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La ThuLa nel Pozzo (nel senso di Giampaolo)...

di Redazione FcInterNews.it

Chi non conosce l'espressione "Vedere (promettere, cercare) la luna nel pozzo. (...) Letteralmente vuol dire far credere che il riflesso della luna in fondo al pozzo - che pare così a portata di mano - sia veramente la luna, una sorta di ILLUSIONE OTTICA che però si infrange non appena si cerca di tirare fuori dal pozzo la luna riflessa" (cit.). Ecco allora sorgere il dubbio che all'interno della predetta categoria di "onniscienti" si possa annoverare anche un pozzo fattosi persona, dunque con sembianze riconducibili a Giampaolo Pozzo, patron dell'Udinese, nonché navigato dirigente sportivo. Secondo infatti alcune sue dichiarazioni raccolte dal Vicedirettore Zangari in una news pomeridiana pubblicata martedì scorso, non solo "Giampaolo Pozzo, (...) VEDE(VA) il bicchiere mezzo pieno dopo il 3-3 beffardo subìto all'ultimo minuto dai friulani per mano del Verona domenica pomeriggio" (3 dicembre, nda). Ma soprattutto - dall'estratto di un suo successivo virgolettato - si apprendeva pure che per il boss bianconero "Sarà un mese difficile, ma SONO CONVINTO che decolleremo". Oddio, ammesso e non concesso che, fuor di metafora, tutti i rullaggi (di aeromobili) prossimi venturi andranno a buon fine, peccato per lui che i giocatori nerazzurri avrebbero avuto soverchie ritrosie per assecondare le sue smodate ILLUSIONI OTTICHE percepite alla vigilia del 15esimo turno. Ed ancora Pozzo: "Gabriele Cioffi è un motivatore, è bravo e capace. Ha una mentalità internazionale, parla diverse lingue e non fa fatica a farsi capire da giocatori venuti da tutto il mondo". Il sospetto, pur col senno di poi, è che la luna vista da Messer Giampaolo in fondo al pozzo - o, meglio, alla auspicabile fine del loro tunnel stante la precaria situazione di classifica dei friulani quintultimi - in realtà, avesse mandato sin dall'inizio riflessi di luce di una intensità tale che il pur decantato tecnico bianconero non è poi stato in grado di intercettare, rifrangendoli, anzi, finendone pressoché accecato... D'accordo che nel calcio può sempre capitare l'imponderabile, ma era più che lecito attendersi che alla fine della sfida (impari) tra l'Inter e l'Udinese la luna nerazzurra avrebbe svolto un ruolo determinante per far prevalere la ragion di Stato o, meglio, la legge del più forte.

Ora, che i friulani conservino pure la fama di bottega cara sul mercato, tanto ai nerazzurri continueranno a premere maggiormente etichette ben diverse perché configurabili in altri e più preponderanti interessi. Anche perché, a dirla tutta, c'aveva già pensato un'altra parte di Milano, la sponda rossonera del Naviglio, a prestare il fianco - ma che carini... - alle scorribande bianconere facendo loro conseguire il primo (e tuttora unico) successo in campionato. Un vittorioso bis meneghino dei friulani sarebbe parso un'illusione ottica troppo inverosimile...

Ma per tornare giusto un attimo alle potenzialità dell'unico satellite terrestre - qui nella specifica versione pallonara nerazzurra - non può non far specie che il patron Pozzo si fosse lasciato andare a simili proponimenti proprio nell'imminenza di una sfida dal pronostico pressoché segnato. Nonostante la controversa - in termini di incombenza della legge dei grandi numeri - designazione dell'arbitro Di Bello: con lui, nerazzurri mai sconfitti, bianconeri, invece, ben 11 volte su 19. Addirittura risulta(va) che fra le squadre dirette finora almeno 5 volte in carriera dal fischietto brindisino (35 in totale, per la precisione), quella nerazzurra fosse (e rimanga) proprio l'unica compagine a non aver mai perso.

Ebbene, lo stupore di cui si argomentava poc'anzi derivava dal fatto che Pozzo potesse essere ignaro se non poco presago del probabile esito funesto del primo approccio friulano di fronte ad una luna (nerazzurra) diversa, una volta calata la versione LuLa e sorta per tempo la ThuLa nuova. Possibile, proprio lui, deus ex machina di un mercato che fu? Una delle ipotesi è che al buon Giampaolo potesse essere sfuggito proprio il predetto ingaggio a parametro zero del francese, una delle tante trattative nerazzurre andate a buon fine nell'ultima sessione del calciomercato. Oppure che non fosse stato adeguatamente relazionato dal figlio Gino - suo ex braccio destro all'Udinese, ma da anni ormai proprietario ed Ad del Watford. Talmente preso dai suoi impegni inglesi da non essersi proprio accorto (per una mera questione epidermica?) che il nuovo partner di Lautaro nell'attacco nerazzurro non rispondesse più al nome di Lukaku - da cui la LuLa ormai calata - bensì a quello di Thuram, da cui la ThuLa (nuova) sorta da poco. Od ancora che la figlia di Pozzo, Magda, avesse deciso di abbandonare all'improvviso tutti gli incarichi aziendali in seno all'Udinese, abbandonandosi magari alla stessa scelta di vita di una sua omonima, coprotagonista in un celebre film di Carlo Verdone...

Con le conseguenze nefaste di un 4-0 che poi ieri sera tutti i Pozzo - ma non saranno gli ultimi né i soli - hanno dovuto giocoforza sopportare: con l'aggravante della Thula nerazzurra co-artefice della disfatta friulana.

Orlando Pan


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