Lettera aperta di Benjamin Pavard a Thomas TU-CHE-L
I motivi del crescente e malcelato risentimento di Benjamin Pavard nei confronti del suo allenatore Tuchel al Bayern fanno tornare in mente quelli analoghi che a suo tempo indussero Romelu Lukaku ad auto-promuovere la sua stessa "liberazione" dal Chelsea - all'epoca in cui lo allenava proprio il Trainer tedesco - onde poter poi sbarcare in nerazzurro. Anche se nel caso della punta belga, a differenza ora del difensore francese, si trattò di un classico dejá vu, essendo ogni mossa di Romelu propedeutica alla 2a esperienza interista. E se, come all'epoca, iI mandato a termine di Marina Granovskaia - allora braccio destro operativo dell'ex presidente dei Blues Abramovic - non fece altro che agevolare gli intenti di fuga del belga, non si vede come il "nerazzurro" Karl-Heinz Rummenigge (tornato da poco a sedersi al tavolo del direttivo del Bayern), potrebbe adesso mancar di parola. Disattendendo di brutto le promesse verbali dello scorso maggio fatte a Pavard dall'ormai ex ds bavarese Salihamidžić, ("bianconeramente" noto come Brazzo), nonché dall'altro esponente della vecchia dirigenza come l'ex Ad Oliver Kahn. Ecco allora che anche Pavard sta provando di tutto per trattare la sua "liberazione" dal Bayern, non lesinando una marea di segnali social che, onestamente, alla luce dell'epilogo della vicenda Trubin, si porterebbero appresso una buona dose di malasorte. Cambiare tipologia di messaggi, più privati e meno pubblici, aiuterebbe forse a pensare più in positivo...
In ogni caso, il sottoscritto non poteva esimersi da una particolare tentazione: quella di cimentarsi a condensare il disappunto e le aspettative del difensore francese immaginandoli vergati in una lettera "definitiva" da indirizzare al tecnico tedesco con estrema urgenza. Il gioco di fantasia consisterebbe nel far iniziare ogni capoverso della missiva con un incipit molto diretto che "sfrutti" la scomposizione in sillabe del cognome dell'allenatore dei bavaresi, visto che si presta molto allo scopo: TU-CHE-L-. Fino a ricavarne un contenuto per forza di cose semiserio, giusto a metà fra palesi atti d'accusa e una (molto) supposta deferenza al tecnico.
Egregio Thomas,
1) TU CHE La macchia sul curriculum per aver a suo tempo "provocato" la dipartita tecnica di Lukaku dai Blues verso i nerazzurri non sei riuscito a toglierla neanche col Viavá: se avessi almeno provato con la trielina...
2) TU CHE L'avallo per il trasferimento del portiere Sommer all'Inter, prima di concederlo, hai fatto sudare le fatidiche 7 camicie a Marotta ed Ausilio - come se tra Giappone e Milano già non ci fosse stato un caldo boia - e, di riflesso, hai fatto differire di 1 mese il buon esito di una trattativa che sembrava ben impostata sin dall'inizio. Con ripetitivi resoconti mediatici quotidiani ed anomalo rigonfiamento procurato alle parti basse dell'utenza maschile nerazzurra...
3) TU CHE L'idea o la sola prospettiva che in nerazzurro quest'estate possano sbarcare, all'unisono, due "bavaresi" di alto lignaggio (Sommer e Pavard), replicando magari il felice precedente nerazzurro di Matthäus e Brehme nel mercato estivo del 1988-89, non ti farà forse chiudere occhio la notte: per mera invidia, se non per rosicamento "anticipato" al pensiero di un altro scudetto (dei record) altrui. Tipo quello contrassegnato da una famosa stringa: 26-6-2 tra, rispettivamente, vittorie, pareggi e sconfitte di quell'annata nerazzurra. Quasi a ricalcare l'esito di un "normale" Meisterschale: ed invece si trattava di una Serie A ancora a 18 squadre...
4) TU CHE L'antifona - circa il desiderio del sottoscritto di non fare più il terzino dx nella difesa a 4 per passare al ruolo che reputo per me più congeniale di braccetto di dx in una difesa a 3 - sembri essere rimasto l'unica persona a non averla capita...
5) TU CHE L'orologio che porti al polso deve essere evidentemente bolso per essere oggi (venerdì), in conferenza stampa, riuscito a dire - rimanendo serio - che il sottoscritto Pavard avrebbe sì chiesto la cessione, ma facendo pervenire tardi la sua richiesta. Aggiungendo che continuerai a lavorare con me. Ecco, è questo il punto: è il sottoscritto che non vuole più lavorare con te. Allora, lo vedi che la cosa NON è reciproca?
6) TU CHE La filantropia - e vengo finalmente alla mia richiesta appassionata ma ultimativa - la conosci bene e l'hai praticata pure meglio: mi riferisco a quell'operazione chirurgica che hai pagato al figlio cardiopatico della tua collaboratrice domestica ai tempi in cui allenavi il PSG, nonché alla casa che le hai acquistato nella terra natia delle Filippine; abbandònati infine ad un "gesto umanitario" anche nei confronti del sottoscritto. Convinci quelli del nuovo Direttivo bavarese a non scassare troppo la m*****a (perdonami, ma leggo spesso e volentieri autori siciliani...), inducendoli a decidersi finalmente sul nome del mio sostituto. Di fatto, la migliore soluzione per tutti sarebbe - essendo in scadenza di contratto - la rinuncia immediata alle mie prestazioni per non tenere in rosa un giocatore scontento e per non perdermi a zero a giugno dell'anno prossimo. Vi fanno proprio così schifo 30 milioni di € (più qualche altro di bonus) subito sull'unghia anziché "rien", pardon "Nicths" tra 10 mesi?
Fammi sapere, Thomas. Resto in fiduciosa attesa, ma verosimilmente non oltre domenica 27 agosto. Ché, rifiutato il rinnovo del contratto, non vorrei proprio vedermi costretto a prolungare invece l'agonia professionale fino alla prossima estate, alimentandola magari con sciatalgie, lombalgie ed altri non meglio precisati dolorini alla schiena come uno Skriniar qualsiasi...
Tuo (si fa per dire!) Benjamin.
Orlando Pan