Marcus Thuram come Etta James: "Piuttosto divento cieco" ("I'd rather go blind")
Non l'ha ancora detto e forse non sarà mai così esplicito sul suo futuro in nerazzurro. E magari Marcus non sa nemmeno chi sia stata Etta James. Ma si dubita fortemente che il padre Lilian - per quanto con trascorsi bianconeri... - non abbia saputo trasferirgli la 'giusta' cultura, compresa quella musicale. Quell'educazione che non può prescindere dalla conoscenza di una delle più apprezzate e poliedriche interpreti di jazz, blues, soul, gospel, ma soprattutto di R&B come EJ. Il nesso tra Tikus e la cantante a stelle e strisce è stato suggerito allo scrivente da un passaggio di un articolo della rosea di stamattina (martedì) - puntualmente ripreso dalla Redazione di FcInterNews - in cui si argomentava che "(...) l’amore per i nerazzurri (e per San Siro) lo rende (Marcus, nda) SORDO a eventuali corteggiamenti". E con un calciatore refrattario alle sirene altrui - manco si trattasse di un moderno Ulisse - è dunque un attimo attribuirgli un "secondo auspicato handicap": quello di preferire "piuttosto di diventare CIECO" (anziché abbandonare i colori della Beneamata)... Proprio come cantava Etta James in uno dei suoi brani più conosciuti citato nel titolo del post.
Ed allora si potrebbe gioire ulteriormente al solo pensiero che un talento come Marcus sia stato financo fortunato a scampare ai ceppi tattici del despota salentino Conte - precursore all'Inter di Simone da Piacenza - preferendo ora il francese, di gran lunga, le fantomatiche catene del tecnico emiliano... Come si suol parafrasare, non tutti i doppi 'imprevisti' vengono quindi per nuocere: l'allusione va all'infortunio di Thuram che nell'estate del 2021 gli impedì di sbarcare all'Inter appena schifata da Antonio da Lecce (e per giunta intascando pure una lauta buonuscita...) a causa del presunto ridimensionamento sul mercato della società. Poi arrivò, appunto, Simone da Piacenza che - per dirla col gergo degli studiosi interisti dell'Accademia della Crusca - cominciò subito a sbattere idealmente in faccia al leccese trofei nazionali a nastro e percorsi europei di tutto rispetto nella competizione più prestigiosa. Ma il tutto con il massimo del candore e del decoro sportivo che solo gli allenatori umili sanno manifestare: finora due titoli all'anno nelle ultime 3 stagioni...
Col collega pugliese incapace, invece, di mettere il capino - non più implume - fuori dai gironi (infernali) della Champions, nonché fregiatosi proprio in nerazzurro (annata 2020-21) del suo ultimo alloro personale. Risulta pertanto davvero stimolante l'idea che Antonio potrà forse ricominciare a vincere solo se e quando Simone dovesse decidere di dismettere il nerazzurro per vestire semmai altri colori continentali. A Napoli, milionaria o meno, Antò "Ha dda passà 'a nuttata". In Europa, invece, non incorre in questa incombenza. Lo recitano certe sue statistiche consolidate...
Orlando Pan