Mai come ora, infinitamente Peppino
E' quasi un rituale. Ricordarlo è sempre un piacere. L'Interista - con la I maiuscola, attenzione - in realtà lo fa molto spesso. Quando arriva il 12 di dicembre è come se venisse il suo giorno, quello che lo ha messo al mondo e poi lo ha riportato da dove era venuto. E' il giorno di Peppino Prisco, l'Avvocato che fu Alpino, ma che fu soprattutto l'incarnazione di quello che significa Inter. Peppino era semplicemente tutto: ironia, classe, eleganza, simpatia, bontà, onestà, semplicità, pulizia. Era il simbolo in terra dei nostri due colori, il nero e l'azzurro, del modo di fare dell'Interista in qualsiasi situazione.
Sapeva sorridere e far sorridere, sapeva farsi amare anche da chi magari l'Inter non la portava nel cuore, ma apprezzava l'immensità di un uomo infinito. Non basterebbero fiumi di parole per descrivere Peppino, una persona così bisogna semplicemente viverla. Quando si parla dell'Avvocato si fermano gli orologi, è una figura senza tempo. Quando a San Siro appare il suo volto, seguito dalle sue parole, scende un applauso che parte dal cuore di ogni tifoso, di ogni papà che magicamente racconta al proprio figlio chi era quel signore di Milano che ha reso immortale l'immagine dell'interismo in Italia, in Europa e nel Mondo. "Io ho cercato di servire sempre e solo l'Inter", ripeteva. Rideva del Milan e della Juventus, l'ironia mista alla classe erano le sue armi migliori che lo proiettano nel tempo lasciando indelebile il suo volto legato alla prima squadra di Milano.
Mai come ora vorremmo riavere Peppino tra di noi. Ha sofferto per i nostri colori e si è perso le gioie più belle, ma di certo avrebbe avuto tante parole di fiducia per chi adesso si getta facilmente nello sconforto. Naturalmente, parole pronunciate con il suo sorriso e la sua speranza. Aveva ragione, Peppino, a crederci. La sua rivincita l'ha avuta e in realtà l'ha potuta osservare da lassù, in una posizione privilegiata. Magari affianco a Giacinto, su una nuvola nerazzurra. Ci piace sognarlo così. Con gli occhi puntati sull'Inter, il cuore dei colori del cielo e della notte e il solito sorriso sulle labbra. Infinitamente Peppino.