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Lezioni di anatomia: il braccetto e l'avambraccio

di Redazione FcInterNews.it

Donne (e uomini), è arrivato il campionato, mica l'arrotino! Non so spiegare subito come mai mi sia venuto in mente un mestiere che non esiste più - se non nei racconti dei nostri avi - ma che, in realtà, non è molto dissimile da un altro che non sussiste proprio perché è solo fuffa. Tipo quello ascrivibile a colei che dice di girare, veder gente, muoversi, conoscere, far delle cose... Proprio come capita ad una certa Cristina in "Ecce bombo" di Nanni Moretti. L'intento non è però quello di celebrare ruffianamente i 70 anni del cineasta "sudtirolese per caso" o, piuttosto, per rimarcare la pallositá di alcune sue pellicole. Forse il richiamo mi serviva giusto per parafrasarne, in massima libertà, alcuni dialoghi diventati nel frattempo aforismi, dunque ampiamente saccheggiabili da chicchessia. Ed il sottoscritto mica poteva sottrarsi alla tentazione... Tipo: mi si leggerebbe di più se polemizzassi di brutto sulla scelta societaria di sposare princìpi e regole anziché portare comunque all'altare un prospetto europeo come Lazar Samardzic o se me ne stessi zitto del tutto ed implorassi in silenzio l'arrivo in nerazzurro del braccetto destro ora più ambito nel panorama europeo, alias Beniamino (italianizzato) Pavard?

Rotto dunque il ghiaccio (sì, vabbé: con 'sta calura opprimente!) con un preambolo foriero magari di prossimi sviluppi in altri post, non si dubita sul fatto che molti appassionati e tifosi nerazzurri - nella lunga vigilia di Inter-Monza - si saranno forse interrogati su certe famose promesse fatte dallo scomparso presidente dei brianzoli. In particolare sull'evenienza che le stesse potessero venire esaudite giusto a ridosso dell'inizio della loro nuova stagione agonistica. No, perché l'imprevista eliminazione dei brianzoli dalla Coppa Italia per mano della neopromossa (dalla Serie C) Reggiana avrebbe potuto far presagire - se non anticipare - un effetto collaterale lungo (ma deleterio per i beneficiari) a seguito di specifici servizi ricevuti. Quelli presuntivamente resi agli avversari dei nerazzurri dalle cosiddette lavoratrici del sesso - "oggetto" di indicibili promesse ante mortem di Silvio B. - fatte arrivare in Brianza, se del caso, a bordo di un apposito torpedone... Gratifica che, se elargita per davvero, ne avrebbe ricordata una analoga corrisposta nel film "Quella sporca dozzina": con l'unica differenza che ora gli "utilizzatori finali" (anche se a quell'epoca l'avvocato Ghedini - coniatore di quell'"eufemismo giudiziario" - non si era ancora laureato in giurisprudenza...) risulterebbero dei professionisti del calcio anziché - come nella pellicola citata - dei militari ergastolani o comunque condannati a lunghe pene detentive. Ma basta parlare di impunità o evocare persone defunte: porta male! Ed è meglio allora dedicarsi a quanto si è visto all'interno di San Siro. Ché il menage chez San Vittore rimarrebbe pur sempre materna per DAP ed apparati forensi...

Ad esempio, ci sarebbe da argomentare di Lautaro Martinez che ha subito bissato in campionato la doppietta segnata nell'ultima amichevole preseason. Buon inizio: mente fredda, piede caldo. Era solo dallo scorso maggio che la punta argentina non siglava una marcatura multipla consecutiva. Ma è di sicuro la prima volta che gli riesce con la "nuova" fascia di capitano al braccio.... Ecco, il braccio. Siamo proprio sicuri che Lautaro la indossi nella corretta sezione dell'arto superiore? No, perché proprio sotto Ferragosto - sarà stato per colpa dell'afa (ma la Federazione calcistica argentina, AFA, non c'entra un fico secco...) - era capitato di leggere su una nota testata sportiva nazionale che Lautaro fosse "(...) forte della fascia di capitano ben stretta all’AVAMBRACCIO". Ossia a quella parte del braccio che - da che mondo è mondo, in anatomia umana - identifica la sezione dell'arto superiore (comunemente detto braccio) che va dal gomito al polso. A differenza quindi del braccio vero e proprio che è invece la sezione che va dalla spalla al gomito: ove, appunto, si porta "normalmente" la predetta fascia di capitano. Ma cosa si potrà mai pretendere da quegli anatomisti un tanto al kg, magari proprio gli stessi che per anni non hanno stigmatizzato abbastanza - se mai l'avessero fatto almeno una volta - il risibile vezzo di un noto avvocato che era solito portare l'orologio sopra al polsino della camicia? E per carità di patria, si sorvola su quanto quel titolo forense competesse davvero a quel soggetto, peraltro pure lui defunto. Aridaje! Si vuole, però, provare anche solo ad immaginare la "porca figura" che farebbe Lautaro Martinez qualora si inventasse di sfoggiare la fascia collocandola giusto a metà tra gomito e polso, sul vero AVAMBRACCIO? L'argentino si renderebbe conto all'istante di rischiare di degradarla a polsino detergi-sudore. Se ne può star certi!

Ma visto che l'anatomia umana è stata brutalmente tirata in ballo, salta fuori subito il nesso per chiudere il post con un congruo accenno al braccetto destro Beniamino Pavard. I nerazzurri - Inzaghi in primis - adorano il francese, il transalpino ambisce a sbarcare all'Inter. Insomma, per dirla con Furio a Magda in "Bianco, rosso e Verdone": "So che tu mi adori. E allora, lo vedi che la cosa è reciproca" (ma con tutt'altra sincerità alla base del mutuo sentimento...). Rimane poco altro da aggiungere: alla fine un accordo sulla cifra si troverà, con i bavaresi che dovranno arrendersi, di nuovo, all'evidenza. In buona sostanza, tutti vogliono venire nel Belpaese, sempre via Germania: svizzeri (Sommer) o francesi (prima M. Thuram, ora Pavard), non fa differenza. Pensate che "cubo"! Questi non devono manco attraversare il Mediterraneo, al massimo le Alpi, come Annibale: ma senza elefanti al seguito... Non lo si faccia, però, sapere subito in giro: altrimenti poi certuni ricominciano a pompare con la tiritera dell'invasione... E può quindi essere solo una fortuna che - memori della lungaggine della precedente trattativa per Sommer (un mese di "avanti e 'ndrè", come dicono in centro storico a Monaco ...) - manchino meno di 2 settimane alla chiusura del mercato europeo del 1° settembre, salvo deroghe.

Ah, prima che me ne dimentichi: Azpilicueta chi?

Orlando Pan


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