia, però, che sontuosa Inter, Signori! A parte i soliti Lautaro e Hakan che non fanno più notizia, della prova di Mkhitaryan - quel "mostro" di ormai 35 anni già da tempo laureato in tecnica e tattica calcistica - non si vuol proprio dir niente? Ecco perché aprire la coda di pavone, ogni tanto, male non fa. Se poi a tirare in ballo la ruota di quel pennuto sono gli stessi avversari prodighi di complimenti - mai, come nello specifico, il tecnico Palladino ed il brianzolo Pessina - allora bisogna citare, a fagiolo, pure Jerry Calà: "Doppia libidine!" E pensare che fino all'immediata vigilia della partita del Brianteo, i soliti fomentatori di folle al soldo non solo sabaudo si erano invece prodigati - fino a risultarne spossati e sudaticci - per mistificare la realtà ed avvelenare i pozzi. Al punto tale che, con tutto quel fiele che certuni si sono ostinati a produrre per vomitarlo sistematicamente sui nerazzurri, tocca paventare loro un'evenienza affatto "garbata" e tutt'altro che remota: che ci si possano anche strozzare... Embè: quanno ce vo, ce vo! Per dire: sono così infoiati coi loro numeri impunemente esibiti e con gli almanacchi affini - tipo quelli con gli scudetti farlocchi vinti - che i bianconeri-addicted del bollettino sportivo torinese dimostrano di essere incapaci di contare fino a 5. Argomentando infatti di Monza-Inter, sabato se ne erano usciti con questo passaggio sul Monza: "L’anno scorso uno sgarbo da quattro punti (...)". Ebbene, non si capisce - sottintendendo, col ricorso al sostantivo "sgarbo da...", una perdita di punti arrecata dai brianzoli ai nerazzurri - come il pareggio al Brianteo e la vittoria del Monza al Meazza dell'anno scorso potessero aver provocato all'Inter la perdita di "soli" 4 punti anziché dei corretti 5: ossia i 6 delle 2 potenziali vittorie nerazzurre sottratto l'unico punto effettivamente conseguito. Ma nello stesso giorno gli impiegati de "la Repubblica" - sotto il nuovo giogo del gruppo editoriale riconducibile alla famiglia Elkann - sono riusciti a fare ancora "meglio", generando un eufemismo da leccarsi i baffi (si fa per dire!) sulla sfida bianconerazzurra... "Un’occasione Juve (stante il rinvio forzato di Inter-Atalanta, nda) per un SORPASSO PROSPETTICO, con l’ASTERISCO, ma che potrebbe comunque pesare. La lezione del campionato 2021-22, con il Milan capace di sfruttare lo scivolone interista a Bologna, è lì a ricordarlo" (...). Ma quanto sono carini, certi ex colleghi di Scalfari, a spacciare una palese gufata per un promemoria non richiesto!
Ma veniamo infine alla direzione arbitrale di Monza-Inter. Dicevano che l’Epifania si portasse via tutte le feste, ma in casa nerazzurra deve vigere per forza un calendario diverso da quello gregoriano. Infatti è appena arrivata Pasqua... Anzitempo. Palesatasi attraverso le sembianze umane di Antonio Rapuano, vigile urbano. Pardon, agente di polizia locale nonché arbitro designato per la 1a giornata di ritorno dei nerazzurri. Sì, insomma: un "maniaco" del fischietto... Fortuna che quelli di Transfermarkt hanno provveduto ad integrare la sua professione specificando che si tratta di un laureando in Economia e Commercio. Che farebbe tutta la differenza del mondo se non fosse che il soggetto ha 38 anni suonati... Comunque sia, Pasqua anticipata nel senso che Rapuano sarà anche di Rimini, ma gli appassionati nerazzurri - almeno quelli di sicura vocazione "giochista" (con sommo conforto dalla trasferta brianzola...) - ma forsanche lo stesso designatore Rocchi, preferiscono far ricondurre la sua (malcelata?) estrazione geografica a quanto rivelerebbe il quasi perfetto anagramma del cognome del fischietto romagnolo: Rapa Nui. Ossia il nome indigeno dell'isola di Pasqua (sarebbe bastato solo che la sua identità anagrafica fosse stata "al plurale", Rapuani: e magari Antonio avrà un fratello...). Trattasi dunque di quella remota isola in mezzo all'Oceano Pacifico, nonché famoso sito archeologico strapieno di quelle statue monumentali "chiamate MOAI, figure umane caratterizzate da teste molto grandi in posizione eretta" (cit.). Ora, che il designatore Rocchi fosse giunto ad un livello tale di disperazione dal non saper più chi diamine mandare ad arbitrare i nerazzurri, era cosa nota. Ma che potesse far ricorso a direttori di gara "stranieri" - come peraltro evocato periodicamente da più parti o anche solo insaputamente tali - era una soluzione che nessuno avrebbe mai potuto immaginare così improvvisa, dunque raffazzonata. Ma tant'è. E siccome, tornando seri, in effetti gli unici 2 arbitri della CAN dotati di almeno il nome di battesimo esterofilo erano testé finiti - con MICHAEL Fabbri appena "bruciato" dalla direzione di Inter-Verona e col collega JUAN Luca Sacchi altrettanto indisponibile in quanto fresco reduce dalla scampagnata ciociara con quelli della Continassa (della serie: non ci sono più "i compagni di merende" di una volta e, soprattutto, mica Sacchi poteva tornare sul luogo del "delitto Acerbi" dell'anno scorso al Brianteo...) - a quell'insospettabile enigmista fiorentino di Rocchi non restava che una soluzione da ultima spiaggia. Ossia designare, appunto, il "balneare" Rapuano di Rimini, ma insaputamente pasquense... Per giunta pareva brutto che la sua "fedina" nerazzurra continuasse a risultare sporcata da quell'unico infausto precedente di un'Inter-Empoli finito 0-1 un anno fa. E soprattutto alla categoria arbitrale non poteva che apparire di sicuro conforto il suo score stagionale in tutte le occasioni in cui era stato chiamato a dirigere le grandi squadre in trasferta. Infatti con lui, in precedenza, solo vittorie per la Juve a Udine (0-3), per il Milan a Roma (1-2), sponda giallorossa e per il Napoli a Salerno (0-2). Senonché, come ha dettagliatamente evidenziato il Direttore Costantino, sull'operato dell'arbitro riminese pesano come un macigno ben 2 pecche. Se non fosse stato per il tanto vituperato VAR o, meglio, stante i dubbi circa la "qualità" degli operatori che lo gestiscono, solo nella prima frazione, senza il VAR si sarebbero consumate 2 ingiustizie ai danni dell'Inter: chiaro penalty non accordato ai nerazzurri e rete in offside concessa al Monza. Giusto a comprova della assurdamente tanto dibattuta tecnologia a supporto dell'arbitro.
Quanto invece al direttore del Corsport Ivan Zazzaroni - l'altro "hombre vertical", dunque col vezzeggiativo di Misirizzi - è riuscito, spremendosi le meningi, a partorire un editoriale sui nerazzurri dal titolo subdolamente zuccherino e vagamente conciliante: "Di più forti non ce n'è". Nel metaforico incipit ("Il pallone l'ha portato l'Inter da casa, che è a un'ora di bici da Monza, e la proprietà del mezzo è stata subito onorata") si denotano riscontri contraddittori. Da una parte i progressi nella NON confusione dei toponimi - argomentando correttamente di Monza e non, chessó, di Ponza - a differenza del (supposto) precedente scambio fra SINAI e SNAI... Dall'altra, è grammaticalmente biasimevole la scelta di una coppia di virgole al posto di 2 trattini "-", essendoci di mezzo un inciso, onde evitare di generare quella bruttura della seconda virgola seguita da una congiunzione: "(...) da Monza, e la (...)". Della serie, tutt'altro che subdola, forse solo un po' immodesta: di più bravi (nerazzurri), invece, ce n'è...
Orlando Pan