Nessuno abbia paura del sangue
“Chi ha paura del sangue non vada al macello”. Lo avete riconosciuto? Sì, è il proverbio che campeggia nel fotomontaggio creato ad hoc dal nostro vignettista per la partita di questo pomeriggio tra Inter e Lazio. E’ un proverbio che forse ora più che mai risulta molto indicato, per il momento dell’Inter. Per tanti motivi, sia attuali che in prospettiva futura. Attuali perché oggi, vigilia di Pasqua, la squadra di Leonardo si gioca tanto se non tutto il finale di stagione: perché la Lazio è sicuramente l’avversario più scomodo da affrontare in questo momento; una Lazio che sogna, che arriva dalla strepitosa vittoria di Catania che ne ha rilanciato alla grande le ambizioni Champions, e che approda a San Siro con tutta l’intenzione di cercare il colpo grosso, quella vittoria che la proietterebbe al terzo posto, il che vorrebbe dire, ultima volta per la Serie A, qualificazione diretta in Champions League, con conseguenti guai per l’Inter che precipiterebbe (facciamo tutti gli scongiuri del caso) al quarto posto.
Ma proprio perché la posta in gioco è altissima, e che magari in caso di vittoria potrebbe portare ulteriori sviluppi positivi, considerando che il Napoli ha un difficile impegno al “Barbera” di Palermo, l’Inter, pur sconquassata dal ruolino grigio delle ultime giornate di campionato, non può permettersi, proprio adesso, di mollare la presa, né tantomeno di provare un feeling pericolosissimo, la paura; l’Inter non può pensare di avere paura al cospetto un avversario pur molto forte, e che all’andata fece sì la festa alla squadra all’epoca nelle mani di Benitez, arrivata però nella Capitale in formazione ampiamente rimaneggiata.
Adesso invece ci sono tutti o quasi, c’è l’impulso arrivato dalla positiva gara di Coppa Italia, c’è la voglia degli attaccanti di tornare a mordere dopo troppo tempo a digiuno. Perciò, l’Inter quest’oggi non dovrà temere il pericolo alle proprie spalle, ma dovrà affrontarlo con tutte le armi e la grinta a propria disposizione. La squadra è stanca, ma reagisce, come ha detto Leo in conferenza stampa, e tutti i tifosi auspicano che la reazione ci sia sempre, fino alla fine. Condividendo magari la fiducia, forse esagerata ma comunque significativa, mostrata da Stankovic in merito al distacco dal Milan…
Ma è, come detto, un discorso che riguarda anche il futuro, nello specifico i tanti giovani che stanno arrivando all’Inter, dei quali vi abbiamo abbondantemente parlato in questi giorni: gente come Castaignos, Alborno, Huston, magari anche quel Danilo che le voci vogliono come il nome del futuro della fascia destra. Gente giovane, ma vogliosa di fare bene. Ecco, a questi ragazzi va subito inculcato un concetto: se vogliono subito fare breccia nel campionato italiano e soprattutto nel cuore dei tifosi, questi sono chiamati a dimostrare di essere da Inter. Non tutto in una volta, per carità, ma lavorando giorno dopo giorno, e sapendo cogliere di volta in volta le occasioni che verranno loro concesse.
L’esempio più immediato è quello di Obi, il giovane nigeriano che ogni qual volta è stato chiamato in causa ha dimostrato che le qualità per stare in questa squadra le ha eccome, soprattutto perché non ha avuto mai paura di tirare indietro la gamba. Loro, se avranno in futuro una chance simili, dovranno sfruttarla nel miglior modo possibile. Cominciare, insomma, a non temere il sangue e, semmai, a saperlo annusare per poi azzannare la preda.