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La Sneijdereide continua

di Fabrizio Romano

Una lunga agonia. Una lunga lotta contro infortuni, problemini, dolori, colpi, calcioni, riacutizzarsi di antiche infiammazioni. L'avventura di Wesley Sneijder con l'Inter sembra essere un tentativo di evitare la sofferenza, come se quest'ultima fosse tassativa. E' straordinariamente sfortunato quanto fragile, il nostro olandese volante. Quando c'è incanta, sa prendere la squadra per mano e sa far illuminare quel numero 10 che porta dietro le spalle; quando meno te l'aspetti però rischia di tradirti pur non volendolo, perché lui stesso tradito da quei problemi fisici che lo affliggono con una ripetitività devastante e spaventosa.

Wesley veniva da un periodo in cui Ranieri lo aveva centellinato con attenzione, poi quel genio di Bert Van Marwijk aveva ben pensato di spremerlo per due amichevoli con l'Olanda per 90 minuti, dunque 180 totali, intervallati da un infortunio al polpaccio tra una gara e l'altra. Eppure, il buon Bert ha deciso di mandarlo in campo lo stesso. Ma sì, tanto lui ha Sneijder a disposizione due volte ogni tre mesi e se lo gode, tanto poi all'Europeo ci arriva sano e salvo, l'Inter invece gli paga uno stipendio faraonico ed è costretta a usarlo col contagocce per poi perderlo comunque con una puntualità da brividi.

Ieri, mentre San Siro già cantava il suo nome, lo speaker annuncia Coutinho in campo. Wesley non c'è, neanche in panchina. Proprio quel dolorino al polpaccio si è riacutizzato nel calciare una punizione nel riscaldamento. E' impressionante come il fisico di questo stratosferico campione sia suscettibile a ogni minimo dolore, quasi inquietante. Perché non ce ne rendiamo conto, ma l'Inter non riesce a sfruttare Sneijder con continuità praticamente mai. Mai più di due o tre partite di fila, mai un filotto con Sneijder lìder màximo, Ranieri lo perde di nuovo e Wes - che anche ai tempi di Mourinho conviveva con problemi fisici, i quali sparivano però miracolosamente prima delle partite importanti - adesso dovrà essere nuovamente centellinato. E poi prepariamoci al prossimo problemino. Riusciremo mai a goderci appieno il nostro eroe? Staremo a vedere, intanto la Sneijdereide continua...


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