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'Pinocchio' Allegri: dal corto muso al naso lungo?

di Redazione FcInterNews.it

Era ora che arrivasse una trasferta dei bianconeri sul campo di una rivale che cavalcasse coraggiosamente i loro più ipocriti pensieri. E non poteva essere che Marassi lo stadio italiano deputato ad "avvalorare" il giochino dialettico di quei mancati gradassi. Da tempo incapaci di dire come stanno davvero le cose, tranne quel francese, sincero tutt'altro che all'acqua di rose. Con chiaro riferimento ad Adrien Rabiot, ancora più sfrontato delle famose attiviste russe Pussy-riot. Quell'evocata bevanda è nota anche col nome di giulebbe che si abbina perfettamente con la città di Entebbe. Ossia una località lacustre dell'Uganda, nazione africana che sembra fatta apposta per scongiurare, dei reali propositi bianconeri, ulteriore falsa propaganda... E poi non può mica essere un caso che per generare la nerazzurra lussuria sia stato chiamato in causa proprio un arbitro della regione Liguria. Dunque nessuna preclusione territoriale alla luce di questa particolare designazione arbitrale. Col Sig. Massa di Imperia che ha infatti garantito una direzione di Genoa-Juve senza smodate polemiche né manifesta cattiveria. Come dite, ha negato un rigore alla Juve, il secondo? Ma se è una decisione che ha fatto godere tutto il resto del mondo! Ad ogni buon conto, se ci fosse stato qualcos'altro da recriminare, sarebbe subito intervenuto il designatore Rocchi per difendere a spada tratta uno dei suoi fidati marmocchi. Oddio, Massa, in realtà, è uno dei più navigati fischietti: forse Rocchi li vorrebbe vedere tutti sempre impomatati con la brillantina Linetti. Giusto per non "fare errori" e prevenire altrui furbizie come, invece, recita l'ispettore Rock in un vecchio Carosello, intento a combattere la sua manifesta calvizie. Ed infatti era interpretato dal testimonial Cesare Polacco che era solito, per questo, portare il cappello al posto del colbacco.

Ma giunti a questo punto del racconto è doveroso rendere omaggio anche a chi, materialmente sul campo o in panchina, ha fatto ai bianconeri un siffatto oltraggio. D'accordo che si tratta "solo" di un pareggio, ma è sempre uno spasso nazionale veder gioire insieme le 2 Reggio. Ed ora si può star certi che il nostro tecnico piacentino dovrà pur sempre un gran favore ad Albertino Gilardino. Non foss'altro per aver condannato al secondo pareggio esterno tutto il popolo juventino. Col tecnico genoano che, di far comunque festa, ne ha pieno diritto e facoltà dopo essersi macchiato del (falso) reato di lesa juventinità... Magari ora gli toccherà pure sorbirsi gli strali del ministro della Giustizia Nordio per aver mal interpretato uno dei cardini della sua cosiddetta riforma, appena all'esordio: quella che prevede l'avviso agli arrestandi con 5 giorni d'anticipo (sì, avete letto bene: sono scusati solo coloro che soffrono di acufene!). Nel senso che Gilardino - ribaltando le dinamiche del suo fantomatico reato - di citofonare per tempo al collega Allegri si era proprio dimenticato...

E che dire infine del tecnico bianconero, che delle sue vittorie di "corto muso" stava facendo un pur legittimo abuso? Se continuerà a propinare le sue bugie dalle gambe corte, sarà molto probabile che col naso lungo che gli crescerà, non passerà più attraverso le porte. Povero Collodi, autore di Pinocchio: non si meritava questo impensabile e pallonaro "pap'occhio". E magari il regista di quell'omonima pellicola, Renzo Arbore, potrebbe pure essere tentato dal farne un sequel mettendo al bando tutte le eventuali remore. Del tutto incurante di trasgredire l'istituzionale decoro, visto che lui, l'unica Lega che meritoriamente appoggia e difende, è solo quella del Filo D'oro...

Orlando Pan 


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