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Non comprate a Inzaghi (altri) giocatori con la "C"!

di Redazione FcInterNews.it

Beh, se un cineasta del calibro di Quentin Tarantino ha sentenziato solo qualche giorno fa che per lui il miglior film della storia del cinema non può che essere "Non aprite quella porta" (genere horror), gli appassionati nerazzurri che sono anche cinefili non possono non rimanerne colpiti. A tal punto che, se anche quel regista statunitense non ha finora mai denotato delle simpatie nerazzurre - come, invece, capitò al collega afroamericano Spike Lee fino a meritarsi la tessera d'abbonamento dell'Inter nr. 40.000 nella lontana stagione 2005-2006 - gli appassionati di cinema che tifano Inter (o viceversa) sarebbero fortemente tentati di ricavarne una qualche linea guida sul (NON) da farsi in chiave nerazzurra. Giusto perché il mercato invernale è alle porte e certe scelte non si possono proprio sbagliare. Il suggerimento, più o meno spassionato, potrebbe essere questo: "Non comprate ad Inzaghi (altri) giocatori con la "C". Ci sarebbe infatti un modo semplice, meglio, autoironico, per identificare i nomi dei giocatori che Marotta ed Ausilio NON dovrebbero ingaggiare ad Inzaghi nel mercato di gennaio ed in quelli prossimi venturi. Basterebbe soltanto risolvere una sorta di gioco enigmistico facendo seguire all'iniziale lettera 'C' ognuna delle 5 vocali italiane. Così da ottenere i cognomi di altri giocatori - ora solo fantomatici - oltre agli almeno 3 (in parte suoi ex) che erano stati richiesti espressamente dal tecnico nerazzurro, ma che hanno purtroppo toppato (o sono indirizzati a farlo...), la loro esperienza in nerazzurro. Eccoli:

CAicedo     

CE....?

CI.....?

COrrea

CUadrado

Volendo, si potrebbe allargare la panoramica virtuale anche a combinazioni con vocali particolari tipo la 'J' o la 'Y' - appartenenti solo ad alfabeti stranieri - se non proprio tirare in ballo le vocali accentate tipo quelle della lingua tedesca come Ä, Ö e Ü. Ma non si finirebbe più e magari - per la legge dei grandi numeri interpretata all'incontrario - si correrebbe il "rischio" che qualche buon giocatore, dotato delle suddette caratteristiche ortografiche, Inzaghi riuscisse pure ad imbroccarlo... Si scherza dai, Simone. Buon 2024 a te! Tante ancora di queste Inter (quasi sempre ben plasmate)! Chè, come ormai si suol dire, "Non c'è un' INTER (la tua) che non sia importante".

P.S.: naturalmente l'auspicio - mica tanto collaterale - è che la dirigenza nerazzurra non continui, però, a travisare la consolidata "regola aurea" di sbagliare solo un acquisto per allenatore (Quaresma per Mourinho, Nainggolan per Spalletti, Vidal per Conte), anziché collezionare un flop per ogni singolo anno su indicazione sempre dello stesso tecnico: Correa '21-22, Caicedo '22, (ri)Correa '22-23, Cuadrado '23-24... Addebitabili tutti sul conto del fratello più giovane degli Inzaghi. A proposito di familiari: sentiti ringraziamenti al fratello Pippo che, da buon ex milanista, ha pensato bene - attraverso la 1a vittoria esterna della sua Salernitana proprio sul campo del Verona - di rendere frizzante, dunque ulteriormente ostica, la prossima sfida dell'Inter in un San Siro nerazzurro (ancora) invitto per gli scaligeri... Poi magari domenica a Salerno, onde non incrinare i rapporti col fratello Simone, Pippo potrebbe far valere contro la Juve le sue affinità anagrafiche, a dispetto di quelle elettive - tirate in ballo da Luigi Garlando sulla Gazzetta di sabato - che avevano invece fatto cilecca in Juve-Roma. Cosicché, potrebbe essere il fratello di Simone - al posto degli ex Mourinho e Lukaku - a restituire all'Inter il maltolto da Dragusin...

P.P.S.: premesso che quello di Genova è stato uno di quei pareggi che non si poteva "aggiustare manco con la mostarda" (cit.), fanno davvero specie i contenuti di certi resoconti giornalistici di questi giorni di festa. A leggerli, si avverte la netta sensazione che gli autori siano appena usciti da un cinematografo ove sia stata proiettata la versione restaurata di Blade Runner... No, perchè solo chi ha "visto cose che voi umani non potete neanche immaginare" si può abbandonare a scrivere tutta una serie di castronerie delle quali mi limito a riportare - per ovvi motivi di spazio - quella che reputo la più clamorosa, pubblicata sulla Gazzetta di ieri (31/12). La sintesi di FcInterNews - agganciandosi al titolo della 1a pagina in cui si paventava che "La capolista con l'argentino segna il doppio" - argomentava che "L'importanza del capitano è racchiusa nei numeri: con lui in campo si contano 2,1 gol di media a partita, senza, il valore scende a 1,1. Ecco perché serve anche un piano B". Lo stesso riscontro numerico è fedelmente riportato anche nella versione online della rosea. Solo che la differenza fra le medie è così abnorme che poi uno - non disponendo delle pagine del giornale con le probabili tabelle esplicative - non può che mettersi in proprio e consultare le statistiche di Lautaro degli ultimi 5 campionati. Sempre in virtù del proverbio: "Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio". Ebbene, non tenendo conto della Serie A del suo debutto in nerazzurro (2018-19) - con Lautaro in campo ad intermittenza e con sole 9 gare su 38 disputate per intero - il Toro è stato finora assente in appena 8 partite, nelle quali i nerazzurri hanno raccolto "solo" 7 vittorie ed un unico pareggio: quello di Genova, appunto. Ragguardevole anche lo score delle marcature: ben 20 gol fatti dall'Inter senza Lautaro (media 2,5 a partita in campionato, addirittura più alta di quella indicata dalla rosea, pari a 2,1, ma con l'argentino in campo...). Ma allora, da dove salta fuori la suddetta media di 1,1 gol a gara con il Toro assente? Devono aver preso un clamoroso abbaglio o aver brindato anzitempo... Di cosa dunque andrebbero cianciando quelli della rosea, a cui non potevano non fare eco - e financo con toni ancora più accorati - Tuttosport (che farfuglia di "Inter malconcia, acciaccata e che deve vincere le partite sporche", come se 14 su 18 - al pari solo di Real Madrid e Girona nell'Europa che conta - fossero uno score da buttare nel cesso) ed il Corsera (che blatera di Inter che "non volerebbe sulle ali e che deve tornare a vincere")? Anche se alla rosea avessero grossolanamente "inquinato" il confronto statistico, contemplando pure i numeri del suo campionato d'esordio (2018-19), dunque fuorviandone le conclusioni - con un Lautaro non ancora titolare perché in versione "principiante" - la media gol dei nerazzurri si abbasserebbe dalla predetta 2,5 a 2,0, non certo a 1,1 (con 38 gol segnati in 5 campionati e mezzo a fronte di 19 assenze totali di Lautaro dal suo sbarco in nerazzurro). Altro che "la capolista con l'argentino segna il doppio"!

Orlando Pan


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