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Lo Monaco, questione di stile! E se Mou avesse detto ciò che dice lui?

di Fabrizio Romano

Pietro Lo Monaco da Torre Annunziata, un fenomeno. In due anni di militanza di Josè Mourinho nel campionato italiano come tecnico dell'Inter, l'a.d. del Catania è stato capace di collezionare numerosissime cadute di stile (se ne ha, di stile) con attacchi volgari e poco eleganti nei confronti dello Special One. Frecciate senza motivo, iniziate così, per sfizio, a settembre del 2008, quando rispose a Mou che sosteneva che la sua Inter meritasse di vincere 5-1 contro i rossazzurri a San Siro. "Offende tutta l'Italia, i tecnici e noi del Catania. La smetta di fare il chiacchierone, è uno da prendere a bastonate sui denti", disse il buon Lo Monaco. No, Mourinho non può esprimere la sua opinione, se lo fa bastoniamolo tutti. E Mou? Una risposta di stile (lui si che ne ha), nella quale sosteneva di conoscere "il monaco del Tibet, il GP di Monaco, il Bayern Monaco", ma non Lo Monaco. Rettificherà, il dirigente catanese, dicendo che il suo era un "modo di dire colorito siciliano per invitarlo al rispetto degli altri".

Nemmeno l'onestà e la coerenza di ammettere il proprio odio verso questo personaggio, la dignità calpestata sotto i piedi. Solo deferito, così, dopo queste dichiarazioni, Lo Monaco. Ora, dopo altre piccole frecciate nel corso dell'anno, come quella dopo Inter-Samp quando ha definito Mourinho e le sue scene "da voltastomaco", oggi il buon Pietro è tornato alla carica. "A Catania Mourinho sarà accolto male", ha detto, "Io spero bene dai nostri tifosi che hanno dimostrato di essere civili, ma lui è un personaggio che per i suoi atteggiamenti, più o meno calcolati, non si attira simpatie". Insomma, se ci fosse lui tra gli ultras probabilmente avrebbe già i sampietrini in mano, robe preoccupanti, mentre i tifosi dell'Elefantino si sono dimostrati leali lo scorso anno e sono certo che lo saranno anche venerdì. Mourinho adesso è in silenzio, con ogni probabilità non risponderà a Lo Monaco, stufo di queste manie di protagonismo da parte del dirigente catanese che accusa Josè di teatralità quando è il primo a cercare lo spettacolo sfruttando questa sua reputazione di anti-Mourinho, che nemmeno riconosce perchè non ha il coraggio di ammetterla. Incredibile, già. Meccanismi degni dei migliori filosofi, il metodo galileano sarebbe necessario per comprendere al meglio l'idea di Lo Monaco.

Ma adesso, lasciatemi immaginare un attimo se proprio Josè da Setubàl avesse rilasciato, in più occasioni, dichiarazioni come quelle di Lo Monaco nei confronti magari proprio del dirigente rossazzurro. Una sorta di "Lo Monaco è un personaggio che prenderei a bastonate sui denti, non mi rispetta quando dice che sono da voltastomaco". Avrebbe ragione, il buon Josè, perchè l'a.d. catanese prima parla di rispetto poi incita alla violenza, e diventa anche blasfemo come quando oggi ha dichiarato che "a Catania l'Inter giocherà contro Nostro Signore Gesù Cristo", una metafora siciliana che francamente poteva evitarsi. La differenza, però, tra i due personaggi in questione, è che Mourinho ha stile e mai direbbe tali cose su un dirigente o un collega, Lo Monaco invece è l'opposto. E allora, se Josè avesse sferrato quel tipo di attacchi al fidato uomo di Pulvirenti, cosa sarebbe successo? Titoloni, editoriali, fiumi di parole per criticare e condannare il portoghese, "uomo violento che è venuto in Italia a insegnarci solo cose negative", questo sarebbe il tono utilizzato in tal caso. Oltre, naturalmente, a multe di 100mila euro e squalifiche di sei mesi, magari. E invece, Lo Monaco? Niente, tutti in silenzio, le leggi non si applicano, quelle valgono solo per l'allenatore dell'Inter. Mi auguro che accada qualcosa, perchè altrimenti dimostriamo di essere, per l'ennesima volta, davvero la 'Repubblica delle Banane'...


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