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La caduta degli Dei

di Alessandro Cavasinni

Curioso come a volte la vita ci riservi delle strane coincidenze. Quando tutto sembra seguire un filo logica tracciato da tempo, ecco che giunge l'imprevisto che scombina i piani. Cosa sarebbe la vita senza imprevisti? Probabilmente, la nostra esistenza diverrebbe piatta, insulsa, monotona. E invece non è così che vanno le cose. Spesso recriminiamo contro la cattiva sorte, talvolta ci rallegriamo per il cambio di rotta improvviso.

Avranno pensato questo Luciano Moggi e Silvio Berlusconi, curiosamente scesi dal trono che si erano creati da anni nello stesso giorno. Quasi alla stessa ora. Silvio e Luciano, da chi dice di conoscerli bene, vengono descritti sempre alla stessa maniera: brave persone, che hanno fatto bene all'Italia e a chi gli stava vicino. Persone di alto rango, e non solo perché in possesso di un portafogli rigonfio: stile, altruismo, riconoscenza, tenacia, primi in ciò che fanno. In una parola: vincenti. E il vincente, per definizione, non è abituato a perdere.

Uno, Silvio, è stato costretto a rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio; l'altro, Luciano, è stato dimissionato dal mondo del calcio. Per quanto poi varranno questi giudizi ancora non si sa. E in Italia è sempre difficile che si sappia con certezza. Però non v'è dubbio alcuno sul colpo da ko incassato da entrambi. Due personaggi che hanno fatto la storia di questo Paese per almeno gli ultimi 30 anni o giù di lì. Muta notevolmente lo scenario, il colpo di scena è servito: d'incanto vengono annichiliti Silvio e Luciano. E quando pronunci i loro nomi ti vengono in mente anche le storie calcistiche recenti di Milan e Juventus, mai nemiche e sempre società affiatate. La terza incomoda, l'Inter, ha subito spesso questa sorta di Santa Alleanza, seppur rifacendosi con gli interessi negli ultimi anni. Condannato Moggi, ma pure Meani (ex dirigente rossonero con particolare attenzione alle faccende arbitrali). A proposito, che fine ha fatto Meani? Mistero...

Con la caduta di Silvio e Luciano si chiude un lungo capitolo della storia d'Italia, segnata più da scandali che da encomi. Più da ombre che da luci. Una caduta fragorosa di chi, forse, pensava di essere onnipotente. La caduta degli Dei.


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