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Ora ci si attende che Spalletti aggiorni anche il suo frasario: "Gol di capezzolo di Frattesi..."

di Redazione FcInterNews.it

Non c'è dubbio alcuno che la questione corrente di maggior interesse per la stampa sportiva peninsulare - dunque, a cascata, per i residui lettori - possa ruotare attorno alla "figura" di Davide Frattesi. Non certo quella, però, che da qualche giorno campeggia nelle aperture o nelle pagine interne dei quotidiani sportivi nostrani: il sottoutilizzo di Frattesi all'Inter, usato forse come risibile pretesto per (tentare di) destabilizzare la serenità del gruppo nerazzurro. Bensì - sulla falsariga di un certo "glossario" pregresso di Spalletti, nonché giocando forte tra il serio ed il faceto - "l'esigenza" di un doveroso aggiornamento del suo frasario. Giusto quello che una certa parte anatomica di Frattesi (la stessa di un ex difensore nerazzurro) avrebbe dovuto ispirare il Ct. Si allude, ovviamente, alla dinamica della rete dell'1-0 di DF16 contro Israele. Cosicché, dopo le datate lamentele di Spalletti per quel "fallo di capezzolo di D'Ambrosio", ci si sarebbe aspettati di ascoltare - specie gli eventuali erotomani - opposti apprezzamenti per "il gol di capezzolo di Frattesi". A questo punto, per una doverosa comprensione, occorre riavvolgere un po' il nastro, ma solo di qualche anno. C'è stato infatti un tempo in cui - sedendo ancora sulla panchina dei nerazzurri - Messer Spalletti da Certaldo si era ritrovato, suo malgrado, a commentare in modo colorito la dabbenaggine di una cosiddetta "giacchetta nera" (in verità, giallonera in quell'occasione). Si trattava dunque di tal Rosario Abisso, arbitro palermitano chiamato a dirigere Fiorentina-Inter della stagione 2018-19. Era successo che con l'Inter avanti addirittura 1-3, i nerazzurri fossero poi stati raggiunti dal pari viola con un rigore molto discusso (eufemismo!) - battezzato all'epoca da Spalletti per un "fallo di capezzolo" di D'Ambrosio - fatto battere da Abisso al minuto 90+11. Polemiche a nastro, anche per l'uso "distorto" della VAR. Poi uno ha poco da domandarsi sul perché il fischietto palermitano, da allora - febbraio 2019 - abbia arbitrato i nerazzurri ogni 2/2,5 anni: da quel misfatto, la penultima volta è toccata in sorte ad aprile 2021 (dopo "appena" 26 mesi), l'ultima a settembre 2023 (dopo ulteriori 29 mesi). Fu infatti da quel precedente del 2019 che l'utenza nerazzurra più "geografa" - consapevole della particolare identità anagrafica del fischietto siciliano - cominciò a credere (ça va sans dire) che ci fosse solo un posto su questo pianeta per continuare a fare arbitrare il Sig. Abisso: qualsiasi paese - tipo Giappone, Filippine, Papua Nuova Guinea, ecc. - che si affacciasse sulla famosa Fossa delle Marianne, ossia la depressione oceanica più profonda del globo con i suoi quasi 11 km sotto il livello del mare.

Tornando all'oggi, con l'atto di contrizione consumato davanti a telecamere e taccuini ben prima della trasferta parigina - senz'altro apprezzato, ma tardivo - Messer Spalletti è tornato, pur a modo suo, a scaricare sull'indisponibilità agli Europei del povero Acerbi la "colpa" del proprio blackout tecnico fino ad indurlo a sperimentare di brutto durante i campionati in Germania. Con i (non) risultati che poi si sono visti. Un preciso estratto un po' "para**lato" di un'intervista concessa lo scorso 2 settembre sarebbe alquanto rivelatore: "Non hanno responsabilità i giocatori che erano con me in Germania e NEMMENO QUELLI CHE SONO RIMASTI A CASA. Ora si apre una pagina nuova e visto che ADESSO BISOGNA ANALIZZARE ANCHE LA CARTA D'IDENTITÀ credo sia questo il momento per fare qualcosa di differente. Questo, inevitabilmente, esclude altri calciatori". Ossia "confessare" l'evidenza per pensare il contrario... Ora ciò che non si capisce affatto è come sia potuto maturare questo "ravvedimento operoso" del Ct - che nulla ha a che fare con l'Agenzia delle Entrate... - battezzato poi con 2 convincenti vittorie in Nations League. Giusto in considerazione del fatto che "l'alibi" dell'assenza di Acerbi ricorra anche adesso. Nel senso che Francesco, nel frattempo, ha solo aggiornato il suo status di NON CONVOCATO. Facendosi peraltro scrupolo di conservarne la stessa assonanza col passaggio da 'azzoppato' ad 'attempato'... Mere questioni anagrafiche avrebbero, appunto, "sconsigliato" a Spalletti - al pari del compagno Darmian - la convocazione del centrale nerazzurro, avviato alle 37 primavere (febbraio 2025). Ma qualcosa non torna. Ed è quindi una vera fortuna per tutti che ulteriori o differenti retroscena vengano sotterrati almeno fino alle prossime convocazioni azzurre di ottobre.

Orlando Pan


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