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(La Polonia) non è un paese per arbitri...

di Redazione FcInterNews.it

L'ennesima designazione dell'arbitro polacco Marciniak con una squadra del suolo peninsulare - addirittura la nona in assoluto con l'Inter, già da prima la più habitué fra le italiane - mi ha suggerito una "retrospettiva" su questo fischietto di Plock, cittadina del voivodato della Masovia. Da quelle parti le suddivisioni territoriali si chiamano proprio così e non ci si può proprio far nulla... Una località con un suono (fumettistico) tale da indurre forse qualche pseudo umorista ad associarla ad un'indicibile voce omomatopeica circa "l'affidabilità" di questo direttore di gara. Osservandone la foto proposta da Wikipedia si capisce (forse) la spudorata allusione... Ed invece c'è da non crederci su quanto raccolto. La Polonia è davvero uno strano paese se un uomo d'affari di 43 anni con la passione per l'arbitraggio è costretto a dirigere le partite del campionato della massima Serie nazionale (quasi) ogni maledetta domenica. Szymon Marciniak sarà mica, per caso, un emulo al naturale di Al Pacino? Eppure, a proposito di pellicole "rivelatrici", viene proprio da chiedersi: se Totó e Peppino - nella famosa lettera alla malafemmina - lamentavano una "grande moria delle vacche", allora c'è da presumere che in Polonia vi possa essere una reale penuria di arbitri? Totò l'avrebbe apostrofata, di sicuro, come "peLuria"... Richiami cinematografici a parte, non si spiegherebbe altrimenti il sovrautilizzo di Szymon Marciniak nelle piu recenti stagioni, in patria come all'estero. È talmente "bionico" che quest'anno è riuscito persino ad arbitrare 2 partite nella stessa giornata di campionato, la 6a. Da subito si riteneva che potesse aver diretto una partita all'ora di pranzo (se non il giorno prima) e magari la seconda in fascia serale in una località vicina... Salvo poi "scoprire" che la 2a delle gare del medesimo turno era invece un probabile recupero disputato in un'altra data. Fatto sta che finora, in 24 giornate della cosiddetta PKO BP Ekstraklasa (la Serie A polacca a 18 squadre), Marciniak si è sciroppato ben 20 designazioni, più un altro paio nella locale cadetteria: perché lui, con tutta evidenza, non butta via niente. In pratica, risulta impegnato un turno sì e l'altro pure. Un'usura di servizio non solo patrio comprovata dal confronto, impietoso, col collega italiano più rappresentativo, Orsato, peraltro di 5 anni più vecchio.

Limitando la comparazione alle stagioni più recenti, a decorrere da quella 2020-21 risulta che il fischietto polacco abbia totalizzato, ad oggi, 157 designazioni, ben 37 in più (il 31%) del fischietto veneto attestato a "sole" 120. Ma non è solo la quantità dei gettoni di presenza di Marciniak a far scalpore, bensì anche la qualità. Per dire, nelle ultime 3 annate gli sono state assegnate la finale della Coppa del Mondo 2022 Argentina-Francia (con annesso premio di miglior arbitro mondiale), quella della Champions League 2022-23 Man.City-INTER e, da ultimo, l'atto finale del Mondiale per Club 2023-24 Man.City-Fluminense. È di sicuro all'apice della carriera, anche se sorge un sospetto più che semiserio. Ossia che Marciniak - al di là della sue spiccate attitudini - possa in qualche modo giovarsi delle posizioni iperatlantiste del governo polacco. Non foss'altro perchè "una volta" appartenente, invece, ai paesi del cosiddetto "blocco orientale" sancito col famoso Patto di Varsavia. Per avere lumi al riguardo, basterebbe (riuscire a) contattare anche solo l'ex corrispondente RAI da Mosca Marc Innaro che - per "colpa" di un paio di cartine rivelatrici mostrate durante un suo servizio - si è guadagnato da tempo una gita-premio egiziana al Cairo...

Ma qui si sta sconfinando in delicate questioni di libertà di stampa e di geopolitica internazionale con supposte ricadute anche sportive. Mentre - siccome ho scritto finora troppo poco di INTER - è invece mia intenzione chiudere il post ricordando almeno che l'arbitro Marciniak è diventato, di recente, una sorta di talismano dei nerazzurri nelle gare europee con insidiose trasferte iberiche. Le sue designazioni hanno infatti sortito un 3-3 a Barcellona nei gironi della scorsa Champions ed uno 0-0 ad Oporto nel ritorno degli ottavi della stessa competizione. E sarebbe dunque un vero peccato se a Madrid il polacco Szymon facesse stavolta uno sgarbo al suo omonimo italiano Simone...

Orlando Pan


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